Nella scala delle gerarchie maturate su pista, appena dietro Valentino Rossi c’era Marco Simoncelli e, la MotoGP, avrebbe vissuto nella trepidante attesa che il talento di Coriano giungesse a piena maturazione. Avrebbe corso con Honda Gresini e poi chissà con chi. SuperSic mancato erede del Dottore è anche una constatazione che porta a maturare lo step immediatamente successivo.
La lunga tradizione di centauri italiani che hanno scritto pagine indelebili del motociclismo che più conta sembra, allo stato attuale, in lento ma costante declino. Valentino potrebbe – dovrebbe – regalare almeno l’ultimo acuto in sella a una Ducati tutta italiana ma per chi va via – oltre alla parentesi tragica di Sic, anche il ritiro di Loris Capirossi – si fatica a trovare innesti sui quali puntare.
Mentre la corazzata spagnola – con Jorge Lorenzo, Dani Pedrosa, Alvaro Bautista e compagnia bella – si appresta a cavalcare l’onda (Casey Stoner permettendo), sulla carta – e per Gresini Fausto – a succedere a SuperSic è proprio Bautista, di cui si apprezzano virtù umane e professionali e che potrebbe anche sfruttare a dovere l’occasione concessagli dal team satellite Honda.
Sebbene non sia una fase in cui latitano i protagonisti e nonostante la sacrosanta verità legata al fatto che i campioni su due ruote di oggi hanno ancora parecchi anni davanti prima di maturare al punto giusto e defilarsi tra altri contesti, per noi italiani si è giunti a un punto tale per cui il prossimo campione si fa fatica a vederlo. Nella lista del centauro su cui puntare, abbiamo provato a individuarne alcuni. Partendo, per dovere, proprio da lui. L’acerrimo rivale su pista di SuperSic.
Andrea Dovizioso