In tanti, già oggi, si chiedono quali saranno gli aggiornamenti della Ferrari in Formula 1, in vista del 2025 con l’arrivo di Hamilton a Maranello. L’emozionante e risicata vittoria di Monza avrebbe potuto trarre in inganno tutti i tifosi, facendogli credere che le prestazioni di due settimane fa fossero solo legate al tracciato e alla strategia perfetta messa in atto dagli ingegneri della Ferrari.
Formula 1
Lorenzo protagonista con la sua Yamaha al Buddh International Circuit
C’é chi come la Ducati ha nuovamente scelto il paesaggio innevato di Madonna di Campiglio per dare il via alla stagione 2012. E invece chi, come lo spagnolo Jorge Lorenzo, ha scelto l’Oriente per inaugurare l’annata sportiva scendendo in pista con la sua Yamaha sul Buddh International Circuit, a Greater Noida, vicino a New Delhi, in India. Il maiorchino è stato infatti ospite d’onore all’Auto Expo 2012 ed ha incontrato tifosi e stampa indiani presso l’imponente pista di Buddh, che a fine ottobre 2011 ha ospitato la prima gara della storia di Formula Uno in India e che potrebbe in un prossimo futuro anche essere un nuovo palcoscenico per lo spettacolo delle MotoGP. «Mi ha fatto molto piacere visitare il Buddh Circuit», ha dichiarato Lorenzo. «La pista è moderna e larga, penso sia preparata e ad un livello tale da poter essere tranquillamente inserita nel calendario del Motomondiale». Se già la gara di F1 fu molto spettacolare, con diversi sorpassi interessanti, le due ruote dovrebbero valorizzare appieno la notevole larghezza delle carreggiate del circuito di Buddh. «Ritengo sia un tracciato divertente e con molte opportunità di sorpasso. I tifosi indiani che ho incontrato sono stati molto gentili e cortesi con me, e vorrei visitare più approfonditamente questo Paese in futuro. Adesso voleremo a Jakarta per incontrare i nostri fan indonesiani», ha proseguito il pilota della Yamaha. Dopo aver effettuato un giro della pista in sella ad una Yamaha R15, Lorenzo ha poi incontrato un piccolo gruppo di motociclisti e fan della casa dei tre diapason prima di tenere la conferenza stampa tenutasi nelle strutture del circuito. Ma il tour orientale non finisce qui: opo l’impegno indiano, come annunciato dallo stesso, Lorenzo si ritroverà col compagno di squadra, l’americano Ben Spies per andare in Indonesia dove si fermeranno per una due giorni di promozione a Jakarta, prima di trasferirsi in Malesia per i test di fine mese a Sepang.
MotoGp, Stoner attacca il ‘Dottore’: “Rossi in Ducati grazie al mio addio”
Tornano le scintille tra Casey Stoner e Valentino Rossi. Nell’ultima puntata li avevamo lasciati nel Gran Premio di Spagna, quando il Dottore sul bagnato mando per aria Casey Stoner. L’incidente aveva infatti dato vita ad una nuova polemica con il pesarese, che era stato attaccato dall’australiano della Honda: “Valentino ha più ambizione che talento. Lui non è felice di come va la moto e non riesce a partire davanti ma noi gli abbiamo lasciato un’ottima moto, ma a questo punto bisognerà aspettare che la sua spalla migliori per vedere buoni sorpassi“. Rossi aveva replicato piccato: “Forse non sa esattamente chi sono io, ma ci sta, è arrabbiato. Quello che dice lui non mi interessa tanto“.
Motomondiale 125cc, Marquez é Campione del Mondo. A Valencia vince Smith
Giornata storica a Valencia nell’ultimo appuntamento della stagione: Bradley Smith conquista la sua prima vittoria nella classe ottavo di litro interrompendo così un dominio dei piloti spagnoli che durava da 26 ben gare consecutive: il pilota britannico del team Bancaja Aspar Aprilia ha preceduto sul podio il compagno di squadra Nicolas Terol e lo spagnolo della Derby di Pol Espargaro. Grazie al quarto posto conquistato oggi, il giovanissimo spagnolo Marc Marquez – nato a Cervera il 17 febbraio 1993 – si laurea del Campione del Mondo.
Così come farà Smith, anche il neo iridato della Derby Red Bull saluterà la 125 per approdare in Moto2. Si tratta del più promettente talento spagnolo degli ultima anni. A Marc qust’oggi è bastato piazzarsi alle spalle di Smith, Espargaro e Terol, per portare a casa il suo primo titolo con l’obiettivo di ripetersi già il prossimo anno. Epilogo da dimenticare invece per i piloti italiani: l’unico a punti è Simone Grotskyj Giorgi, quattordicesimo.
Marquez, alla guida della sua Derbi numero 93, ha dominato l’intera stagione conquistando ben 10 vittorie e 12 pole position e ha chiuso con 310 punti precedendo Nico Terol. La straordinaria costanza di risultati aveva già condotto Derbi alla conquista del titolo costruttori nello scorso GP di Australia: “E stata una bellissima gara, abbiamo fatto un campionato molto buono – ha detto Marc Marquez – E’ successo di tutto in questa stagione ma alla fine abbiamo vinto e mi ricordo di tutta la gente che mi ha aiutato. Dedico questo successo a tutti loro”.
Marc Marquez è l’ultimo erede di una “famiglia” di grandi campioni che hanno corso e vinto con Derbi: Jorge Martínez ‘Aspar’ (32 vittorie su Derbi), Angel Nieto (30 vittorie), il giapponese Youichi Ui (11), Jorge Lorenzo (4) e il francese Mike di Meglio (4). Quest’anno Derbi aveva giàcelebrato un traguardo storico: quello delle cento vittorie nel Motomondiale, ancora grazie a Marquez che aveva trionfato ad agosto nel GP di Germania. Per la casa catalana, fondata a Martorelles nel 1922, e oggi parte del Gruppo Piaggio, quello conquistato oggi sulla pista di Valencia è il ventunesimo titolo mondiale sommando ai nove titoli marche i dodici allori conquistati dai piloti Derbi.
MotoGp, Rossi rinuncia al sogno Formula 1. “Non correrò con la Ferrari”
Il Dottore, tra una prova e l’altra in quel di Valencia, torna a parlare del suo sogno nel cassetto: guidare un giorno per la scuderia di Maranello. Ma é un sogno che resterà tale, visto che il treno giusto è oramai già passato. “Ho firmato due anni con la Ducati e non penso che sia più possibile – ha ammeso l’azzurro, che a Valencia correrà l’ultima gara con la Yamaha – A 34 anni cosa ci vado a fare in F.1?”
IL SOGNO INFRANTO – “Se ho ancora la testa alla Ferrari? Ho sempre detto la verità, potrei dire ‘mi sarebbe piaciuto’. Valentino Rossi, che domani chiuderà definitivamente la sua esperienza in Yamaha e correrà per i prossimi due anni con la Ducati, spegne dunque le speranze dei suoi tifosi di vederlo un domani anche al volante in Formula 1 con la Ferrari.
TROPPO VECCHIO – “C’era l’idea della terza macchina – spiega Rossi a Italia 1 – e io ero interessato, poi non si è fatta. Ho firmato due anni con la Ducati e non penso che sia più possibile. A 34 anni cosa ci vado a fare in F.1? Io volevo andarci per essere competitivo. Magari quando smetto con le moto mi piacerebbe correre in macchina, ma non in F.1 ma in qualche gara in altre categorie“.
FORZA ALONSO – Restando sempre in tema e parlando invece dell’avvincente mondiale di F.1, Rossi ha dichiarato: “E‘ davvero un bel campionato. La Red Bull ha fatto davvero una grande stagione e mi fa piacere per Mark Webber, che tutti consideravano una seconda guida e che invece e lì davanti. Alonso adesso ha più equilibrio tra talento ed esperienza e lo sta tirando fuori adesso perché all’inizio ha fatto qualche errore. Sono molto contento per Alonso, ma soprattutto per la Ferrari e per Domenicali, mancano ancora due gare. Speriamo che anche in Motogp il prossimo anno potremo assistere a un campionato così avvincente con 4-5 piloti nel giro di pochi puhti“.
Graziano Rossi:”Con il passaggio alla Ducati, più facile per Valentino arrivare in Formula 1″
Graziano Rossi, il papà del grande Valentino Rossi, annuncia come il trasferimento del Dottore alla Ducati, possa avvicinare il figlio al mondo delle 4 ruote in Formula 1. “Valentino oggi non è in grado di smettere di fare il motociclista, è integro a livello di motivazioni, ma quel sogno è tutt’altro che svanito, anzi. Se tra 3-4 anni volesse arrivare in F.1, quale via migliore della Ducati? Questo passaggio mi sembra un grosso passo avanti’’. Il Papà Rossi spiega come è avvenuto il passaggio di consegne dalla Yamaha alla Ducati. “Erano 4 anni che ci stava pensando, quando scelse la Yamaha i tempi non erano maturi. Ora ha gli ingredienti per scrivere un’altra pagina della sua straordinaria carriera”. Infine il pensiero va al futuro, il papà Rossi è convinto che il futuro sarà ancora più positivo. “Valentino è un ragazzo con la testa a posto, se ha fatto questa scelta è perché se la sentiva, non di certo per una questione economica”.
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Moto Gp, Alonso accetta la sfida di Rossi del 2006. Ma con qualche riserva…
Non sappiamo quanti di voi si ricorderanno della sfida che fu lanciata nel lontano 2006 da Valentino Rossi a Fernando Alonso per il titolo di “re dei motori“. Bene, dopo quattro anni sembra che lo spagnolo abbia deciso ad accettarla e così i due assi di manubrio e volante potrebbero davvero trovarsi di fronte guidando una F1, una MotoGP e una macchina da rally. “Un giorno la accetterò, perché no. Adesso che sono alla Ferrari sarebbe più facile. Qualcosa per lo spettacolo, ma nulla di serio”, ha ammesso Alonso in un’intervista al quotidiano spagnolo “As“. Alonso, comunque, preferisce mettere le mani avanti: “Lui ogni tanto fa un test sulla Formula 1 e se dovessi riuscire pure io a farne uno sulla moto, allora questa sfida si potrebbe fare. Certo, per me guidare una due ruote come fanno i piloti veri sarà impossibile. La vedo abbastanza difficile: magari la accendo e mi si spegne subito …”. E per quanto riguarda il confronto con la vettura da rally? “Non l’ho mai provata, però credo che ci vorrebbe qualche prova prima di guidarla”. Insomma, non siamo di fronte ad un vero e proprio “sì”, ma diciamo ad un “so” o un “nì”. Certo, il sempre più probabile passaggio di Valentino alla Ducati, faciliterebbe l’organizzazione di questo evento, con entrambi i piloti già vestiti di rosso. Appuntamernto al 2011, allora?
Di certo l’arrivo di Stoner in HRC sblocca definitivamente il moto-mercato, perchè ora la Ducati ha un posto libero e sembra che sia giunto il momento giusto per il matrimonio con Valentino Rossi. Il centauro di Tavullia, attualmente infortunato, è da sempre stato accostato al team di Borgo Panigale, ma stavolta sembra si farà davvero sul serio. Infatti, mai occasione più propizia di questa per coronare il sogno di tanti appassionati italiani: dopo i convincenti test di Misano, Rossi potrebbe addirittura rientrare in pista il prossimo weekend, quello del Sachsenring, ed é lì che potremmo assistere al clamoroso annuncio. Prima però, a inizio settimana, ci sarà il tempo per effettiare un altro test sulla M1 Superbike di ritorno da Brno, dove Valentino prenderà la decisione definitiva. Per quanto riguarda il contratto di Casey Stoner, si tratta invece di un biennale da 6 milioni e mezzo, senza opzioni, mentre per quello di Rossi si parla di 13 milioni a stagione con diverse opzioni. Non ci resta che aspettare ancora pochi giorni e poi sapremo tutto sia sul ritorno in pista di Rossi sia sul suo futuro alla Rossa.
Moto Gp, Le Mans 2010: la presentazione del Gran Premio di Francia
Situata nella regione della “Sarthe”, un paio d’ore a sud ovest di Parigi, Le Mans è una delle piste più famose al mondo, resa leggendaria dalla 24 Ore, che infatti porta il suo nome. Al suo interno vi è situato il circuito Bugatti, diverso naturalmente dal tracciato delle 24 Ore di cui costituisce solo una piccola parte, che è tornato nel calendario iridato a partire dal 1999, e da allora ha accolto sempre grandissime folle di appassionati e di tifosi. Ha ospitato, per quanto riguarda la Formula 1, il Gran Premio di Francia del 1967, mentre per quanto riguarda le gare motociclistiche venne inaugurato nel 1969 con il Gran Premio motociclistico di Francia, vinto da Giacomo Agostini nella Classe 500, da Santiago Herrero nella Classe 250, da Jean Auréal nella Classe 125 e da Aalt Toersen nella Classe 50. Il circuito misura 4.180 metri, il rettilineo più lungo misura 450 m. E’ una pista decisamente “stop and go”, ricca di curve lente dove frenata e accelerazione sono determinanti. Piloti e tecnici sono sempre alla ricerca di una buona stabilità in staccata e di un’altrettanto buona trazione in uscita dai numerosi rampini. Ma non bisogna dimenticare l’incognita legata al clima: infatti, basti per esempio ricordare l’epica gara dello scorso anno, in questa parte di Francia il tempo è fortissimamente variabile, a tal punto che sole e pioggia possono alternarsi anche nello spazio di pochissime ore.
I dati del circuito
Record Ufficiale: Valentino Rossi (Yamaha – 2008), 1’34.215 – 159.910 Km/h
Best Pole: Dani Pedrosa (Honda – 2008), 1’32.647 – 162.617 Km/h
Lunghezza Circuito: 4,185 km
Gara MotoGP 2010: 28 giri (117.18 km)
Orario gara MotoGP 2010: 14:00 Local Time
Numero di giri: 28
Distanza gara: 117.180
PODIO 2009: 1° Jorge Lorenzo, 2° Marco Melandri, 3° Dani Pedrosa
POLE 2009: Dani Pedrosa (Honda – 2009), 1’33.974 – 160.320 Km/h
Moto GP, la Honda e Suppo dietro al terremoto del mercato piloti
Se qualcuno pensa che dietro tutto il trambusto creatosi in settimana nel mondo della Moto Gp, ci sia la regia occulta della Ducati, si sbaglia di grosso. Perché in realtà è la Honda HRC che sta agitando le acque della MotoGp: la casa giapponese infatti, ha deciso di dare un importante riassetto alla sua intera struttura, e dopo l’arrivo di Livio Suppo alla direzione marketing, non è un caso che si siano visti segnali di grande cambiamento.
L’opzione fatta firmare a Casey Stoner per il 2011 che scade in luglio, in pratica subito dopo la gara di Laguna Seca, pare sia solo la prima mossa di una strategia ben più ampia: i bene informati, infatti, parlano di un certo nervosismo in casa Ducati, in quanto l’operazione messa in piedi dalla casa giapponese, oltre al pilota australiano, potrebbe veder coinvolti anche tre tecnici di fiducia di Casey, che anche Suppo conosce molto bene, visto che è stato nel cuore del team di Borgo Panigale fino all’ultima gara dello scorso campionato.
Questa offerta ai tre meccanici dunque, rafforza la trattativa che è stata portata alla luce dall’esperto giornalista Giorgio Terruzzi, responsabile motori di Italia 1, sul sito di Mediaset e che ha scatenato una serie di smentite e mezze conferme nel corso dell’intera settimana.
È curioso inoltre annotare come la Honda sia andata a cercare un pilota che negli anni scorsi è stato l’unico a saper domare il motore Ducati, certamente il più potente della Moto GP, ma anche molto brusco nell’erogazione dei cavalli. La HRC, infatti, quest’anno si è dotata di propulsori che hanno rinunciato alla guidabilità, visto che i tecnici hanno preferito puntare alla massima potenza. Un cambiamento di filosofia, ispirato da alcuni ingegneri Honda che erano impegnati in Formula 1, che poi sono stati trasferiti alla MotoGp.
Suppo, inoltre, sta trattando sottobanco con la Repsol, sponsor storico della HRC e fra i più remurenativi della MotoGp, il rinnovo della sponsorizzazione e ha pensato bene di mettere sul piatto un qualcosa di sostanzioso: il nome di Stoner è certamente un buon argomento per chiudere la trattativa, anche se i dirigenti spagnoli vorrebbero che in squadra ci fosse un top rider iberico. Daniel Pedrosa, pertanto, potrebbe restare a danno di Andrea Dovizioso.
All’interno del team, invece, c’è chi considera ormai chiuso il ciclo dello spagnolo, imbattibile solo a tratti, e dovendo dare continuità alla squadra per il futuro, punterebbe sull’italiano che ha ancora buoni margini di crescita in MotoGp.
Moto Gp, la Suzuki scopre la nuova Silverstone
Sono stati i due piloti del team giapponese Rizla Suzuki della MotoGP, l’italiano Loris Capirossi e lo spagnolo Alvaro Bautista, ad inaugurare il rinnovato tracciato del circuito inglese di Silverstone, che quest’anno tornerà a ospitare il Motomondiale, a distanza di ben vent’anni di assenza, il prossimo 20 giugno 2010.
Silverstone ha un fascino e una storia inimitabili: ricordiamo infatti che fu proprio su questo circuito che si svolse, nel lontano 13 maggio 1950, la prima gara del campionato del mondo di Formula 1. È la sede storica ed attuale (dopo alcune interruzioni) del Gran Premio di Gran Bretagna di Formula 1, e da giungo tornerà ad essere a disposizione anche della Moto Gp.
I due piloti, nella giornata di oggi, hanno percorso diversi giri con due Suzuki GSX-R 1000 stradali con colorazione Rizla, venendo accompagnati da Tommy Hill (pilota Crescent Suzuki, leader del British Superbike) e addirittura dall’attuale commentatore della MotoGP sulla BBC Steve Parrish, il quale è salito in sella ad una Suzuki RG500, storica moto che aveva gareggiato nella “vecchia” Silverstone tra gli anni ‘70 e ‘80.
“E’ stato interessante scoprire Silverstone anche se in un giorno riservato alla stampa”, ha dichiarato Loris Capirossi. “Sono rimasto davvero impressionato dal lavoro che hanno fatto: ci sono un paio di curve veloci, penso sarà davvero bello correr qui. I tifosi saranno vicini alla pista, per cui potranno godersi appieno lo spettacolo“.
Gli fa eco il compagno di squadra Alvaro Bautista, che anche per via della sua giovane età, si è divertito molto a scoprire i segreti della rinnovata Silverstone con la Suzuki GSX-R 1000 stradale, aspettando di salire in sella alla GSV-R MotoGP. “La pista è molto bella e veloce. Ci sono curve lente, ma nel complesso è da velocità media elevata. Ci sono degli avvallamenti, ma credo che quando arriveremo qui per il GP sarà tutto a posto. Credo sarà una bella gara perchè i punti di sorpasso ci sono eccome…”.
Ezpeleta: “La Ferrari vuole Rossi? Significa che la MotoGP è diventata molto popolare”
“L’interesse della Ferrari per Valentino Rossi? Un bene per la MotoGP”. Carmelo Ezpeleta, boss della Dorna, non ha dubbi: se la F.1 guarda al motomondiale, il mondo delle due ruote ne potrà trarre solo un beneficio. E non certo perché la Ferrari porterà via il nove volte campione del mondo alle moto. Secondo Ezpeleta, infatti, il fatto che la scuderia del Cavallino abbia iniziato a pensare a Rossi come un’alternativa ai suoi piloti – o meglio nel caso in cui la Fia conceda la possibilità di schierare tre vetture in pista – è il sintomo che la MotoGP sia diventata davvero importante e non solo in popolarità. “E’ una misura di quanto la classe regina sia diventata famosa: la Ferrari, per quanto ne so, non ha mai offerto ad un pilota di una categoria inferiore di fare un test sulla sua monoposto – ha dichiarato Ezpeleta –. Ciò dimostra quanto la MotoGP sia apprezzata dalla F.1 e che si possa credere che i piloti di moto siano anche buoni piloti”.
Motomondiale, il circuito di Silverstone si rinnova entro marzo
Gru in movimento e uomini al lavoro. Benvenuti sul circuito di Silverstone, principale pista della Gran Bretagna che il 13 maggio 1950 ha ospitato la sua prima competizione ufficiale: il primissimo Gran Premio di Formula 1. “Men at work” recita il cartello all’entrata del circuito dove gli operai lavorano alacremente per ristrutturare pista, tribune, box e area servizi. Il prossimo giugno, infatti, da quelle parti arriverà il motomondiale e tutto dovrà essere ultimato. Secondo le prime stime i lavori saranno completati a marzo, ma se diamo un’occhiata adesso alla situazione pare quasi un sogno immaginare che tuttto sarà completato. Ma niente paura, sono inglesi: sarà tutto pronto per il 18 giugno (prima data per le prove libere), of course.
Montezemolo chiama Valentino Rossi: “Per lui la terza Ferrari”
La Ferrari non si arrendere. La scuderia del Cavallino continua la corte spietata a Valentino Rossi. Nemmeno durante la presentazione ufficiale della F10 c’è tranquillità nel mercato piloti: il presidente Luca di Montezemolo ha infatti lanciato l’ennesimo messaggio rivolto al nove volte campione del motomondiale offrendogli la terza macchina del team. “Se nel 2011 ci fosse la possibilità di avere una terza macchina, perché non dovrebbe guidarla Valentino? Certo, dovrebbe aver voglia di allenarsi e adattarsi alla Formula 1…” ha detto Montezemolo non nascondendo di aver già discusso col direttore sportivo della Rossa, Stefano Domenicali. “Ho già parlato con Stefano e stiamo valutando la possibilità di schierare la terza vettura, per permettere a nuovi piloti di prendere confidenza con la F.1” ha aggiunto il presidente del team al termine della presentazione della Ferrari targata 2010 a Maranello.
Schumi: “Rossi vecchio per la Formula 1”
Mentre Stefano Domenicali si è recentemente espresso in maniera positiva rispetto ad un eventuale approdo di Valentino Rossi nel mondo della Formula 1 e alla guida di una monoposto Ferrari, chi pare chiudere le porte di fronte all’eventualità è Michael Schumacher.
Il sette volte campione del mondo, infatti, porta avanti un discorso che – sulla carta – non fa una piega perchè parte da presupposti oggettivi e anagrafici difficilmente smentibili.
“Valentino Rossi parla di questa cosa da tanto tempo ma penso che arriva troppo tardi. Quanti anni avrà? Trentadue, quasi quanto me”.
Schumacher non ha peli sulla lingua e, davanti alle telecamere del Tg 1, riprende la questione Rossi-Ferrari.