MotoGp, Cecchinello sul tedesco Bradl: “Mi ha davvero impressionato”

Si sono conclusi ieri i test ufficiali per la classe MotoGP che han visto gran parte dei piloti provare le nuove moto 1000cc, tranne alcuni che hanno utilizzato ancora le vecchie moto da800cc. Tra di loro anche Alvaro Bautista che ha testato per la prima volta la Honda Gresini dopo il suo addio alla Suzuki ed alcuni piloti di Moto2. Tra cui il campione della Moto2 Stefan Bradl che testato la Honda del team LCR guidata in questa stagione da Toni Elias. Il tedesco ha risposto positivamente all’opportunità concessagli, facendo registrare il decimo tempo complessivo girando in 1’34”142. Lucio Cecchinello si è dimostrato molto contento della prova di Bradl: «Con Stefan abbiamo concluso due giorni di test molto positivi. Sono rimasto impressionato dalla sua professionalità e dal suo modo di capire la moto: il feedback tecnico che ci ha dato è stato di ottimo livello considerando che era la sua prima volta in sella ad una MotoGP. Ora riprenderemo le consultazioni con i nostri sponsor e la Honda per definire nelle prossime ore il nostro programma 2012», ha dichiarato il team manager della scuderia monegasca. Bradl si é subito trovato a suo agio in sella alla Honda 800cc ed ha continuato a migliorarsi costantemente nel corso dei due giorni sul tracciato valenciano totalizzando alla fine dei test ben 123 giri. «Prima di tutto ringrazio la Honda e il Team LCR per questa grandiosa opportunità», ha dichiarato il pilota della Viessman Kiefer. «Mi sono divertito molto e la professionalità della squadra di Lucio mi ha impressionato: abbiamo fatto un ottimo lavoro insieme e con i tecnici abbiamo “esplorato” il potenziale di questa moto. Questa esperienza mi ha insegnato molto e sono davvero grato a tutti per il loro supporto», ha concluso Bradl, che visti i risultati ottenuti in questa due giorni, potrebbe essere “arruolato” dalla HRC tra i suoi piloti nei team satelliti.

 

Motomondiale, Marquez sul suo futuro: “Potrei restare in Moto2”

Marc Marquez non ha ancora deciso cosa fare da grande: il dubbio é se fare il grande salto nella classe regina della MotoGP nel 2012 oppure se correrà per un altro anno nell’attuale categoria Moto2. Lo spagnolo del team Catalunya Caixa Repsol è infatti legato a doppio filo con la Repsol Honda di MotoGP, squadra ufficiale della HRC. La Honda punta moltissimo su di lui considerandolo un grandissimo talento e sarebbe anche pronta a fornirgli una moto RC213V da 1000cc nel caso in cui vincesse il Mondiale 2011 della Moto2, dopo quello conquistato nel 2010 nella 125cc. Marquez ha solo 18 anni ed ora é in testa al Mondiale della Moto2, avendo scavalcato l’ex leader Stefan Bradl nell’ultima gara di Motegi grazie al secondo posto dietro all’italiano Andrea Iannone ed é pronto a disputare un finale di stagione da favorito. Ma Marquez ha lasciato intendere che resterà in Moto2 per un’altra stagione prima di passare alla MotoGP nel 2013. «Il prossimo anno vedremo, ma penso che al momento la Moto2 sia il mio posto», ha detto dopo la gara di Motegi. Il suo team boss Emilio Alzamora ha commentato in proposito al sito MCN: «Tutto è possibile, ma naturalmente c’è molto interesse della Honda per avere Marc in un futuro e io non so se questo si materializzerà nella prossima stagione o no. Anche la Yamaha vorrebbe anche avere un futuro con Marc, quindi nulla è deciso. Per continuare in Moto2 non sarebbe un problema. E’ giovane e ha un sacco di tempo. Quando Marc andrà in MotoGP dovrà essere in una perfetta situazione, con una moto factory e una squadra ufficiale», ha chiuso Alzamora.

 

MotoGp, Dovizioso pronto per l’Estoril: “Ce l’andiamo a giocare”

Si avvicina il weekend del Gp di Portogallo, penultimo appuntamento prima del gran finale di stagione previsto a Valencia per il motomondiale. I giochi sono fatti, perché il titolo è già da tempo nelle mani di Jorge Lorenzo. Resta però ancora il tempo per chiudere bene e fare ancora bella figura. Questo è quello che cerca Valentino Rossi, ma è un pensiero condiviso da tutti i piloti della MotoGp, compreso Andrea Dovizioso.

Veniamo dal risultato negativo di Phillip Island e quindi dobbiamo concentrarci sulle ultime due gare per finire la stagione al meglio – spiega il forlivese – Sono tanti quelli che vorranno vincere: Valentino, Pedrosa, nonostante la clavicola, Lorenzo che qui è sempre stato molto competitivo e anche domenica lo sarà. Comunque ce la giochiamo“. A proposito di Pedrosa, il compagno di squadra di Dovizioso in HRC sembra stare meglio e all’Estoril proverà a tenersi stretto il secondo posto in classifica generale, difendendosi dagli assalti dei suoi inseguitori, Stoner e Rossi. La clavicola sta meglio, per sua stessa ammissione. “La situazione dovrebbe essere migliorata notevolmente rispetto all’Australia. Il circuito non è così esigente come quello di Phillip Island e il tempo che ho avuto per recuperare avrà il suo peso – spiega il Camomillo – Lo scorso martedì mi hanno tolto i punti e la cicatrice va molto bene. Ho fatto parecchia riabilitazione e mi sento più forte. Può essere positivo il fatto di tornare alle 4 sessioni“.

Moto Gp, Pedrosa alza bandiera bianca: “Quasi impossibile che possa rientrare in Malesia”

Sono oramai pochissime per Daniel Pedrosa le chance di poter vincere il Mondiale al posto di Jorge Lorenzo. La caduta di Motegi ha infatti finito di complicare una situazione di per sé già compromessa per il pilota spagnolo. Anche perché, a tutt’oggi, le condizioni fisiche dopo l’intervento chirurgico, non permettono al pilota di pensare di poter tornare in pista in Malesia, nonostante qualcuno ipotizzi un suo ritorno alle gare già a partire dal prossimo weekend con la gara di Sepang. E’ lo stesso pilota del team Repsol a spiegare alla stampa le sue condizioni. “Continuo ad avere la regione del collo e delle spalle rigida – dice – perciò l’obiettivo è quello di tornare in Australia. Ci sono pochissime possibilità che rientri in Malesia“. Il decorso post operatorio è comunque buono. “Oggi ho fatto un altro controllo – conferma il “Camomillo” – e si vede chiaramente che la placca della clavicola è ben fissata e che mi sto rimettendo bene dall’intervento“. La fisioterapia procede, ma i problemi per Dani non sono finiti. “Non posso ancora muovere il braccio autonomamente – racconta – ma con i massaggi sto migliorando. E’ un peccato che l’incidente sia capitato in un momento in cui stavamo raccogliendo risultati così buoni, ma dobbiamo accettarlo“.

Moto GP, Honda: un sensore ha costretto Pedrosa al 2° posto a Jerez

A fine Gran Premio di Spagna, nella festa della Yamaha per la vittoria di Jorge Lorenzo e per il terzo posto di un Valentino Rossi acciaccato, c’era qualcuno che non aveva un gran voglia di stare sul podio a godere della festa altrui. Parliamo dello spagnolo della Honda, Daniel Pedrosa, che ha dominato le qualifiche e l’intero gran premio, per poi essere sorpassato al’ultimo giro dallo scatenato Lorenzo. Ma il calo della moto del pilota spagnolo della casa giapponese, una spiegazione doveva pur averla. Bisognava pur comprendere, e anche a fondo, il calo visto degli ultimi giri: cosa tra l’altro non nuovo per la HRC.

In questi giorni è stato finalmente svelato il mistero del graduale, ma significativo, rallentamento del pilota spagnolo. A quanto pare sarebbe dovuto al mal funzionamento di un sensore, che ha il compito di verificare i consumi: sarebbe questa la causa del progressivo rallentamento, che tra l’altro avrebbero dichiarato gli stessi ingegneri, a termine di un’attenta analisi.

In pratica, il sensore che controlla la quantità di carburante presente nel serbatoio, ha dato informazioni errate all’elettronica, e di conseguenza la moto ha finito col perdere potenza giro dopo giro.

Ricordiamo che il giro più veloce di Pedrosa è stato di 1′39″731 (era il secondo giro) e durante la gara stava guidando con tranquillità in 1′40″1 fino al settimo giro e 1′40 “di media fino al 24° giro. Da quel momento in poi però, ha iniziato col perdere ben 1″116 da Lorenzo. Nel giro successivo Lorenzo gli ha recuperato altri tre decimi. Nel penultimo giro, mentre lottava con il pilota della Yamaha, ha girato in 1′41″748 e nell’ultimo in 1′41″ 079. Come riporta il quotidiano sportivo spagnolo “El Mundo Deportivo” la gara di Pedrosa sarebbe potuta finire diversamente. “Calcolando che ho perso due decimi al giro per 20 giri, la storia del Gran Premio poteva essere diversa” ha detto lo stesso Dani Pedrosa nei test post gara. La Honda, infine, avrebbe riscontrato lo stesso problema anche sulla moto di Marco Melandri.