Si profila una nuova e importante esperienza lavorativa per un campione del calibro di Loris Capirossi. L’ex motoclista, che attualmente svolge il ruolo di responsabile della sicurezza dei piloti per conto della Dorna, potrebbe ricoprire il prossimo anno il ruolo di commentatore del Campionato del Mondo MotoGP per SKY.
Loris Capirossi
MotoGP Jerez 2012, per Valentino Rossi la 200esima gara in classe regina
Nel giorno in cui Valentino Rossi festeggerà la gara numero 200 in MotoGp, il Dottore tenterà di chiedere alla sua Ducati una prestazione di tutto rispetto per invertire un trend negativo che pare non riuscire a trovare una conclusione.
Il secondo appuntamento stagionale della classe regina, con la gara in programma a Jerez de la Frontera, pone Rossi tra i primi tre piloti a essere riusciti a tagliare un traguardo numerico tanto significativo: prima di lui ci erano riusciti solo Alex Barros (245 partecipazioni all’attivo) e Loris Capirossi (217).
Capirossi nuovo addetto alla sicurezza: nel mirino gli pneumatici delle MotoGp
Loris Capirossi, dopo aver appeso il “casco al chiodo” al termine dell’ultima stagione, è pronto a mettere la sua esperienza al servizio per la sicurezza dei piloti in MotoGP: primo obiettivo sarà quello di migliorare la qualità degli pneumatici troppo duri e pericolosi. Il 38enne bolognese non ha dunque lasciato definitivamente la MotoGP, è ancora nel circus con il ruolo di consulente nel campo della sicurezza, su incarico conferitogli dal capo della Dorna Carmelo Ezpeleta.
«Carmelo mi ha detto che in tema di pneumatici posso sentirmi libero di arrabbiarmi, quindi ho usato questo potere immediatamente»,
ha spiegato Capirossi in un’intervista rilasciata al mensile Motosprint.
MotoGp, ora é ufficiale: Capirossi nominato consulente per la sicurezza
La Dorna, società che gestisce il Motomondiale, ha ufficializzato quest’oggi quanto si vociferava in via ufficiosa negli ultimi giorni: Loris Capirossi è stato infatti nominato consulente per la sicurezza nel prossimo Campionato del Mondo MotoGP. «Dopo una brillante carriera durata ben 22 anni e segnata da 328 partenze, tre titoli mondiali e 99 presenze sul podio, Dorna Sports è lieta di poter annunciare che l’ex pilota, sceso in pista in 125cc, 250cc, 500cc e MotoGP, metterà a disposizione del Campionato del Mondo tutto il suo sapere e la sua vasta esperienza», si legge in un comunicato stampa della società spagnola. «Con l’introduzione della nuova capacità 1000cc, delle nuove regole CRT e della nuova classe Moto3, si preannuncia un nuovo ed emozionante capitolo della storia del Campionato del Mondo. Il punto di vista di Capirossi offrirà un’importante prospettiva su questa nuova era MotoGP ricca di grandi cambiamenti».
CAPIREX: “NESSUN RIPENSAMENTO” – Nonostante sia ancora in splendida forma e il fisico per stare in sella ad una MotoGp di certo non gli manca, il pilota bolognese ex Ducati ha confermato la decisione presa dopo l’ultima gara del Motomondiale a Valencia, quella di appendere il casco al chiodo. Continua così il comunicato ufficiale diramato quest’oggi dalla Dorna: «Grazie alla sua grande esperienza maturata sui diversi prototipi mondiali e alla profonda conoscenza delle necessità dei piloti, l’italiano rivestirà il ruolo di consulente su questioni legate alla sicurezza, al nuovo regolamento, alla competizione in generale e all’omologazione delle nuove piste». Poi, un ultimo regalo per Capirex: il suo numero é stato ritirato e non verrà più utilizzato in MotoGP da nessun pilota: «Come riconoscimento dell’indubbio contributo offerto da Capirossi allo sport nell’arco della sua carriera, Dorna ha inoltre sottoposto richiesta alla FIM per il ritiro del suo numero 65 dal Campionato del Mondo MotoGP». Un doveroso riconoscimento per un grande campione.
MotoGp, la Dorna nomina Capirossi consulente per la sicurezza. E chiede alla Fim il ritiro nel numero 65
L’ex pilota della MotoGp, il nostro Loris Capirossi, da poco ritiratosi dalle corse e’ stato nominato consulente per la sicurezza nel Mondiale della MotoGP. Lo ha reso noto il sito della Dorna. “Con l’introduzione della nuova capacita’ 1000cc, delle nuove regole CRT e della nuova classe Moto3 – si legge nel comunicato degli organizzatori del motomondiale – si preannuncia un nuovo ed emozionante capitolo della storia del Campionato del Mondo“. La Dorna ha anche chiesto alla Fim il ritiro del n.65, in omaggio proprio a Capirex.
Eicma 2011: il popolo di Capirossi
Loris Capirossi all’Eicma 2011 per godersi l’abbracccio di un popolo – quello delle due ruote – che con Capirex ha sempre avuto un’affinità particolare. Nel bagno di folla che è toccato al centauro, ritiratosi ufficialmente dall’attività agonistica al termine della stagione attuale di MotoGP, si sono colti attestati di stima che lui, Capirossi, ha mostrato di gradire con la solita umiltà.
A centinaia hanno preso d’assalto i padiglioni della Fieramilano per garantire al proprio beniamino il degno saluto. Capirex, che ha stazionato per quasi due ore presso lo stand Suomy, ha raccolto l’affetto e confermato che è arrivato il momento di chiudere con il professionismo:
“Nella vita c’è un attimo per tutto e il mio da motociclista professionista è passato. La decisione che ho preso è la più giusta: dopo 22 anni era giusto fare qualcosa di diverso. Sono contento di quello che mi è successo in carriera, mi ritengo una persona molto fortunata. Ora ho davanti una vita diversa ma nuova e sono molto entusiasta di questo”.
MotoGp, i tifosi abbracciano Loris Capirossi
Ad un certo punto qualcuno urla ”sei giovane, puoi correre altri dieci anni”, un altro ”grazie per tutti questi anni di emozioni”: ti giri e vedi lui, Loris Capirossi che regala a tutti un sorriso, un autografo, una stretta di mano: in pochi istanti sono centinaia i tifosi che si affollano all’interno del salone Eicma a Fieramilano per salutare e omaggiare Loris Capirossi, che dal prossimo anno non sarà piu’ in pista nel mondo delle due ruote. ”Nella vita c’e’ un momento per tutto e il mio e’ passato-racconta il veterano del MotoGp-decisione presa e’ la piu’ giusta’‘.
Il paddock chiude. Notte, Gigante Capirex
6 novembre 2011
A Valencia l’ultima gara ufficiale di Loris Capirossi
328 gare. 3 titoli mondiali. 29 vittorie. 99 podi. Il 65 come carta d’identità. Poi – solo per il 6 novembre – il 58 di Marco Simoncelli. MotoGP versione Capirex, pare un connubio messo lì per sempre. Invece, l’altro documento di riconoscimento.
38 anni. 22 di corse. I capelli hanno cambiato colore mentre Loris faceva lo slalom tra le curve. Le rughe sul viso, ormai, odorano di gomma e asfalto. In sella a una due ruote, Loris, ha visto il mondo che gli passava davanti. Tra cambiamenti reali e bluff colossali. L’alternarsi delle stagioni è stato un lineare trapasso di scuderia. Perché le chiappe di Capirex – su Honda, Yamaha, Aprilia, Ducati, Suzuki – sono un’impronta indelebile.
Fosse stato un calciatore, gli avrebbero intimato di imprimere l’orma del piede a Montecarlo. Nei panni dell’attore, avrebbe avuto la sua stella nella Walk of Fame.
Invece, Capirex, ha chiesto poco o nulla di quel che ha dato.
Semmai, ha reso per l’ennesima volta evidente quella incredibile capacità di adattarsi ai tempi, agli eventi, alle situazioni e ai colpi di coda – a volte da buttarci su risate a crepapelle, altre da masticare lacrime amare – e se ha scelto lui quando chiudere ha dovuto riscrivere il come.
Col 58 di Sic. Da amico speciale, da fratello maggiore. L’ultima gara è stata durissima.
A volte la commozione si insinua a issare barriere incredibili tra i resoconti e la voglia di andare oltre. Altre volte, tuttavia, frammenta ostacoli e consente di misurarsi con i propri limiti. Fisici e mentali. Capirex ha disintergrato i primi e superato anche i secondi sebbene Sepang e Valencia lo abbia messo a dura prova. Nel casco, nella tuta, tra le dita.
Simoncelli è una doppia pelle.
Vale ora, vale per sempre. Loris chiude le saracinesche di un paddock stranamente vuoto. In cui il volere e il dovere hanno cozzato tra loro, mettendo più di uno nella condizione di non capire cosa fosse meglio. Correre o non correre.
MotoGP Valencia, Capirossi: “L’addio alle corse col 58 di Simoncelli, un onore”
L’ultima gara della carriera di Loris Capirossi è una passerella a corredo di una carriera da motociclista davanti alla quale togliere il cappello.
Nel corso del GP di Valencia, inoltre, Capirex vive il doppio stato emozionale di salutare il circus del quale è stato elemento imprescindibile per anni e di onorare al meglio il ricordo di Marco Simoncelli.
Il centauro, nel corso della prima giornata di prove libere nella quale ha chiuso al quinto posto con il tempo di 1’46”108, ha esibito sulla sua Pramac il numero 58 di Sic:
“È stato un onore correre con il numero di Marco sulla mia moto. Per il resto, pomeriggio negativo: le gomme non funzionavano, negli ultimi minuti abbiamo quindi dovuto utilizzare quelle della mattina, che erano però usate, anche se alla fine sono riuscito a migliorare di tre secondi il tempo della seconda sessione. Tengo per buono quanto fatto durante la mattina, sono molto positivo per domani, possiamo fare bene”.
MotoGp, a Valencia l’ultimo atto della carriera di Loris Capirossi e della 125cc
Domenica a Valencia andrà in scena l’ultimo atto del motomondiale 2011. Con il titolo gia’ assegnato a Casey Stoner, per la MotoGp si tratta di una gara di contorno dopo la tragedia di Sepang in cui ha perso la vita Marco Simoncelli, rispetto a quelle – invece decisive – in Moto2 e 125, dove il titolo non e’ ancora assegnato. Per la ottavo di litro, poi, sara’ l’ultima gara in assoluto: si chiude l’era delle mitiche 2 tempi, visto che nel 2012 verra’ sostituita dalla Moto3, con motori da 4 tempi e 250cc.
A Valencia sara’ però anche l’ultimo gp di Loris Capirossi, che chiude la carriera dopo 22 stagioni e 328 gare. «Sarà difficile vivere il paddock senza Marco, mancherà a tutti quanti», ha dichiarato il pilota bolognese della Pramac Racing motorizzata Ducati. «Nessuno avrà voglia di scendere in pista, ma dobbiamo farlo anche per lui e tutti gli appassionati di motociclismo. Sarà la mia ultima gara, ancora non so cosa mi passerà per la testa, ma voglio affrontarla nel migliore dei modi”. Dello stesso avviso anche Fabiano Sterlacchini, direttore tecnico della Pramac, che ha escluso qualunque celebrazione o festeggiamento per l’addio di Capirex. «Dopo quello che è successo in Malesia, a Valencia tutto assumerà un significato diverso, purtroppo. Dobbiamo comunque onorare l’ultimo appuntamento della stagione. La pista di Valencia si presenta come un circuito non particolarmente tecnico, ecco perché non sarà difficile individuare il giusto setting da dare alla moto. Sarà una gara particolare per Loris visto che sarà la sua ultima in carriera. Doveva essere una festa, ma nessuno avrà voglia di festeggiare», ha dichiarato Sterlacchini. L’altro pilota della Pramac, il francese Randy De Puniet, é sulla stessa lunghezza d’onda: «Mi unisco al pensiero di Capirex, sarà davvero dura correre a Valencia senza Marco, ma fa parte del nostro lavoro andare avanti. Cercherò di chiudere al meglio questa stagione con un risultato positivo», ha concluso il transalpino.
Loris Capirossi saluta Marco Simoncelli
Ci si appresta alla celebrazione dei funerali di Marco Simoncelli e, in mattinata, è stato consentito agli ultimi appassionati di entrare nella camera ardente per l’ultimo saluto a Sic. Alle 9.30, la camera allestita nel teatro cittadino di Coriano è stata poi ufficialmente chiusa e all’interno sono rimasti solo i familiari di Simoncelli.
Con il padre Paolo, la madre Rossella, la sorella Martina e altri componenti del nucleo, c’era anche Loris Capirossi. Il pilota, veterano tra i colleghi, è rimasto lì per una buona mezz’ora.
Al termine del momento di raccoglimento, nell’istante in cui sono usciti, sono stati accolti da applausi scroscianti dalla folla già assiepata nella piazza del paese.
MotoGp, in Australia il miglior week end della stagione della Ducati Pramac Racing
Il GP di Australia è stato decisamente positivo per la coppia di piloti della Ducati Pramac Racing, con il francese Randy De Puniet che ha chiuso al sesto posto, suo miglior risultato stagionale e Loris Capirossi che ha terminato la gara nella Top 10 nonostante il recente infortunio alla spalla. «Sono partito bene ma dopo qualche giro, tra il dolore alla spalla e il tempo in continuo cambiamento, ho cercato di gestire la gara con l’obiettivo di portarla a termine», ha dichiarato Capirossi.«Negli ultimi quattro giri ho sentito l’arrivo di un forte acquazzone proprio prima del rettilineo, e quindi ho pensato fosse opportuno entrare ai box per cambiare moto. Purtroppo non si è rilevata la scelta giusta perché avrei probabilmente potuto terminare la gara un paio di posizioni più avanti, ma il nono posto è comunque soddisfacente viste le mie condizioni fisiche». Anche Randy De Puniet si è detto molto soddisfatto della sua in Australia, nonostante un lungo nei primi giri che ha rischiato di compromettere il suo gran premio: «Sono molto contento della giornata di gara, nelle qualifiche siamo stati molto sfortunati ma in gara le cose sono girate a nostro favore. All’inizio ho perso un po’ di tempo per superare Loris, ma una volta sorpassato, mentre cercavo di raggiungere Edwards e Hayden, un po’ di pioggia mi ha
MotoGp, Capirossi torna in sella nel Gran Premio d’Australia
Finalmente ritorna alle gare, dove prenderà parte al GP di Australia, il nostro Loris Capirossi, assente nell’ultimo GP del Giappone a causa di un infortunio rimediato sul circuito spagnolo di Aragon. In Spagna il bolognese rimediò un trauma cranico e la lussazione della spalla sinistra e pur non essendo ancora al top della forma, torna su una pista in cui ha vinto tre volte e dove è salito spesso sul podio: Capirex non vuole proprio mancare. «Sono contento di tornare in sella su questo circuito, sono molto legato a Phillip Island», ha detto il pilota della Ducati Pramac.«In passato ho vinto ben tre volte qui, ottenendo anche numerosi podi. Ci tornerò per l’ultima volta prima del ritiro, spero di fare bene, anche se la spalla mi provoca ancora tanti problemi nonostante la cure fatte in questi utili giorni». Non è invece così ottimista Randy De Puniet, compagno di squadra di Capirossi alla Pramac Racing. «Purtroppo le buone cose fatte ad Aragon non le abbiamo poi ripetute a Motegi», ha detto il francese. «Il feeling con la moto non è stato buono a causa della pista che richiedeva un setting differente rispetto a quelli standard. In passato non ho ottenuto grandi risultati in Australia, ma ci tengo a fare bene e a concludere questa stagione nel migliore dei modi», ha chiuso De Puniet.
Moto GP Motegi: Corti a casa per coerenza, Capirossi per infortunio
Doveva essere il gran premio delle defezioni volontarie. Doveva essere la dimostrazione di forza da parte dei centauri e dei box in seno al grande circus delle due ruote. Ancora, avrebbe dovuto rappresentare un elemento di coesione da parte dei centauri nei confronti del sistema economico che ruota intorno al mondiale di motociclismo. Un modo per dire: prima la salute, poi lo show.
Da Casey Stoner a Valentino Rossi passando per Jorge Lorenzo: citiamo i tre in quanto emblematici per richiamare alla mente l’intero universo che gravita intorno alla moto da competizione. Il coro univoco era armonioso: a Motegi non si corre. E non perchè non vi fosse la capacità di mettere una mano sul cuore in seguito alla tragedia causata dal terremoto verificatosi l’11 marzo 2011 – il più devastante sisma che abbia mai colpito il Giappone – che ha causato oltre quindici mila morti accertati (oltre cinque mila, ancora adesso, i dispersi che a conti fatti sono da annoverare anch’essi nel numero delle vittime), non per indifferenza nè per superficialità.
Semmai, perchè in concomitanza al terremoto e al maremoto, si è verificato loovuto a eccessivo surriscaldamento. E’ stata dichiarata emergenza nucleare, si è subito temuto una nuova Chernobyl (MEDITATE GENTE, MEDITATE). Tradotto, vuol dire non solo perdite umane immediate ma una serie di migliaia di vittime di malattie letali che colpiranno la popolazione nel corso degli anni a venire. Motegi, in un contesto simile, fa paura ancora adesso nella misura in cui – a venticinque anni di distanza – incute ancora terrore Chernobyl. Non si corre, ripetevano i piloti agli organizzatori del Mondiale. Decisione irremovibile.
Sicuri sicuri?