MotoGp, la Ducati continua lo sviluppo della Gp 11.1: nel 2012 si torna al telaio di alluminio?

Prosegue senza sosta il lavoro di sviluppo della Ducati sulla Desmosedici GP11.1, in vista della stagione 2012. Un momento importante é stato vissuto nei test in Repubblica Ceca a Brno, con i test dei piloti di Valentino Rossi e Nicky Hayden. Ma non c’è soltanto il lavoro ai box o sulle varie piste: la scuderia bolognese sta infatti lavorando anche in fabbrica, dove i tecnici stanno compiendo ulteriori sforzi per migliorare la versione della sua moto. Filippo Preziosi, direttore generale della Ducati e la vera mente creativa dietro la macchina, ha spiegato alla stampa l’evoluzione della nuova moto. “I cambiamenti che abbiamo fatto durante il fine settimana a Brno sono stati finalizzati a rendere più veloce una moto per la gara, e ora stiamo lavorando per il medio e lungo termine al fine di definire l’obiettivo per i progettisti per la moto di nuova generazione“, ha dichiarato Preziosi. “Per questo abbiamo bisogno di grandi modifiche nel set-up per valutare il comportamento in ogni condizione, avremo necessità di modifiche importanti a livello di messa a punto“. Preziosi ha spiegato ancora: “Sono contento che anche Nicky stia confermando le idee di Valentino. Sappiamo che l’introduzione di una nuova moto durante il Campionato di solito produce una performance peggiore a breve termine per un paio di gare, e si deve accettare che perché è normale. Ma se si ha un piccolo vantaggio devi usarlo, ed è fondamentale per lo sviluppo della moto 2012“.

DUCATI GIRERA’ CON TELAIO IN ALLUMINIO? – Tra le varie ipotesi che si rincorrono sul futuro, c’è anche chi ipotizza che la Ducati possa tornare ad un telaio in alluminio nel 2012. “Per me non si tratta di un punto fondamentale avere un telaio in alluminio, è invece critico cercare più maneggevolezza“, ha chiosato Preziosi. “Ci stiamo lavorando e presto proveremo nuove soluzioni e decideremo quelle che i piloti preferiscono. Abbiamo fatto un piccolo passo nella giusta direzione che darà più feeling a Valentino”, ha concluso. “Sappiamo che è un vincente quindi dobbiamo metterlo nelle condizioni di utilizzare tutto il suo potenziale“.

MotoGp, Dani Pedrosa la prende con filosofia: “Errori e infortuni, cose che succedono”

In casa Honda, lo spagnolo Dani Pedrosa reduce dal weekend in Repubblica Ceca, dove é stato velocissimo sia nelle libere che in qualifica, ma a causa di un banalissimo errore in gara dopo i primi due giri mentre era anche al comando della corsa, ha gettato alle ortiche un podio ed una vittoria che difficilmente qualcuno dei piloti in gara avrebbe potuto togliergli, preferisce guardare al futuro guardando il bicchiere mezzo pieno di Brno. “Quello di Brno è stato un weekend quasi perfetto, anche se ho perso la vittoria finale“, spiega lo spagnolo della Honda sul suo blog personale. “La caduta di domenica ci ha impedito di lottare per la vittoria dopo aver goduto di qualche giorno alla grande. Dal venerdì ho avuto un buon feeling con la moto ed ero fisicamente a posto dopo la pausa estiva. La verità è che la caduta è stata un po’ strana, ma sono cose che succedono. Come si dice, queste sono le corse e se ho imparato qualcosa di quest’anno è che dobbiamo prendere questi momenti con filosofia“. In effetti é alquando difficile dare torto al pilota spagnolo, che per l’ennesima stagione, vede sfumare la possibilità di lottare per il titolo, a causa di incidenti, infortuni e errori del tutto evitabili. “Inoltre – prosegue lo spagnolo – se guardiamo il Gran Premio di Brno, dovremmo essere soddisfatti: per tutto il weekend siamo stati molto competitivi e stavamo registrando tempi velocissimi. Sia la moto che la squadra sono stati perfetti. Un altro aspetto positivo del weekend è che dopo la pausa mi sono sentito molto bene sulla moto. Le settimane di riposo sono stati molto utili per recuperare dal mio infortunio alla spalla e durante il venerdì e il sabato stavo molto meglio“.
Anche Dani Pedrosa, nei test di lunedì scorso, ha avuto il battesimo con la nuova Honda da 1000cc di cilindrata con la quale correrà il possimo anno. “Ho avuto la possibilità di testare la moto per il prossimo anno. Ero già impaziente di girare su di essa, perché ho perso il test di Jerez a causa del mio infortunio. Le prime impressioni sono state buone, ma ovviamente c’è ancora molto lavoro da fare. E’ solo la prima fase di contatto con la moto, ma questi allenamenti sono molto importanti per i piloti a dare il nostro parere e le idee per, insieme, definire la direzione si deve andare per sviluppare la nuova moto“. Infine, un pensiero per la prossima gara, ancora negli Usa, sul circuito di Indianapolis: “E ora è un’altra settimana di riposo prima del viaggio, mercoledì prossimo, negli Stati Uniti, questa volta per andare a Indianapolis: un circuito classico, molto bello. E’ sempre speciale correre lì“, ha concluso lo spagnolo.

 

MotoGp, dopo Iannone e Marquez si aprono le porte anche per Smith

Dopo Iannone e Marquez, anche per Bradley Smith, pilota della scuderia Tech 3 che gareggia nel campionato della Moto2 e che ha impressionato moltissimo gli addetti ai lavori per il suo talento, potrebbe esserci un prossimo futuro nella MotoGP nella prossima stagione. La scuderia con cui gareggerebbe resterebbe la stessa: la Monster Tech3, che nella massima serie utilizza la Yamaha e in Moto2 un prototipo costruito dalla stessa scuderia. “Sono al vaglio della Tech 3 per unirmi alla loro scuderia di MotoGP la prossima stagione“, ha dichiarto Smith in un’intervista rilasciato al sito Crash.net. “Nulla sarà finalizzato a almeno fino a dopo la gara di Misano fra tre settimane. Ho un sacco di decisioni da prendere: ho 20 anni ed essere considerato per la classe d’elite è un grande onore. Ma devo anche considerare che stare in Moto2 per un altro anno potrebbe consentirmi di lottare per il campionato“. Attualmente, la Monster Yamaha Tech 3 gareggia in MotoGP con il pilota americano Colin Edwards e il pilota britannico Cal Crutchlow. Il buon vecchio Edwards, 37 anni, è in scadenza di contratto alla fine di quest’anno, e anche se sta disputando una buona stagione come dimostra il podio conquistato a Silverstone, è molto probabile che non proseguirà la sua avventura con la Tech3. I candidati per sostituirlo al momento sembrano essere almeno quattro: il pilota della Yamaha Superbike Eugene Laverty, il leader della classifica della Moto2, Stefan Bradl, il vincitore dell’ultima gara di Moto2 a Brno Andrea Iannone e appunto, il britannico Bradley Smith. Ma gli eventi potrebbero essere a favore di Smith: perché Stefan Bradl potrebbe anche correre con la Gresini, mentre l’italiano Iannone potrebbe trovare posto alla Pramac al posto di un delundentissimo Toni Elias (campione in carica della Moto2): ecco dunque che per la Tech3 la scelta sarebbe quasi obbligata. E assolutamente non di ripiego.

MotoGp, esclusa ipotesi Suzuka per ottobre: il circuito di Formula 1 non é omologabile

Di certo, per adesso, si sa solo che si correrà il prossimo 2 ottobre: ma il Gran Premio del Giappone del Motomondiale è oggetto di discussione da mesi tra i piloti, le scuderie e la Dorna. Perché la paura del nucleare per i piloti è sempre più tangibile: la pista di Motegi dista un centinaio di chilometri, 130 per l’esattezza, dalla centrale atomica di Fukushima – gravemente danneggiata dal terremoto e dallo tsunami che colpì il Giappone nello scorso aprile – e le informazioni a riguardo, giunte sino ad ora, non si può certo dire essere chiare e soprattutto rassicuranti. Da un lato l’Arpa Emilia Romagna, con alcune analisi sul posto, ha stabilito che non ci sono rischi concreti di contaminazione per i piloti. Dall’altro lato però, é vero che molti piloti non alloggeranno a Motegi, ma ad 80 km dalla centrale, e soprattutto che proprio ieri sono uscite fuori delle analisi che riportavano una presenza di cesio nell’acqua, di moltissimo oltre gli standard previsti dalla legee. In  più i piloti, con Stoner in testa a e Rossi a seguire, si sono quasi tutti detti contrati a recarsi in Giappone per la gara di ottobre. Ma c’è da fare anche i conti con gli interessi della Honda (proprietaria del circuito) e in generale delle case giapponesi. Che spingono fortemente per la disputa del gran premio. Durante le riunioni a Brno tra piloti e Safety Commission si è anche parlato di un possibile spostamento della gara a Suzuka: altro circuito di proprietà della Honda che dista ben 500 chilometri da Fukushima. Sia Jorge Lorenzo, che Valentino Rossi ed il “big boss” Honda Shuhei Nakamoto hanno caldeggiato questa ipotesi. Un’ipotesi, però, che non é percorribile perchè dal 2003 – anno in cui il 26 enne Daijiro Kato perse la vita dopo un incidente alla variante Casio – il circuito non dispone più delle omologazioni della Federazione Internazionale necessarie per ospitare una gara della MotoGP. Ma anche una deroga speciale (per la serie “sempre meglio di Motegi“) non basterebbe. Durante gli ultimi lavori effettuati sul circuito – in vista del ritorno della Formula 1 nel 2009 dopo la gara sulla pista Toyota di Fuji – a Suzuka sono state asfaltate anche alcune vie di fuga: bene per le auto, ma improponibile per le moto. Altra idea: modificare la pista? Impossibile perché le moto devono correre il 2 ottobre, appena cinque giorni prima delle prove libere della Formula 1. Dunque, quale sarà la fine del Gp di Motegi?

MotoGp, la Suzuki regala a Elena Myers un test sulla Suzuki ad Indianapolis

I tempi cambiano, anche in un mondo da semrpe tutto al maschile come é sempre stato quello della MotoGp. Infatti, dopo la spagnola Elena Rosell, che ha debuttato in questa stagione senza però ottenere troppa fortuna in Moto2, adesso é il turno di un’altra Elena, l’americana Myers, che salirà in sella ad una delle moto regine da sempre del Motomondiale. Il giovedì che precederà il GP di Indianapolis, infatti, la 17enne californiana proverà la Suzuki GSV-R sul mitico circuito dove poche ore dopo si sfideranno i protagonisti della Motogp, Casey Stoner, Jorge Lorenzo, Valentino Rossi, Dani Pedrosa e compagnia cantante. L’impegno della Rosell, per il momento, sarà solo per un piccolo test. “Le parole non possono descrivere quanto sia entusiasta di guidare la Suzuki GSV-R a Indy nel weekend della MotoGP di quest’anno. Avevamo parlato di questa possibilità lo scorso anno, ma i tempi non erano maturi. Quando mi sono seduta sulla moto dello scorso anno, si sentiva come se fosse fatta su misura per me. Così effettivamente essere in grado di fare qualche giro su una MotoGP sarà piuttosto interessante. Non vedo l’ora che arrivi quel fine settimana“, ha commentato un’entusiasta Myers. Elena al momento corre nella categoria Ama Pro Supersport della Costa Ovest ed è stata la prima donna nella storia a vincere una gara del campionato americano, nello scorso anno. Ovviamente, al momento, appare alqunato difficile pensare che per lei possa esserci un futuro nella MotoGP e, non é un caso, che il test sulla Suzuki sia solo il frutto di un regalo. “Siamo molto contenti di dare questa opportunità a Elena, anche per scoprire le sue sensazioni sulla nostra moto. Lei è un talento assoluto. Sarà la prima donna a guidare una MotoGP 800, spero veramente che si diverta“, ha infatti confermato il team manager della Suzuki, Paul Denning.

Motomondiale, continua a far discutere il Gp di Motegi. E dal Giappone non arrivano buone notizie

Appare ancora lontana dal dipanarsi la questione Gran Premio del Giappone. Come sappiamo, moltissimi piloti della MotoGp, con alla loro testa il leader del mondiale Casey Stoner, sono totalmente contrari a recarsi a Motegi nel prossimo mese di ottobre. Questo nonostante le analisi effettuate da Arpa Emilia Romagna, abbiano stabilito che non ci sono seri rischi per i piloti per quanto concerne il livello delle radiazioni. Ma le notizie provenienti dal Giappone negli ultimi giorni, sulla reale situazione della centrale nucleare di Fukushima, non sono delle migliori, e senza dubbio andranno ad alimentare le polemiche sull’acceso dibattito scoppiato sulla disputa del Gp di Motegi. Il governo nipponico, proprio in questi giorni ha infatti ammesso che ci sono ancora diversi problemi per la depurazione delle acque a Fukushima e che è stata rilevata presenzia di cesio a ben 100 km di distanza dalla centrale. Alti livelli di cesio radioattivo, per la precisione 186.000 becquerel per chilogrammo, sono stati inoltre rilevati nei fanghi raccolti in un fosso di Aizuwakamatsu, sempre a 100 km ad ovest dalla centrale nucleare di Fukushima. Gli standard normali per la presenza di cesio non dovrebbero mai superare gli 8.000 becquerel per chilo. Dunque, siamo di fronte a livelli completamente sballati, come del resto era facile prevedere. Va inoltre ricordato che Motegi si trova a circa 130 km a sud in linea d’aria dalla centrale, e che quindi la distanza dai luoghi dove sono stati condotti gli ultimi esami è leggermente superiore. Intanto anche la “pulizia” di migliaia di litri di acqua radioattiva della centrale di Fukushima, non procede secondo le attese del governo giapponese, al punto da far prevedere la dilatazione dei tempi di messa in sicurezza dell’intera struttura previsti in un primo momento per gennaio 2012

Nel frattempo, però, mentre si é acceso il dibattito nella MotoGp e mentre il governo nipponico lotta contro il tempo per arrivare a normalizzare la situazione quanto prima, in quel di Motegi l’attività prosegue regolarmente: nel weekend in arrivo infatti, si disputerà  la tappa giapponese del mondiale di Trial, a cui ha aderito la maggioranza dei piloti partecipanti al campionato. Le scuderia motoristiche hanno imposto ai loro centauri di partecipare, mentre solo la spagnola Sherco ha lasciato libertà di scelta al suo rappresentante Albert Cabestany, il quale, guadacaso, ha scelto di non andare. Il campione mondiale in carica e leader dell’attuale campionato Toni Bou avrebbe preferito restare a casa, ma la Montesa-Honda, per cui corre, ha premuto affinché fosse presente.

MotoGp, primi test a Brno per i prototipi 1000. Subito forte Stoner, sorprende Lorenzo, delude la Ducati

Siamo solamente ai primi test e quindi, sia i tempi che le performance delle moto, vanno presi per quello che sono: certo é, però, che i tempi fatti registrare sul tracciato ceco di Brno dai team della MotoGp ai primi giri sui motori 1000, hanno fatto registrare una situazione molto simile all’attuale andamento del mondiale 2011. Con Casey Stoner in testa e Jorge Lorenzo in scia all’autraliano. A sorprendere più di tutti infatti, è stata proprio la Yamaha dell’attuale campione del mondo in carica, tenuta ben nascosta nel box in tutti questi mesi ma apparsa subito molto competitiva nei primi test. In sella al prototipo in sviluppo per il 2012, Lorenzo ha ottenuto il secondo miglior tempo della giornata di test di ieri, 1.56:253, preceduto come detto dall’attuale leader della classifica piloti Stoner, che ha piazzato la sua Honda davanti a tutti con l’ottimo tempo di 1:56.168. Chi ha deluso ancora una volta le attese, anche se stiamo sempre parlando di primi test, è stata la Ducati di Valentino Rossi che non é andato meglio del decimo posto, chiudendo a 2” da Casey Stoner. “È stata una giornata molto impegnativa perché ad ogni uscita abbiamo provato tante modifiche, geometrie diverse, distribuzione dei pesi, setting particolari, il tutto per toglierci alcuni dubbi e per capire alcune cose della GP11.1”. Questo il breve commento di Valentino Rossi al termine dei test. Non é rimasto del tutto soddisfatto invece, il più veloce della sessione, Casey Stoner: “Si poteva fare molto di più, andare decisamente più forte ma si tratta ancora di fasi iniziali quindi bisogna concentrarci sui dati e continuare lo sviluppo”. Sorpreso, come detto, lo spagnolo Jorge Lorenzo, che ha potuto apprezzare come lo sviluppo della nuova Yamaha sia più che discreto: “Giornata faticosissima ma devo dire che alla fine siamo rimasti tutti un po’ stupiti dalla buona condizione della Yamaha 1000. Mi aspettavo molti problemi, cose da mettere a posto e invece tutto è filato liscio, tutto è andato nel migliore dei modi”.

MotoGp, carp “Dottor Rossi” con la Ducati non é impossibile vincere

Con la Ducati andava forte solo Stoner”. E’ questo il pensiero sempre più ricorrente che molti tifosi di Rossi e della Ducati stanno facendo in questi ultimi tempi. Che sia vero o meno, numeri alla mano è infatti indubbio che l’australiano abbia fatto la storia e la fortuna della casa di Borgo Panigale degli ultimi anni. Con Casey in sella, infatti, la Desmosedici conquistò ben 23 vittorie sulle 31 totali insieme ad altri 19 piazzamenti tra secondi e terzi posti dei 49 complessivi. Statisticamente quindi, il 75% dei successi totali della Ducati da quando è in MotoGP, il 2003, e il 40% per quanto riguarda gli altri gradini più bassi del podio. Il resto che manca all’appello é stato messo a segno da Loris Capirossi, che con la moto bolognese è salito sul gradino più alto del podio per sette volte, a cui si deve aggiungere anche il trionfo isolato di Troy Bayliss nel 2006, quando, dopo essersi laureato campione nel mondiale Superbike, trionfò a Valencia come wild-card. Numeri, questi, che confermano come non solo Casey sia stato in grado di sfruttare sempre al meglio ed al massimo i cavalli della creatura messa su dall’ingegner Filippo Preziosi. E’ anche vero però, che con il “canguro australiano” in sella la Ducati ha vinto il titolo nel 2007 e ha conteso la leadership ai grandi costruttori giapponesi. Così come con la Ducati hanno fallito piloti del calibro di Sete Gibernau e Marco Melandri, tanto per citarne un paio degli ultimi anni. Così come é vero che la Desmosedici non è una moto per tutti e con il passare degli anni, invece di migliorare, sembra essersi fatta più difficile da guidare. Ma è anche vero che, con la Ducati, sul podio ci si può andare, o perlomeno si può comunque lottare per vincere. Senza per forza doversi chiamare Stoner. Certo, una missione difficile, ma non impossibile, come invece i risultati di Rossi in questo complicato 2011 sembrano far pensare. Anche perché stiamo parlando del signor Valentino Rossi e non certamente di uno dei tanti.

MotoGp, Dovizioso sulla lotta per il titolo. “Nulla é impossibile…”

Questa é la sua terza stagione al team Repsol Honda ed Andrea Dovizioso é anche terzo nel Mondiale nella classifica piloti. “I miei progetti per questi giorni prima della gara di Brno sono vacanze in famiglia, cinque giorni in Sardegna, a riposo in spiaggia”, ha dichiarato Dovizioso.”Abbiamo lavorato bene, sono soddisfatto della terza posizione, anche se non punto al Mondiale. Cinquanta punti sono troppi, certo nulla è impossibile. Ma voglio vedere il lato positivo, non ero mai stato così forte in tutte le gare come ho fatto quest’anno. Quindi sono molto contento del lavoro fatto dal team e del feeling con la moto, ma naturalmente, il nostro obiettivo è quello di lottare per il titolo e proprio ora non siamo abbastanza competitivi per impostare una strategia per farlo. In ogni caso, siamo in buona posizione in campionato e ci sono ancora otto gare da disputare, quindi dobbiamo crederci. Vedremo che risultato si ottiene alla fine”. Per il pilota della Honda, la stagione è stata sin qui buona, ma è mancata finora di vittorie, a differenza dei suoi compagni di squadra Stoner e Pedrosa. “E’ molto difficile vincere perché il livello è molto alto. Lorenzo sta avendo una grande stagione, Casey è molto forte e Dani Pedrosa, quando è in buona forma, fa la differenza. E’ davvero molto difficile per cercare di batterli. Voglio dire, battere tutti allo stesso tempo, perché a volte tra di loro si ostacolano. Ma penso che la gara del Mugello di quest’anno sia un esempio di cosa posso fare. Guidare in Mugello, lottare per la vittoria e raggiungere la seconda posizione dopo una battaglia di fronte al pubblico italiano è stato qualcosa di importante. Penso comunque che abbiamo fatto il massimo di quello che potevamo fare con quello che avevamo, tranne che a Laguna Seca, dove il massimo è stato quello di essere quarto e non abbiamo capito il perché. Ma fino ad allora ho fatto tutto quello che potevo. Non è sufficiente, perché vogliamo lottare per il campionato, ma potrò fare bene sulle piste a me favorevoli, come a Sepang, in Malesia”, ha concluso il romagnolo.

MotoGp, Pernat: “C’é un’offerta della Ducati per Simoncelli”

Pare che Marco Simoncelli abbia chiesto alla Honda una nuova offerta contrattuale già a partire dalla prossima gara di Brno. Addirittura, nel caso in cui non ci fossero contatti soddisfacenti, il pilota romagnolo sarebbe intenzionato ad offrirsi alla Ducati. Questa notizia che ha del clamoroso è stata però seccamente smentita dalla casa di Borgo Panigale ma potrebbe se confermata aprire nuovi e inaspettati scenari per il mercato piloti. La Honda in questo mondiale schiera quattro moto ufficiali: tre nel team Repsol e guidate da Casey Stoner, Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso; l’altra, appunto, data in gestione al team satellite della Gresini, affidata a Marco Simoncelli. Dal 2012, vista la crisi economica la Honda ha già deciso di ridurre il suo impegno, portando da quattro a sole due le moto della Repsol, mentre resta in forte dubbio la presenza di quella griffata Gresini. Simoncelli non vuole assolutamente abbandonare la Honda, ma visto che non gli è stato ancora offerto un nuovo contratto, teme di essere messo alla porta, al pari del conterraneo Dovizioso. A psiegare meglio il tutto, ci pensa Carlo Pernat, manager di Simoncelli: “Ora stiamo aspettando l’offerta da Honda per la prossima stagione. Abbiamo chiesto un incontro a Brno per discutere delle modalità di partecipazione di Marco, per comprendere le loro intenzioni. Supersic vuole rimanere con la Honda, ma non è l’unica casa interessata a lui: anche la Ducati è una pretendente e se faranno un’offerta, la valuteremo. Ma la prima scelta è la Honda e sono sicuro che resterà con loro, trovando un accordo soddisfacente”. Le parole di Pernat però, appaiono quanto meno dubbie, visto che il project director della moto bolognese, Alessandro Cicognani, nei giorni scorsi ha smentito che sia stata fatta un’offerta formale al romagnolo.”No, non abbiamo assolutamente contattato Simoncelli, abbiamo i nostri piloti, Nicky e Valentino: hanno firmato per il prossimo anno e ci atterremo a questo”, ha detto il dirigente Ducati. Dunque, vista la crisi profonda vissuta da Valentino Rossi in Ducati, un ritorno alla Honda di Rossi sarebbe clamoroso, ma non impossibile; mentre Simoncelli potrebbe riuscire nell’arduo compito di domare la Ducati, come ha fatto già Stoner.

MotoGp, Iannone esce allo scoperto: “Sono stato contattato da alcune scuderie”

Andrea Iannone, pilota italiano della Moto2, per il momento preferisce non dare troppo peso alle indescrezioni su un suo prossimo passaggio in MotoGP nel 2012, ma è molto probabile che il pilota abruzzese possa trovare un posto nella calsse regina nella prossima stagione. In realtà, Iannone ha fatto il suo debutto in MotoGP con la Ducati Pramac durante un breve test al Mugello nel mese di luglio, ma stando alle voci di radio mercato é molto probabile che siano altre le squadre con cui potrebbe gareggiare nel prossimo futuro. Il pilota è attualmente in forza al team Speed ​​Master e proprio la sua scuderia è una di quelle in lizza per poter effettuare il passaggio alla MotoGP, ma non è ancora chiaro se la squadra italiana entrerà con un suo progetto oppure si aggregherà ad altre scuderie. Nel frattempo, Iannone è stato anche contattato dalla Monster Tech 3, squadra francese satellite della Yamaha che ha come piloti ufficiali Cal Crutchlow e il veterano 37enne Colin Edwards. Ed è proprio al posto dell’americano che Iannone dovrebbe subentrare alla Tech3: in quel caso andrebbe a formare con Cruchlow, che quest’anno è alla sua prima esperienza di MotoGP, una coppia di piloti giovani e veloci, anche se inesperti e quindi da far maturare. “Non so cosa succederà per il prossimo anno, ho avuto vari colloqui e varie proposte, molto stimolanti. Ma è prematuro per parlarne, ora voglio vincere più gare in Moto2 e concentrarmi su questo campionato, prima di decidere cosa fare. Vorrei presentarmi con un bel biglietto da visita”. A proposito delle moto della massima serie, il pilota di Vasto ha dichiarato di esser stato colpito dalle prestazioni della Ducati GP11 di Loris Capirossi che ha provato al Mugello.”La moto era impressionante. Ho aperto il gas e il rettilineo di un chilometro era finito, hanno una potenza pazzesca. Sono felice soprattutto di non essere caduto e di non aver danneggiato la moto. Se passerò alla MotoGP, dovrò allenarmi moltissimo”, ha concluso.

MotoGp, il bilancio di Stoner sulla prima parte della stagione: “Sto bene ed il team va alla grande”

Ecco l’intervista pubblicata dal sito ufficiale della Honda, al leader del Campionato Casey Stoner, quando siamo arrivati esattamente a metà della stagione 2011. L’australiano, che é attualmente impegnato nel recupero della forma migliore in attesa del GP di Brno ha parlato a 360º di quella che potrebbe essere l’annata che gli regalerà il suo secondo titolo MotoGP. 5 vittorie e 4 podi in 10 gare: questo il bottino sin qui realizzato dal pilota australiano nella prima parte della stagione. Assolutamente. Credo che senza quel problema nella seconda gara, saremmo stati sul podio in tutte e 10 le prime gare, qualcosa di molto speciale. Sono molto contento nel Repsol Honda Team, la moto va alla grande e anche nelle peggiori giornate non va male. Quando avremo l’opportunità di vincere ci proveremo sempre“. Poi l’australiano si sofferma su Laguna Seca, a suo dire la gara più bella da lui sin qui disputata. “Posso affermare senza alcun dubbio che si tratta di Laguna Seca. Da Assen, quando ho avuto quella forte caduta, ho sofferto parecchio i miei infortuni e la caduta del Sachsenring non ha aiutato. Arrivato a Laguna ero fiducioso, ma sfortunatamente durante il fine settimana non avevamo la moto che speravamo. Poi in gara è cambiato tutto e abbiamo fatto lo step che ci serviva per fare una grande corsa“. Lorenzo, Pedrosa e Stoner stanno regalando alti livelli di rendimento agli appassionati di MotoGp. “Ho corso con questi piloti per tutta la mia carriera, quindi credo che il valore delle vittorie sia sempre molto alto. Tutti e tre abbiamo avuto qualche la sfortuna di coincidere in un periodo complicato per vincere, quindi il gradino più alto è sempre una grande sensazione“. Poi Stoner parla su quali potranno essere i dettagli che decideranno chi sarà il Campione 2011. “Potrei dire la continuità, ma visto la difficoltà di questa stagione, non credo sarà la chiave. Devi stare davanti e vincere gare, prendere rischi. Questo deciderà il Campionato. Daremo il massimo ogni volta che scenderemo in pista, ma quando non saremo in grado di vincere, dovremo accontentarci del secondo o del terzo posto“. Poi torna a parlare del suo attuale stato di forma. “Abbiamo un po’ di tempo per riposare e sono sicuro che starò meglio. Ci sono un sacco di cose che si possono migliorare e io devo assolutamente migliorare il mio stile di guida, anche con questa moto. Ho imparato molto dalle ultime gare, ma la mancanza d’esperienza con Honda non aiuta. Sarebbe perfetto averne un po’ di più e migliorare rapidamente quando ci manca grip o quando è difficile curvare“. Infine, un augurio per la seconda parte della stagione. “Onestamente il meglio che mi può succedere è ripetere la prima parte! Arrivare con più punti di tutti al termine è l’obiettivo. Voglio vincere ancora, voglio dare il massimo fino al termine della stagione. La moto va bene, sto correndo bene, ma ci sono rivali importanti. Dovremo aspettare e vedere che possiamo fare nella seconda parte, ma sono sicuro che sarà un Campionato duro“.

MotoGp, Nakamoto avverte Stoner: “Attenzione a Lorenzo”

Se non fosse per la presenza di quel “fastidioso” Jorge Lorenzo, la Honda avrebbe già messo in ‘bacheca’ il titolo della MotoGP 2011. Ma lo spagnolo della Yamaha, campione del mondo in carica, venderà cara la pelle. Lo sa molto bene anche Shuhei Nakamoto, vice presidente del team Hrc Honda e guida del team ufficiale. “Lorenzo è un avversario fortissimo, non mollerà. Un solo errore potrebbe compromettere la lotta per il titolo. Affrontiamo ogni gara cercando di evitare ogni sbaglio che potrebbe costarci punti importanti“: questo il monito indirizzato ai tre piloti della Honda ufficiale, Stoner, Pedrosa e Dovizioso. “Honda ha vinto finora sette gare su dieci. Considerando che lo scorso anno abbiamo vinto in totale quattro gare, potrebbe pensare che il titolo sia alla nostra portata“, ha aggiunto. E’ chiaro, comunque, che al momento l’unico veramente in grado di battere Lorenzo nella corsa al titolo iridato di numero uno della MotoGp, è proprio l’australiano di casa Honda, Casey Stoner. “Nonostante gli ottimi risultati – ha precisato Nakamoto – Casey ha ancora dei problemi fisici, postumi della caduta in prova ad Assen e sente dolore quando guida. Queste due settimane di pausa arrivano al momento, giusto, Casey ne potrà approfittare per recuperare la piena forma“. In questo caso, una grossa mano al pilota australiano, potrebbe arrivare proprio dal compagno di team, Dani Pedrosa. “Approfittando anche alle vacanze estive, Dani potrà allenarsi e tornerà presto in piena forma. Sono sicuro che nelle prossime gare vedremo dei bei duelli tra Dani, Casey e Jorge, tre piloti forti capaci di vincere“: non si è quindi voluto sbilanciare più di tanto Nakamoto, parlando di giochi di squadra. Nakamoto, comunque, conserva un piccolo sogno per quest’anno: “Quando vedremo un podio tutto Honda? La competizione è molto forte così non sarà facile, ma è un sogno che stiamo rincorrendo da tempo e nelle prossime gare daremo il massimo per realizzarlo e conquistare il titolo iridato“.

MotoGp, l’invidia sana di Agostini: “Se Rossi battesse miei record, non sarei contento. Ma andrei alla sua festa”

”Se Valentino dovesse superare i miei record non sarei contento, ma andrei alla sua festa”. Sono state queste le parole di Giacomo Agostini, leggenda del motociclismo italiano, rilasciate in un’intervista a Riders Italian Magazine. ”Io gli ho sempre detto: Vale tifo per te, pero’ fermati a 119, 121, massimo 122 Gp vinti (come il record di ‘Ago’, ndr). Lui mi rispondeva: Ok, lo faro’. Probabilmente non lo pensava, diciamo che ha voluto farmi dormire tranquillo“. Agostini, e’ sempre stato un pilota molto riservato, al contrario invece dell’esuberante Rossi: “Credo che Valentino Rossi riunisca le due facce della medaglia: quella vecchia, eroica, e quella moderna, mediatica. Ha fatto tantissimo, ha cambiato le cose in senso positivo. Io mi dicevo: Dai gia’ spettacolo in gara, basta cosi’. Lui invece s’e’ inventato quei piccoli show che sono piaciuti a tutti, anche a me che non mi sono mai messo in mostra“. Sulla differenza tra le ‘sue’ gare e quelle attuali, ha dichiarato: ”Negli anni Sessanta ti toccava partire per una gara dopo che erano morti due piloti la domenica precedente. C’era quella tensione che ti dava piu’ consapevolezza.Oggi il pilota ordina quello che vuole come al ristorante”. Se Agostini fosse un team manager, chi ingaggierebbe? ”Lorenzo e Rossi, li rimetterei insieme. Fossi stato il signor Yamaha non avrei mollato ne’ uno ne’ l’altro: Lorenzo e’ il giovane emergente, forte, veloce. Rossi ha esperienza e va ancora forte”.