Moto Gp, a Sepang Valentino Rossi primo nelle libere del venerdì. Poi Dovizioso e Lorenzo

E’ stato Valentino Rossi il più veloce nelle prove libere del venerdì del GP della Malesia, 15a prova del Mondiale di MotoGP. Il pilota italiano della Yamaha ha infatti girato in 2’02″724 precedendo a fine sessione l’altro italiano Andrea Dovizioso (Honda) staccato di 109 millesimi. Terzo invece il leader e quasi campione del mondo Jorge Lorenzo (Yamaha). Per lo spagnolo, dopo il forfait di Dani Pedrosa, basterà arrivare nono per succedere al Dottore. Casey Stoner è invece caduto a inizio sessione, ma per fortuna per l’australiano non ci sono state conseguenze serie. La sua Ducati è giunta quarta davanti alla Suzuki di Alvaro Bautista. Marco Melandri è settimo, soltanto 11esimo Marco Simoncelli seguito da Loris Capirossi.

Il primo posto di Valentino Rossi, è frutto della mancanza pressoché totale dei problemi fisici che hanno afflitto il “Dottore” negli ultimi mesi. “E’ stato un buon inizio per noi, abbiamo trovato immediatamente un buon setting e io mi sono sentito bene, senza problemi sulla mia moto, e la spalla non mi ha fatto male – spiega il campione di Tavullia al termine delle prove -. La pista è piuttosto sporca ma migliorerà e io amo guidare su questa pista, è una delle mie preferite. Sono felice di poter essere qui e siamo fiduciosi che saremo capaci di fare ulteriori miglioramenti domani per tentare di prendere la pole o almeno la prima fila“.

De Angelis primo in Moto2 – Buone notizie anche dalla Moto2, dove il nostro Alex De Angelis ha realizzato il miglior tempo al termine delle prove libere. Il sanmarinese della Motobi ha infatti girato in 2’09″586 precedendo al termine della sessione, la Suter di Scott Redding, staccato di 188 millesimi. Terzo l’attuale leader del mondiale Toni Elias (Moriwaki) a 249 millesimi. Buon quinto tempo anche per l’altro italiano in gara Andrea Iannone (Speed Up) alle spalle di Julian Simon (Suter) quarto.

In 125cc invece, il trionfatore dell’ultimo GP a Motegi, Marc Marquez, è finito subito davanti a tutti nelle prove libere del Gp della Malesia. Il pilota spagnolo della Derbi ha infatti chiuso la sessione in 2’14″274, mentre Pol Espargaro e Nico Terol si sono piazzati alle sue spalle rispettivamente a 376 e 510 millesimi. Esteve Rabat su Blusens STX completa il poker tutto spagnolo, mentre Bradley Smith (Bancaja Aspar) e Sandro Cortese (Avant Ajo) hanno dovuto accontentarsi della quinta e sesta posizione.

Moto Gp, la Honda non iscrive Pedrosa in Malesia. Lorenzo ad un passo dal titolo iridato

Jorge Lorenzo, dopo l’ufficializzazione da parte della Honda HRC dell’assenza di Dani Pedrosa dal prossimo Gran Premio della Malesia, è ad un passo dalla conquista del titolo iridato, traguardo distante appena 6 punti per la matematica. “Potrebbe essere un fine settimana molto speciale per me, per il mio team e per la mia famiglia. Sono molto emozionato, ma so che c’è da lavorare duramente. Voglio solo pensare a correre e divertirmi nella gara che potrebbe essere la più importante della mia vita“, ha dichiarato il maiorchino del team Fiat Yamaha che, poi, ha preferito dribblare sull’argomento Giappone, parlando solo dell’avvenuto prolungamento del contratto con la casa di Iwata, salvo poi aggiungere: “Entro in un fine settimana importantissimo e il passato non conta a meno che si ripeta nel presente o in futuro“.

Della sfida del Twin Ring, però, è tornato a parlare anche Valentino Rossi: “È stata bella e divertente. Adoro le sfide e dalla TV è stata ancora più emozionante. È stata una battaglia molto aggressiva, ma nulla di più“. Il pesarese, poi, è tornato sulla possibile operazione alla spalla: “Al 99% sarò in Australia e, se non avrò più dolore alla spalla, concluderò la stagione“.

Dopo aver sciolto gli ultimi dubbi, la Repsol Honda ha infine deciso di non iscrivere Dani Pedrosa al Gran Premio di Malesia che si correrà in questo fine settimana a Sepang, dopo l’operazione alla clavicola sinistra a causa della tripla frattura rimediata lo scorso fine settimana a Motegi. Il team ha reso noto che dopo l’operazione “c’era una piccolissima possibilità che lo spagnolo fosse pronto in tempo per viaggiare da Barcellona alla Malesia e provare a prendere parte alla gara. Ma dopo un’attenta riflessione, Pedrosa ha preso la comprensibile decisione di rimanere a casa per proseguire il suo recupero. Il suo obiettivo è tornare per il Gran premio d’Australia le cui libere cominciano il 15 ottobre“. Con 69 punti di vantaggio sul connazionale e solo tre gare da disputare, 7 punti sono sufficienti a Lorenzo domenica per assicurarsi il titolo iridato.

Moto Gp, Pedrosa alza bandiera bianca: “Quasi impossibile che possa rientrare in Malesia”

Sono oramai pochissime per Daniel Pedrosa le chance di poter vincere il Mondiale al posto di Jorge Lorenzo. La caduta di Motegi ha infatti finito di complicare una situazione di per sé già compromessa per il pilota spagnolo. Anche perché, a tutt’oggi, le condizioni fisiche dopo l’intervento chirurgico, non permettono al pilota di pensare di poter tornare in pista in Malesia, nonostante qualcuno ipotizzi un suo ritorno alle gare già a partire dal prossimo weekend con la gara di Sepang. E’ lo stesso pilota del team Repsol a spiegare alla stampa le sue condizioni. “Continuo ad avere la regione del collo e delle spalle rigida – dice – perciò l’obiettivo è quello di tornare in Australia. Ci sono pochissime possibilità che rientri in Malesia“. Il decorso post operatorio è comunque buono. “Oggi ho fatto un altro controllo – conferma il “Camomillo” – e si vede chiaramente che la placca della clavicola è ben fissata e che mi sto rimettendo bene dall’intervento“. La fisioterapia procede, ma i problemi per Dani non sono finiti. “Non posso ancora muovere il braccio autonomamente – racconta – ma con i massaggi sto migliorando. E’ un peccato che l’incidente sia capitato in un momento in cui stavamo raccogliendo risultati così buoni, ma dobbiamo accettarlo“.

Moto Gp, Lorenzo risponde alle critiche dei giornali spagnoli: “Non ho frignato”

L’acerrima rivalità esistente tra Jorge Lorenzo e Valentino Rossi non è più un mistero per nessuno da molto tempo ormai. Valentino ha vinto ben 9 titoli iridati, mentre Jorge realizzare il sogno di una vita: vincere il primo titolo iridato in carriera nella classe regina. Il traguardo è dunque vicino, ma non ancora raggiunto: sta forse proprio in questa piccola ma importante differenza, il motivo per cui Lorenzo si è lamentato dopo il “sorpasso” del suo compagno di squadra, che l’ha “buttato” giù dal podio. In patria i quotidiani spagnoli, sembra che abbiano calcato un po’ la mano sul fatto che Jorge si sia “lagnato” troppo dell’aspro duello dell’ultima gara, così Por Fuera prova a chiarire il proprio punto di vista. Alla domanda su cosa pensasse dei titoli dei giornali apparsi nei giorni scorsi, Jorge ha risposto: “Non so che dire. Non mi pento di nulla di ciò che ho detto in quel momento, perché era quello che sentivo. A partire da ora, la cosa più intelligente sarà parlare in pista. Abbiamo tra le mani la possibilità di vincere il titolo per la Spagna, il secondo titolo nella cilindrata più alta. E’ la cosa più importante e solo dopo ci sarà tempo per altri duelli e per provare a vincere altre gare. E se per caso capita un’altra bagarre con Valentino, provare a batterlo“. Il giornalista di Cadena Ser, radio a cui il pilota ha rilasciato l’intervista, gli ha allora domandato allora sarà capace di restare freddo sino al termine della stagione. “E’ difficile quando sei vicino a realizzare il tuo sogno più grande – spiega – quello di tutta la vita. E’ difficile controllarsi e non essere troppo nervosi“. Qualcuno ha pensato che l’atteggiamento nei confronti di Lorenzo sia solamente una provocazione mediatica, ma Jorge non è apparso troppo convinto di questa ipotesi. “Credo che Valentino voglia salire sul podio e ci prova – è il pensiero di Lorenzo – Se non fosse stato per le volte che ci siamo toccati, sarebbe stata una bellissima lotta e avrei accettato che mi fosse stato davanti, che mi avesse sconfitto per l’ennesima volta. Però in ogni sorpasso c’è stato un contatto. La cosa che mi dà fastidio è che molta gente pensi che io stessi frignando, ma non stavo piangendo. Solo che non mi pare logico che un compagno di squadra si comporti così col compagno che sta lottando per il titolo e ancora non l’ha vinto“.

Moto Gp, Stoner e la Ducati cercano il tris di vittorie a Sepang

E’ partita la caccia al tris. Nelle ultime due gare sono arrivate due vittorie per Casey Stoner, che si prepara al weekend di Sepang forte dei risultati ottenuti, assieme al compagno di scuderia Nicky Hayden, negli scorsi test invernali, senza dimenticare le gare delle passate stagioni, che videro l’australiano salire sul gradino più alto del podio nel 2007 e nel 2009. “Motegi era il nostro grande punto interrogativo per il set-up e abbiamo dovuto lavorare moltissimo per rendere la moto stabile in frenata nelle staccate violente di quella pista – le parole a pochi giorni dalle libere del centauro australiano della DucatiSepang è diversa quindi forse potremo alzare di nuovo un po’ la moto per aumentare la trazione e vedere come va. In ogni caso credo che possiamo ragionevolmente aspettarci che la moto vada bene anche lì. Abbiamo sempre dato il 120% quest’anno ma solo nelle ultime due gare ne siamo stati davvero ripagati ed è una bella differenza. Altri due Gran Premi in due settimane saranno impegnativi ma sappiamo che se le cose continueranno ad andare come adesso abbiamo decisamente una buona chance di fare bene e lottare per vincere“.

Oltre a Cesay Stoner, guarda con impazienza all’appuntamento malese anche Nicky Hayden, che nella sua carriera a Sepang è finito per sei volte nei “top five“. “Dopo aver fatto bene ad Aragon mi è spiaciuto molto non riuscire a ripetermi a Motegi – dice l’ex iridato – Non è buono ma penso che dimostri l’alto livello della MotoGP perché se appena non sei al cento per cento, sei subito dietro. In ogni caso adesso andiamo in Malesia, una pista dove abbiamo provato molto durante l’inverno anche se in una situazione molto diversa“.

Intanto per il quotidiano spagnolo “AS”, quello di Sepang dovrebbe essere l’ultimo Gp stagionale Valentino Rossi, che stando a quanto riportato, dopo la gara in Malesia tornerà in Italia per sottoporsi all’intervento alla spalla di cui ha bisogno, mettendo fine al suo Mondiale con tre gare d’anticipo. E quello di Valentino, a guardare le quote in lavagna dei bookmaker esteri, potrebbe rivelarsi un “addio” bagnato da un successo, visto che Rossi parte da favorito sulla lavagna per il Gp malese: si gioca a 3,25, alla pari con Stoner e Lorenzo. E se invece Vale decidesse di stringere i denti e continuare, magari per mettere lo sgambetto mondiale a Lorenzo? La quota per il Dottore iridato sale a 6 volte la scommessa. Prima di lui c’è Dani Pedrosa, a 4,50, mentre su Jorge Lorenzo campione, i bookie esteri da tempo non accettano più giocate.

Moto Gp, a Sepang Lorenzo vede il titolo: senza Pedrosa gli basteranno 6 punti per brindare!

E’ ad una manciata di punti dal sogno di conquista il primo titolo iridato nella MotoGp. Dopo essere rimasto fuori dal podio a Motegi, la seconda volta in questa stagione, Jorge Lorenzo continua a vedere il titolo sempre più vicino. Domenica infatti si corre a Sepang e vista la quasi certa assenza di Pedrosa operato alla clavicola, al centauro spagnolo della Yamaha bastano appena sei punti per conquistare matematicamente il titolo iridato. “Penso solo a domenica e a diventare campione del mondo – conferma LorenzoE’ sempre stato uno dei sogni della mia vita e sarebbe grandioso realizzarlo a Sepang. La Malesia mi piace molto, ho fatto tantissimi chilometri lì per testare la mia M1 e ho anche splendidi ricordi visto che su quel circuito ho vinto il titolo della 250 nel 2007. E’ una pista lunga e moderna ma le condizioni atmosferiche possono essere un problema perché può fare troppo caldo senza dimenticare la pioggia“. Come nella passata stagione quando “ha piovuto e sono poi dovuto partire dall’ultima fila. Preferirei che il tracciato rimanesse asciutto, il team ed io ci concentreremo come abbiamo fatto per tutta stagione, lavorando duro sin dal venerdì e con l’obiettivo di vincere o salire sul podio. Speriamo di ottenere il miglior risultato possibile“.

A Sepang cercherà conferme Valentino Rossi, tornato sul podio proprio a Motegi dopo un entusiasmante duello proprio con il compagno di scudeira Lorenzo. “E’ stata una bella sensazione essere in lotta con i migliori sia nelle prove che durante la gara – ammette il Dottore – Era da tanto tempo che non eravamo così forti“. Ora Sepang e l’incognita della spalla. “Non so come andrà finché non scenderò in pista – continua Rossi – ma è uno dei miei due-tre tracciati preferiti e sono sempre entusiasta di correre in Malesia. Siamo andati forte lì nei test invernali, ovviamente è cambiato molto rispetto ad allora ma abbiamo effettuato alcuni miglioramenti alla moto in Giappone per cui speriamo di andare altrettanto bene anche in questo weekend“.

Moto Gp, Gran Premio del Giappone: é bufera in casa Yamaha. Lorenzo attacca Rossi: “E’ stato scorretto”. Il “Dottore” risponde: “Voleva un duello all’ultimo sangue”

Non poteva non avere strascichi polemici la gara di questa mattina di Motegi, in cui negli ultimi tre giri, Rossi e Lorenzo hanno dato vita ad un duello senza esclusione di colpi per il terzo posto. Con tanto di sorpassi, controsorpassi e manovre al limite. Comincia Valentino con le punzecchiature: “Lorenzo voleva un duello all’ultimo sangue? Beh, ha capito di cosa si tratta, anche se questo non era nulla di più del normale. Mi sono detto che dovevo farcela e l’ho fatto. Sul podio ci vado io e sono contento“. Ma lo spagnolo contrattacca: “Non è normale che un tuo compagno di squadra ti tocchi tre volte, per di più quando io sono in lotta per il titolo: ha giocato sporco“. Lamentele, quelle di Lorenzo, che hanno infatti portato la Yamaha a richiamare Rossi. Lo stesso Valentino, poi, si è detto contento di come ha funzionato la sua spalla: “Alla fine, negli ultimi giri, ero molto stanco e la moto cominciava a scivolare molto. Jorge mi ha raggiunto, era più veloce di me e abbiamo iniziato un grande duello con alcuni spettacolari sorpassi. Mi sono molto divertito, complimenti anche a lui ma tornare sul podio è importante per me e per il team, sono molto contento. Senza dubbio avrei preferito lottare per la vittoria, ma nonostante ciò è stata una grande gara, un vero spettacolo“.

Stoner ha vinto invece la seconda gara consecutiva dopo il successo di Aragon, pur avendo la scena comunque offuscata dal duello inscenato dai due combattenti della Yamaha. “Questa vittoria è una soddisfazione incredibile – ha comunque detto Casey – non avrei mai immaginato, quando ho iniziato la mia prima stagione a 16 anni, che avrei raggiunto questo livello, tutto ciò che posso dire è che è un onore, adesso, trovarmi accanto a simili campioni (Stoner ha eguagliato il record di vittorie, 22, in classe regina di Duke, Surtees e Roberts; n.d.r.). Stamattina nel warmup abbiamo provato delle piccole modifiche che non andavano, così abbiamo deciso di prendere qualche rischio per la gara e ha funzionato. Dopo essere partito bene ho capito di avere la possibilità di vincere, ma non senza combattere perché Andrea (Dovizioso) ha guidato alla grande, tenendomi sotto pressione fino all’ultimo giro“. Il Dovi conferma: “Ho spinto al 100% ma lui è stato velocissimo per tutta la gara“.

MotoGp, Gran Premio del Giappone: trionfa ancora Stoner, ma che duello tra Rossi e Lorenzo!

La vittoria del Gran Premio del Giappone è un’altra perla di Casey Stoner, mentre il secondo posto (dopo la pole di ieri) va ad Andrea Dovizioso. La scena, però, ancora una volta, se la sono presa tutta Valentino Rossi e Jorge Lorenzo, rispettivamente terzo e quarto al traguardo, al termine di un duello all’arma biancazzurra come il colore delle loro Yamaha, che non si ammirava oramai da troppo tempo in MotoGp. Duello favorito da una ritrovata forma di Valentino che ha avuto la possibilità di poter fare una gara di alto livello dall’inizio alla fine. La spalla infortunata, che per sua stessa ammissione lo preoccupava non poco, all’improvviso non ha più prevalso: l’unica cosa che oggi contava era andare oltre la soglia del dolore e battere un Lorenzo che voleva soffiargli il podio. Valentino ha così stretto i denti restando davanti al super rivale dopo una bagarre eccezionale negli ultimi tre giri, che ha emozionato tutti gli spettatori presenti. Uno spettacolo davvero stupendo. Anche se, alla fine della fiera, resta il dubbio che Jorge non abbia voluto giocare sino in fondo al rischiatutto: il quarto posto gli consente di fare infatti un altro importante passo in avanti verso un comunque più che meritato titolo mondiale.

Stoner invece, dopo la vittoria ottenuta due settimane fa in Spagna, si ripete con un’altra gara delle sue, mantenuta in testa fin dal primo giro per poi diventare imprendibile per un Andrea Dovizioso che ha dato tutto, ma che non è mai riuscito a impensierire veramente l’australiano. Casey ha infatti impresso un ritm impressionante per il forlivese, che forse pensava di poter portare un attacco nel finale. Ma Stoner è stato bravo a non farsi sorprendere e anzi ad aumentare il proprio vantaggio proprio nel finale di gara. E così il Dovi ha solo potuto accontentarsi. Dietro di loro Rossi ha voluto fortemente il podio battendo il rivale che comunque ha realmente cercato di finirgli davanti. Ha fatto la differenza la fame di Valentino, ansioso di tornare finalmente a combattere corpo a corpo come ai tempi pre-acciacchi. Bellissimi infatti sorpassi e i controsorpassi continui tra i due. Lo stesso Lorenzo nelle ultimissime curve ha capito che Vale avrebbe preferito rompersi nuovamente una gamba pur di non farlo passare. Quinto posto per Colin Edwards che ha preceduto nel finale un ottimo Simoncelli. Melandri 11°, Capirossi ritirato. E tra sette giorni siri torna in pista a Sepang.

Motomondiale Moto2, Gran Premio del Giappone: Elias vince e ipoteca il titolo iridato

E’ una “partenza atipica” quella che caratterizza il Grand Prix of Japan della classe Moto2, con tutto il gruppone formato dai 40 piloti che passa indenne le prime insidiose curve di Motegi. Nessuna caduta di gruppo dunque con il leader della classifica Toni Elias che trova subito la vetta della corsa, seguito dal poleman Simon e da Yuki Takahashi. Ma ben presto ecco i primi ritiri: escono in rapida successione Yusuke Teshima (FCC TSR), Alex Baldolini (Caretta Tech) e Fonsi Nieto (Holiday Gym), mentre in testa continua la gara solitaria di Toni Elias, che dimostra ancora una volta di avere una marcia in più rispetto agli inseguitori. Lo spagnolo tra l’altro, oggi aveva un motivo in più per corre per la vittoria: ovvero la matematica conquista del titolo iridato. Esci di pista anche Andrea Iannone (Fimmco Speed Up), attualmente terzo nel campionato e fuori dalla zona punti insieme a Tom Luthi (Interwetten) oggi solo 13º. Mentre i due spagnoli Elias e Terol  lottano per i 25 punti in palio a Motegi, restano in tre a sfidarsi per il gradino più basso del podio: Yuki Takahashi (Tech3 Racing), Alex de Angelis (Jir Moto2) e Karel Abraham (Cardion Ab). A tre giri dal termine finisce fuori anche Yonny Hernandez (Blusens STX). Simon rimane a ruota di Elias, ma non ha il ritmo per provare l’attacco decisivo: e così il connazionale Elias si aggiudica la settima vittoria stagionale e vola verso la conquista del suo primo titolo mondiale, però ancora non matematico, proprio a causa della seconda piazza del pilota Mapfre Aspar. Il terzo posto alla fine va a Karel Abraham (Cardion Ab) che festeggia il primo podio in carriera. Il pilota ceco infatti, beffa proprio nell’ultimo giro il sammarinese Alex De Angelis che non riesce ancora a sbloccarsi dopo l’incidente in cui rimase coinvolto e perse la vita Shoya Tomizawa. Scott Redding (Marc VDS Racing) completa la top5. Tra una settimana, in Malesia, per Toni Elias sarà sufficiente perdere meno di sei punti da Simon per laurearsi Campione del Mondo Moto2.

Motomondiale 125cc, Gran Premio del Giappone: a Motegi torna alla vittoria Marquez, Mondiale riaperto

Il Grand Prix of Japan della classe 125, inizia subito con un brivido grazie all’incidente alla partenza tra Efren Vazquez (Tuenti Racing) e Jonas Folger (Ongetta Racing). Fortunatamente però, non ci sarà nessuna conseguenza per i due, che forse anche per questo vengono emulati pochi secondi dopo da Sturla Fagerhaug (AirAsia). Davanti intanto, Nico Terol e Marc Marquez conducono in solitaria la gara, mentre Espargaró e Smith provano a recuperare terreno sui due fuggitivi. Ma la rincorsa si rivelerà ben presto inutile: infatti, nello spazio di poche tornate, il leader del mondiale Nico Terol e il poleman Marc Marquez, hanno maturato già un vantaggio enorme sui primi inseguitori. In Giappone questa sfida potrebbe decidere una fetta di mondiale, visto che il giovane pilota Red Bull Ajo Motorsport è obbligato a vincere per recuperare punti su leader del team Bancaja Aspar. E infatti, a 12 giri dal termine del Gran Premio, arriva il primo attacco convinto del numero 93, che alza il ritmo e prova a staccare Terol che, forse un po’ sorpreso dalla reattività del rivale, accusa il colpo. Intanto dietro la gara continua recitando un altro copione: cadono Sandro Cortese (poi rientrato) e Danny Kent, entrambi alla curva 11. Il ritmo di Marquez si rivelerà presto insostenibile per Terol che dovrà accontentarsi dei 20 punti destinati al secondo classificato. Arriva così la settima vittoria stagionale per Marc Marquez che permette al pilota Red Bull Ajo Motorsport di riprendersi la seconda piazza mondiale, a soli sei punti dal leader della classifica Nico Terol, oggi secondo, quando mancano ancora quattro gare alla fine del Mondiale. Buon lavoro di squadra anche di Bradley Smith che con il quarto podio stagionale complica ulteriormente la rincorsa al titolo di Pol Espargaró, oggi solo e ora distante 13 punti dalla vetta. La caduta di Tomoyoshi Koyama (Racing Team Germany) lascia ad Alberto Moncayo (Andalucia Cajasol) ed Esteve Rabat (Blusens STX) la top six.

Moto Gp, la Yamaha e Lorenzo allungano il loro rapporto di altri due anni sino al 2012

La Yamaha ha annunciato nella giornata di oggi il rinnovo del contratto per altri due anni con il pilota spagnolo Jorge Lorenzo, che correrà con la squadra ufficiale giapponese fino alla stagione 2012. Lo ha reso noto la Yamaha attraverso la diramazione di un comunicato ufficiale. Il 23enne maiorchino, che corre con Yamaha dal 2008, ha già trionfato sette volte in questa stagione ed e’ oramai lanciatissimo sulla strada della conquista del primo titolo iridato in MotoGP, avendo 56 punti di vantaggio sul secondo, l’infortunato e oramai fuori dai giochi Dani Pedrosa, ad appena cinqui Gran Premi dal termine del Mondiale.

Il Managing Director di Yamaha Motor Racing Lin Jarvis ha commentato soddisfatto l’esito della trattativa con il pilota spagnolo e il suo entourage: “Siamo molto soddifatti di questo accordo. Da quando e’ arrivato in Yamaha Jorge ha registrato grandi progressi ed è passato da essere il miglior rookie nel 2008, al secondo posto nel 2009 e giocarsi il titolo quest’anno. Sono particolarmente felice di aver chiuso l’accordo qui in Giappone così ora Jorge avrà la possibilità di concentrarsi esclusivamente sul campionato. Con soli 23 anni Jorge può vincere tanto con noi”.

Lo stesso Jorge Lorenzo ha poi aggiunto: “La mia prima scelta è sempre stata Yamaha e sono felice che tutto sia andato secondo i piani. Sono felice qui; ci sono grandi persone attorno a me e Yamaha mi supporta alla grande. Voglio ringraziare Lin Jarvis, che ha sempre creduto in me. Ora siamo concentrati sul Campionato e non vedo l’ora di iniziare la prossima stagione. So che anche Ben può fare tanto per Yamaha“.

Questo il comunicato ufficiale della casa giapponese: “Yamaha Motor Co. Ltd è felice di comunicare l’accordo raggiunto con Jorge Lorenzo con lo spagnolo che rimarrà con la casa giapponese per i prossimi due anni”.

Moto Gp, Gran Premio del Giappone: Rossi ritrova la prima fila dopo 3 mesi. Dovizioso felice, Stoner fa il tecnico, mentre Lorenzo é deluso

Andrea Dovizioso (Honda): Sono contento e soddisfatto della mia prima pole. Non sono riuscito a scendere sotto l’1.47 ma va bene così. La moto va molto bene e sono sicuro di poter fare una bella gara. Il mio stile non è quello di andare troppo forte in qualifica, ma stavolta ci sono riuscito. Dopo il Gp di Misano, per me questa è la seconda gara di casa”.

Valentino Rossi (Yamaha): È una bella sensazione tornare in prima fila dopo così tanto, l’ultima volta era stata Le Mans, prima dell’incidente del Mugello. Questa prima fila è molto importante e domani, sperando in condizioni climatiche buone, vedremo cosa riusciremo a fare. Siamo migliorati in tutti i settori, iniziando dal setting e continuando con il nuovo motore Yamaha che ci ha permesso di spingere di più ed essere ovviamente più veloci nei rettilinei. Anche le gomme Bridgestone, leggermente più dure rispetto ad Aragon, si adattano meglio al mio stile di guida. Come ho detto ieri mi aspettavo di soffrire di piuùcon la spalla, ma mi sento abbastanza bene in frenata, dove non ho troppo dolore“.

Casey Stoner (Ducati): “Ieri abbiamo iniziato con un assetto tipo quello usato ad Aragon, con una geometria simile, ma oltre ad avere qualche problema in staccata, in uscita di curva l’anteriore si alzava. Abbiamo modificato la distribuzione dei pesi, per cercare di avere più stabilità, ma in quel modo abbiamo perso aderenza. Le condizioni della pista miglioravano giro dopo giro e io guidavo piu’ forte, ma andavamo più piano. A questo punto siamo tornati indietro, portando più peso sul posteriore, e pazienza se la moto tende ad impennarsi in accelerazione. Abbiamo trovato subito un miglioramento e i nostri tempi sono scesi velocemente. Abbiamo montato una gomma morbida e abbiamo evitato la terza fila quindi siamo contenti”.

Jorge Lorenzo (Yamaha): “Sono un pò deluso, non era il risultato che mi aspettavo. Mi sarebbe davvero piaciuto partire in prima fila qui in Giappone, a casa della Yamaha, dopo aver firmato stamane un nuovo contratto biennale. Ad ogni modo, queste sono solo le qualifiche. La cosa più importante è che siamo pronti per la gara, abbiamo un buon ritmo e dobbiamo sistemare solo un paio di dettagli. Oggi pomeriggio abbiamo provato per la prima volta il nuovo motore e mi ha fatto un’ottima impressione. Per la prima volta in questa stagione sono in seconda fila, ma sono comunque vicino al top e cercherò di partire nel modo migliore”.

Moto Gp, Gran Premio del Giappone: a Motegi Dovizioso conquista una pole storica. Secondo un ritrovato Rossi, poi Stoner e Lorenzo. In Moto2 Simon e in 125cc Marquez davanti a tutti

Andrea Dovizioso in sella alla sua Honda ha conquistato la prima personale pole position stagionale al Gp del Giappone. Il forlivese ha preceduto sul traguardo la Yamaha di un ritrovato Valentino Rossi, di 0,054 secondi e la Ducati di Casey Stoner. Quarto tempo invece per Jorge Lorenzo, in corsa per il suo primo titolo, e fresco della firma apposta sul contratto con la Yamaha per altri due anni. In seconda fila ci sarà il duo del team Monster Yamaha Tech3 Colin Edwards e Ben Spies. Ci saranno poi altri due italiani nella top ten con Simoncelli 8º e un redivivo Capirossi 10º. Uniche cadute della sessione per Loris Capirossi (Rizla Suzuki) e Hector Barberá (Paginas Amarillas Ducati), mentre sono finite nelle vie di fuga anche Aleix Espargaró (Pramac Racing), Randy de Puniet (LCR Honda), Hiroshi Aoyama (Interwetten MotoGP) e Casey Stoner (Ducati Team).

Nella Moto2 è andata a Julian Simon la pole position del Gp di Giappone. Il pilota spagnolo in sella alla Suter del team Aspar ha infatti chiuso il turno delle qualifiche con il tempo 1.53.008. In prima fila partiranno anche l’inglese Scott Redding (Suter) con il secondo tempo, il giapponese Yuki Takahashi (Tech3) con il terzo tempo e il leader della classifica iridata, lo spagnolo Toni Elias (Moriwaki) in quarta posizione. Bene il “nostro” Claudio Corti (Suter) che ha chiuso con il quinto tempo in 1.53.507, mentre il pilota di San Marino, Alex De Angelis (Motobi) è finito sesto. Andrea Iannone ha invece chiuso al decimo posto, a circa sette decimi di distacco dal pole-man Simon.

Lo spagnolo Marc Marquez ha conquistato la pole position nella classe 125 del Gp del Giappone. Il pilota spagnolo della Derbi è stato il più veloce nelle qualifiche con il tempo di 1’58″030. Marquez ha fatto dunque meglio del connazionale Nicolas Terol (1’58″447), secondo in sella ad una Aprilia. Terza posizione per la Aprilia del britannico Bradley Smith (1’59″026), seguito dal tedesco Sandro Cortese (1’59″102) che chiuderà la prima fila con la sua Derbi. Il migliore dei piloti italiani è stato il solito Simone Grotzkyj (1’59″991), ottavo con una Aprilia del team Fontana Racing.

Moto Gp, Valentino Rossi si racconta a 360° su “GQ”. Colleghi rivali, sulle sue idee per nuove regole, sul perché ha scelto la Ducati

Il campione di Tavullia Valentino Rossi (nella foto Ap/LaPresse), 31 anni e 9 titoli mondiali vinti in tutte le categorie, dall’esordio in 125 ad oggi, si racconta sulle pagine di “GQ” – che gli dedica la copertina in edicola da domani 1° ottobre – : dal gravissimo incidente del Mugello, alle verità che stanno dietro alle parole dei suoi colleghi, sul prossimo passaggio alla Ducati, ma soprattutto, per la prima volta, ipotizza le regole per una ipotetica MotoGp ideale. In copertina Rossi mostra la gamba incidentata scoperta, dove si possono vedere chiaramente le ferite causate dalla brutta caduta del Mugello.

Rossi e Stoner? Quando sei ferito e cominci a perdere sangue, i più giovani si sentono immediatamente più forti e pensano di poterti sbranare: è come nella giungla. Però mi piace. È giusto così. All’inizio, Lorenzo, come Stoner, diceva: ‘Ah, Valentino era il mio eroe, quando ero piccolo’, ma non è vero. Sono tutte palle. Io sono solo un ostacolo, un bersaglio. Come Biaggi lo era per me. Quando due persone lottano per lo stesso obiettivo, è normale che si odino a vicenda. Chi lo nega, mente. Non dico un odio omicida, ma violento sì. Perciò mi fa piacere che Stoner e Lorenzo dicano veramente quello che pensano di me. Perché è la verità“. Tanto per capirci: Lorenzo davanti alle telecamere aveva augurato a Rossi di guarire presto. Ma Valentino commenta con un laconico: “Che falso…“.

Se Valentino potesse inventare un nuovo campionato motociclistico queste sarebbero le sue regole. “Innanzitutto il numero giusto di concorrenti sarebbe 24 o 26. Al momento io terrei i quattro tempi, perché se è vero che a tutti piacciono le 500 due tempi, il mondo ormai viaggia con il quattro tempi, purtroppo. Io credo che la cilindrata giusta sia 1000 cc, non 800 cc; con un limite di 16.000-17.000 giri al minuto, e non di 19.000 come adesso, in modo che le moto non possano arrivare a 360 km/h. Secondo me, 320 km/h possono bastare. Bisognerebbe poi togliere molta elettronica e molti accorgimenti di aiuto alla guida – continua Rossi – Si potrebbe tenere un po’ di controllo sulla trazione, un piccolo aiuto, perché le moto sarebbero potentissime, ma io vorrei un quarto dell’elettronica che usiamo adesso. Sai, ora noi possiamo impostare la potenza, il gas e il controllo di trazione a ogni curva, per ogni marcia. La moto sa esattamente dove si trova, sulla pista, e quindi sfruttando l’elettronica puoi adattarla in modo che percorra ogni curva alla perfezione. Il controllo di trazione lo terrei, madovrebbe essere fisso, non adattabile a ogni tipo di curva. E niente controllo anti-impennata, niente controllo in frenata: così vedremmo bellissime impennate, grandi derapate in zona di frenata e gare più combattute. Per me, il campionato migliore sarebbe questo. E per gli pneumatici? Massima apertura. La concorrenza tra i diversi produttori è positiva. Jorge Lorenzo più forte, psicologicamente, di Biaggi e Gibernau? Il fatto è che i miei rivali di adesso, soprattutto Lorenzo, Pedrosa e Stoner, sono di una nuova generazione e sono più veloci di Sete e Max. Non ho dubbi su questo. Fra i tre, Lorenzo mi pare il più equilibrato“.

Rossi ha poi voluto spiegare cosa lo ha spinto a lasciare la Yamaha per approdare in Ducati: “La Ducati è italiana, come me. Se volessi inseguire il record di Agostini, resterei con la Yamaha, perché sarebbe più facile. Di certo, il movente non è il denaro, perché alla Ducati mi daranno esattamente quello che avrei preso alla Yamaha. Non ho mai scelto la moto con cui correre sulla base dei soldi. La Yamaha mi aveva fatto un’offerta. Io sono andato alla Ducati e ho detto: ‘Vi va bene questa cifra?’. Loro hanno risposto di sì, e la questione si è risolta. È stato facile. È più la voglia di provare sensazioni nuove, a spingermi“.