MotoGp, Simoncelli continuerà alla Honda con i suoi storici meccanici

Marco Simoncelli ha da poco rinnovato il contratto con la Honda e tra le clausole dell’accordo c’è anche la possibilità per il pilota del team Gresini di continuare a usufruire dei suoi meccanici invece di quelli giapponesi imposti dalla HRC. «Abbiamo avuto alcune discussioni dopo la gara di Brno, perché la Honda aveva proposto di cambiare la mia squadra di meccanici ma io ho detto loro che non ero d’accordo», ha spiegato Supersic a Eurosport. «Ho parlato con loro e poi siamo arrivati ​​a un accordo che mi avrebbe consentito di mantenere i miei uomini per il prossimo anno». Simoncelli, d’altronde, lavora con un gruppo di meccanici da molti anni, dai tempi della classe 250: «Per me la squadra è molto importante. Personalmente, non mi piace cambiare le cose così tanto. Ho trovato alcune persone perfette per me e ho costruito un rapporto con loro che sarebbe stupido cambiare. L’anno scorso, la mia squadra è venuta con me dalla classe 250cc: siamo cresciuti e continuano a migliorare con me. L’anno prossimo sarò finalmente pronto per ottenere i migliori risultati. E’ meglio per le stesse persone lavorare insieme. La prossima stagione ci sarà molta pressione, ma voglio essere in grado di lottare per il podio in ogni gara l’anno prossimo e con i miei uomini ce la farò», ha chiuso Simoncelli.

 

MotoGp, Rossi e il semaforo di Motegi: “E’ durato troppo a lungo”

Valentino Rossi ha un motivo che spiega la falsa partenza e la conseguente penalizzazione di Andrea Dovizioso, Marco Simoncelli e Cal Crutchlow al GP del Giappone sul circuito di Motegi. Per il ducatista infatti, le luci del semaforo di partenza sono state tenute più a lungo del normale: in effetti, come si può guardare dalle immagini registrate, si nota che il rosso è rimasto fisso per oltre un secondo più a lungo del previsto, e questo avrebbe portato un pilota esperto e corretto come Andrea Dovizioso a partire anticipatamente per la prima volta nella sua carriera. Rossi ha spiegato infatti al sito MCN: «Il problema è stato con le luci rosse del semaforo. A Motegi sono rimaste accese troppo a lungo rispetto al normale. Di solito il tempo è di circa tre secondi, ma per qualche motivo è rimasto in funzione 4”5 minimo». Nelle altre gare della MotoGP, il semaforo dura molto poco. Nel Motomondiale, infatti, le luci si spengono anche dopo soli due secondi, anche se solitamente il tempo normale è 3″. «Secondo me è per questa ragione che Andrea, Marco e Cal hanno fatto l’errore con la frizione. Loro aspettavano la luce per partire prima e questo ritardo li ha fatti anticipare», ha chiuso il pesarese.

BRUTTE NOTIZIE PER IL DOTTORE – La caduta subita nel Gp del Giappone di domenica scorsa, non è stata purtroppo priva di conseguenze per Valentino Rossi. Contrariamente a quanto accertato da un primo controllo infatti, l’intensificarsi del dolore e del gonfiore alla mano sinistra, hanno indotto Rossi a sottoporsi ad un ulteriore radiografia, che ha evidenziato un’infrazione all’altezza dell’artrodesi della prima e della seconda falange del quinto dito della mano sinistra. Nonostante questo problema, la partecipazione del ‘Dottore’ al gp d’Australia non e’ al momento in dubbio.

Superbike, Biaggi non pensa al ritiro: “Voglio continuare a stupire e a stupirmi”

L’Italia è un bel posto in cui nascere? Sicuramente la città eterna lo é, sede di papi e di antichi maestri di cultura. “Ma io rimarrò in Francia anche quando smetterò di correre. E i miei figli impareranno l’inglese, il francese e l’italiano e sceglieranno dove vivere“. Max Biaggi é solo di passaggio a Roma, sua città natale, per dare il suo contributo all’associazione umanitaria della cugina Fiorella e per andare in clinica per una visita di controllo per monitorare il piede ferito. E’ stato per troppo tempo fermo ai box ed é mancato moltissimo al mondiale delle derivate di serie. D’altronde, se la Superbike ha guadagnato punti sulla MotoGP negli ultimi anni, è anche merito del titolo mondiale vinto nel 2010 proprio dal Corsaro Nero. Che ora vuole tornare in gara e lo farà proprio nell’ultima tappa del campionato vinto quest’anno dallo spagnolo della Ducati Carlos Checa, concedendosi le prove libere come esperimento. A casa, pensate, tiene una moto in soggiorno. Sulla quale monta in continuazione, fino alla nausea. Ma quando penserà al ritiro? «Non saprei. Non quest’anno, non il prossimo comunque. Perché lo faccio? Perché detesto la banalità. Voglio stupire e stupirmi».

MotoGp, Pedrosa sulla vittoria di Motegi: “Finalmente un successo, ma penso già all’Australia”

Dani Pedrosa attraverso il sul suo blog racconta la vittoria ottenuta a Motegi. «Sono un uomo molto felice dopo la vittoria abbiamo raggiunto nel GP del Giappone lo scorso fine settimana», ha spiegato lo spagnolo della Honda.«Finalmente una vittoria che è un premio per tutti i mesi di lavoro in cui eravamo quasi alla sommità delle nostre prestazioni, ma non abbastanza per arrivare al gradino più alto del podio. Ora è il momento di assaporare un primo posto che è anche la vittoria numero 400 a motociclismo spagnolo, dunque un grande onore per me. Nonostante non abbia potuto iniziare la gara bene, mi ci sono voluti un paio di giri per ottenere un buon ritmo in pista, ma poi più passavano i giri più mi trovavo a mio agio, e questo si rifletteva nei tempi. E’ stato sicuramente un GP che ha sottolineato l’importanza di lottare per la vittoria fino alla fine. In corsa, non si sa mai cosa succederà, e noi dobbiamo essere concentrati per raggiungere i nostri obiettivi».

UNA QUESTIONE DI ENERGIE – Il problema di Pedrosa, da sempre, è la sua fragilità fisica e dopo una gara tirata e tesa il suo corpo minuto ne risente puntualmente. «Siamo tornati in Europa per riposare fino a mercoledì, quando tornerò al ritmo di allenamento normale. Anche se non abbiamo nessuna corsa di questa settimana, l’Australia è dietro l’angolo e cercheremo di un buon GP. L’obiettivo rimane di finire le gare del finale di campionato del mondo e faremo tutto il possibile per vincere come lo scorso fine settimana. In queste ultime settimane, il riposo e la preparazione fisica sono stati ancora più importanti, con i lunghi viaggi che abbiamo dovuto fare. Si potrebbe dire che è tempo perso quando sei bloccato sui voli a lungo raggio, quindi è imperativo cercare di recuperare le mie forze il più possibile per raggiungere il top della forma per il GP di Australia», ha chiuso l’iberico.

MotoGp, Dovizioso guarda al futuro: “Potrei scegliere la Yamaha”

Andrea Dovizioso è in procinto di prendere la decisione definitiva in merito al suo futuro: le alternative per il Dovi sono due: o correre per il team satellite LCR Honda (con il supporto della HRC) oppure andare a fare il partner di Cal Crutchlow alla Monster Yamaha Tech 3. Il romagnolo ha dichiarato che la sua decisione di continuare o meno la sua lunga collaborazione con la Honda o spostarsi agli storici rivali della Yamaha sarà presa prima della fine di questa settimana. «E’ una decisione difficile perché il mio feeling con la Honda è ora il migliore degli ultimi nove anni, perché ora sono finalmente in lotta per la vittoria. E’ difficile ma dipende da molti fattori, in questo momento non ho deciso nulla», ha dichiarato l’hondista al sito Motrcyclenews.com.

CHE TENTAZIONE LA YAMAHA – La grande tentazione è come detto quella di trasferirsi dal team manager Herve Poncharal che guida la scuderia Tech 3. Dovizioso potrebbe anche scegliere di firmare un contratto annuale con la Tech 3 con la speranza di fare bene e puntare così ad arrivare alla squadra ufficiale Yamaha nel 2013. «Certo, io penso qualcosa di simile: se si riesce ad essere veloci si hanno molto possibilità di farsi notare e se fossi veloce con la Yamaha potrei avere una qualche chance di correre nel team factory e questo è l’obiettivo di ogni pilota». In sella alla Yamaha, Dovizioso avrebbe la possibilità di ripetere le gesta di Valentino Rossi, ma solo con qualche altro anno di esperienza alle spalle. Ora dunque é tempo della grande scelta.

MotoGp, é un Super Sic già innamorato della nuova RC213V

Dopo aver rinnovato il suo rapporto anche nel 2012 con il team San Carlo Honda Gresini ed HRC, per Marco Simoncelli dopo il quarto posto ottenuto nel Gp del Giappone, è arrivato il gran giorno. SuperSic è infatti sceso in pista a Motegi nell’attesissimo debutto sottoforma di test con la “1000” Honda con la quale gareggerà nel prossimo Mondiale MotoGp. Un’occasione importante quella di ieri, per valutare il reale potenziale della RC213V e per poter iniziare a dare ai tecnici HRC le sue prime indicazioni ed impressioni esprimendo il giudizio sul lavoro svolto sin qui. Una piacevolissima giornata quella di ieri, trascorsa nel paese del Sol Levante prima di volare in un’isola delle Filippine, per trascorrere alcuni giorni di relax, sulla strada che porterà il carrozzone della MotoGp a Phillip Island in Australia, prossimo appuntamento della MotoGP. “Finalmente è arrivato il grande giorno, sono riuscito a provare la moto che guiderò il prossimo anno con i colori del Team San Carlo Honda Gresini. E’ stata un’esperienza fantastica salire sulla RC213V e ringrazio la HRC per l’opportunità che mi ha dato – racconta Marco Simoncelli – Ho percorso 50 giri prendendo subito la giusta confidenza e riuscendo a girare con i tempi della RC212V. Mi sono divertito e come pensavo è piacevole da guidare. Si impenna anche in quinta e sesta marcia! A fine giornata ho anche dato le mie indicazioni e suggerimenti che spero siano importanti per lo sviluppo. Adesso vado a godermi alcuni giorni di vacanza nelle Filippine sull’isola Boracay prima di andare a Phillip Island per il prossimo appuntamento iridato“.

MotoGp, Aoyama delude a Motegi. “Non avevo grip”

Ha delusoMotegi il pilota giapponese Hiroshi Aoyama che ha perso così l’occasione di disputare un positivo Gran Premio sul circuito di casa. Il pilota del team Honda Gresini è stato infatti poco consistente in gara ed alla fine si è dovuto accontentare di un deludente nono posto finale. «E’ stato un Gran Premio del Giappone molto difficile», ha spiegato il nipponico della Honda Gresini. «Purtroppo non avevo grip a sufficienza per spingere come avrei voluto. In qualifica ero andato decisamente meglio e non riesco a darmi una spiegazione del perché oggi non riuscivo ad essere veloce». Aoyama, pur terminando nella Top 10, non può non tener conto del gran numero di ritiri di piloti che erano davanti a lui, che avrebbe potuto regalargli anche una posizione tra i primi sei. «E’ stato tutto molto strano ed il forte calo della temperatura ha condizionato molto la mia prestazione per la poca confidenza che avevo con il pneumatico posteriore. Ci rifaremo nel prossimo Gran Premio», ha spiegato il giapponese. Molto critico a fine gara nei suoi confronti anche il team manager della scuderia, Fausto Gresini: «Da Aoyama mi aspettavo qualcosa di più perché nelle prove era andato abbastanza bene e pensavo che avrebbe avuto le giuste motivazioni nel Gran Premio di casa davanti al suo pubblico», ha detto il dirigente romagnolo.

MotoGp, Guareschi dopo il week end Ducati a Motegi pensa positivo

La Ducati anche nel Gran Premio di GiapponeMotegi ha raccolto poco o nulla, ottenendo solo un settimo posto, decisamente deludente, per l’americano Nicky Hayden. Però Vittoriano Guareschi, team manager della Rossa bolognese, nonostante ciò vede elementi positivi e se la prende con la sfortuna per la caduta di Valentino Rossi a poche ore dal via. «Dopo una domenica del genere è difficile trovare dei lati positivi eppure è indubbio che nel fine settimana ce ne siano stati molti», ha spiegato Guareschi. «In prova abbiamo lavorato bene sulla moto sia con Valentino sia con Nicky ed eravamo pronti per fare una bella gara. Vale questa mattina nel warm-up ha girato forte, era contento del set up e fiducioso di poter lottare per una buona posizione. Purtroppo c’è stato subito un contatto con Lorenzo e poi con Spies e quindi la caduta. Capita, ma ci spiace davvero molto». A prescindere della caduta di Rossi, l’altro pilota della Ducati ha comunque dimostrato di possedere un buon ritmo fino ad un errore che ha compromesso la gara e gli è costato un sicuro quarto posto. «Nicky stava girando su un passo veloce ed era in lotta per la quarta posizione quando ha fatto un piccolo errore che gli è costato molto caro. Ha chiuso settimo, un risultato che certamente non esprime il potenziale della nostra squadra in questo fine settimana ma che cercheremo di sfruttare nelle ultime gare della stagione», ha concluso Guareschi.

Moto2, Iannone e il trionfo di Motegi: “Bellissima vittoria al termine di una gara splendida”

Andrea Iannone difficilmente potrà dimenticare quando accaduto a Motegi nella giornata di ieri. Il pilota italiano che corre in nel campionato della Moto2, ha trovato infatti la giornata perfetta: dopo aver disputato un ottimo warm up nel quale ha fatto registrare il miglior tempo con 1’52”268, ha proseguito il momento positivo in pista durante la gara. Scattato dalla terza posizione, il pilota della Speed Master si é preso subito il comando della corsa: una volta guadagnato, giro dopo giro, un po’ di margine dai suoi inseguitori, il centauro di Vasto non ha avuto più rivali fino a metà gara. «Sono molto contento per il risultato di Motegi», ha spiegato Iannone. «Sapevo che questa sarebbe stata una gara difficile e molto tirata, ma avevamo un setting buono per la mia moto Suter MMXI e siamo riusciti a mantenere un passo costante dall’inizio alla fine della gara». Poi, però, un inconveniente apparentemene banale ma del tutto imprevisto, ha rischiato di rovinare tutto. Lo spegnimento della sua moto durante il diciannovesimo giro ha permesso al pilota spagnolo Marc Marquez, di riguadagnare terreno e passare l’italiano, che però in poche curve é riuscito a recuperare e a sopravanzare il pilota spagnolo, per poi andare a festeggiare una fantastica vittoria. «Ho avuto paura quando la moto si è spenta a pochi giri dalla fine, ma fortunatamente è tornata subito ad andare come prima. Devo ringraziare la squadra per il lavoro che hanno fatto durante questo weekend: siamo riusciti a trovare una soluzione ideale fin dalle qualifiche e siamo riusciti a migliorarci. Spero che da qui in avanti potremo lavorare sempre così e mantenere questo livello di competitività. Faccio i miei complimenti a Marquez e a Luthi, che sono stati degli avversari molto forti». Grazie ai venticinque punti conquistati a Motegi, Iannone sale a quota 157 punti in classifica generale piloti, mantenendo saldamente nelle sue mani la terza posizione.

Superbike, la doppietta di Magny Cours regala il titolo a Carlos Checa. E la Ducati fa suo anche il Mondiale Costruttori

Grazie al trionfo ottenuto in gara-1 a Magny Cours (Francia), Carlos Checa ha conquistato con un round d’anticipo il titolo Mondiale Superbike. Il successo, più che annunciato alla vigilia, visto che al primo spagnolo iridato nelle moto derivate dalla serie sarebbe stato bastato anche un tredicisimo posto per vincere il titolo. Checa, 38 anni, non si è voluto accontentare e ha puntato al massimo, cioè a festeggiare dal gradino più alto del podio un traguardo atteso per venti stagioiedi corse. Non contento del successo in gara-1 e del titolo appena conquistato, il pilota della Althea Racing Ducati ha vinto di forza anche gara-2 nell’undicesimo e penultimo appuntamento del Mondiale Superbike “momogommato” Pirelli, sul circuito francese di Nevers-Magny Cours. Lo spagnolo ha preceduto sul traguardo i due piloti dello Yamaha World Superbike team, Marco Melandri e Eugene Laverty. Grazie al doppio successo di Carlos Checa, la Ducati può anche festeggiare il titolo Mondiale Costruttori: per la marca italiana si tratta del 31° alloro (sommando piloti e costruttori) dal 1990 al oggi.

MotoGp, a Motegi l’ennesima sciocchezza di Super Sic

E’ amaro il commento di Marco Simoncelli che con la sua Honda Gresini ha ottenuto un buon quarto nel Gp del Giappone, che però poteva trasformarsi in un podio, se non avesse ricevuto una penalità ricevuta per partenza anticipata che hanno sicuramente tolto al ‘Sic’ la possibilità di assaporare il podio: “Ho fatto una vera stupidaggine in partenza! Il semaforo ha tardato a spegnersi e con la coda dell’occhio ho visto muoversi Dovizioso ed ho rilasciato quel tanto la frizione da essere punito con un ‘ride through’. Sono errori che non si devono fare. Per questo motivo sono arrabbiato con me stesso perchè visto la gara che ho fatto rientrato in pista, dopo la penalizzazione, c’è da mordersi veramente le mani. Oggi poteva essere un gran giorno, il podio ci stava tutto e forse anche qualcosa di più. Mi sono divertito un sacco gli ultimi giri con Dovizioso, è l’ennesima battaglia tra di noi e sono soddisfatto di averlo battuto. E’ stato bello“.

MotoGp, la gioia inaspettata di Pedrosa. “Vinta una gara strana”. Rimpianto Stoner: “Errore mi é costato caro”

Dani Pedrosa si gode l’inaspettato successo ottenuto quest’oggi nel Gp del Giappone. Il pilota spagnolo della Honda ha trionfato sul circuito di Motegi in una giornata caratterizzata dai tanti errori di molti big: “Sono molto contento di questa vittoria. Sono soddisfatto per il team che ha fatto un ottimo lavoro, per HRC perchè questa è la prima vittoria a Motegi con il team Repsol e per me stesso perchè mi mancava la vittoria in MotoGP qui a Motegi dopo averlo fatto in 125 e 250. E’ stata una strana gara soprattutto all’inizio. Nei primi giri Stoner e Dovizioso andavano fortissimo e avevano creato anche un certo distacco. Poi Casey ha avuto un problema ed Andrea ha dovuto fare il ‘ride through’ per partenza anticipata. Mi sono trovato solo in testa con Lorenzo dietro, mi sono concentrato e ho spinto ogni giro per aumentare il distacco. Sono contento perchè su questo circuito ho avuto risultati e fortune alterne e anche qualche brutto incidente così è fantastico tornare un anno dopo e vincere in MotoGp“.

Casey Stoner si deva accontentare della terza posizione ottenuta nel Gp del Giappone, a causa di un errore nei primi giri con un lungo che lo ha portato fuori pista ma senza conseguenze: “Ho evitato il contatto con le barriere alla fine della via di fuga, ma questo dritto ci è costato la gara. Sono deluso, perchè avevo la moto per vincere. Tutto il fine settimana era andato bene. Ho fatto una buona partenza e nei primi giri tutto stava funzionando bene e sono riuscito a creare un pò di margine. Andrea stava guidando molto bene con le gomme morbide, noi sapevamo che sarebbe stato la stessa cosa per noi verso fine gara ed avevo un buon feeling con il passo che avevamo in quel momento. Poi allo scollinamento del rettilineo, la moto ha preso una grande “imbarcata” -spiga il pilota della Honda Repsol-, ho preso un grosso avvallamento e quando il davanti ha toccato l’asfalto, quasi perdevo la presa sul manubrio. Sono riuscito a controllare la moto e ho cercato di attaccarmi ai freni, ma non c’è stata nessuna risposta, ho tirato la leva una seconda volta, ma sono stato sbalzato in avanti e sono stato fortunato a stare in piedi. Devo essere comunque grato perchè sono stato in grado di rimontare e salire sul podio in una gara caratterizzata da diverse cadute e errori“.

 

MotoGp, Lorenzo rende le armi a Pedrosa: “Oggi era davvero imprendibile”

Il campione del mondo in carica, Jorge Lorenzo, al termine della gara ha ammesso con sportività la superiorità del connazionale Dani Pedrosa nel Gp del Giappone a Motegi: “Non pensavo che fosse un Gp pieno di colpi di scena. Casey è andato via e Dovizioso ha subito una penalizzazione. Ho pensato che era possibile lottare con Dani Pedrosa, ma era sempre più veloce man mano che passavano i giri. Credo che fosse particolarmente ispirato, e guidava ad un livello molto alto. Non ho potuto stargli dietro“. L’iberico della Honda oggi in pista é stato praticamente imprendibile e Lorenzo si è dovuto “accontentare” della seconda posizione: “Vincere ora il Mondiale è quasi impossibile, ma chissà se rimane ancora qualche possibilità. Voglio comunque ringraziare la mia squadra con cui ho lavorato molto duramente durante tutto il fine settimana per poter rendere la moto competitiva. Voglio anche ringraziare tutti i tifosi giapponesi per l’appoggio che mi hanno dato“.

Dopo aver patito nei primi due giorni del weekend giapponese i dolori derivati da un’intossicazione alimentare, l’americano Ben Spies oggi si è presentato alla gara di oggi in buona forma. Scattato bene al via, alla curva numero 3 è entrato in contatto con il compagno di squadra Lorenzo finendo poi per essere coinvolto nell’uscita sulla ghiaia di Valentino Rossi. Rientrato in pista in ultima posizione, il texano si è reso protagonista di una grandissima gara conclusasi con un incredibile sesto posto in rimonta. Spies è ora 5º nella classifica generale a quota 156 punti. “Gara particolare quella di oggi. Siamo partiti bene, e il feeling con la M1 era ottimo. Sono uscito bene dalla curva tre, subito dietro Dovizioso. Poi sono stato colpito da dietro e per un istante ho tolto la mano dal manubrio finendo sulla ghiaia. Mi sono rialzato e sono tornato in pista, sapendo che c’erano un paio di piloti più lenti e che quindi qualche punto era a portata di mano. A quel punto non ho fatto altro che spingere al massimo, sperando dentro di me di raggiungere la top ten. Visto quanto accaduto oggi in pista direi che il sesto posto è un risultato prezioso. Rimane un po’ di delusione perché senza l’intoppo iniziale la gara si sarebbe conclusa sicuramente in un altra maniera, ma purtroppo sono cose che capitano”.

MotoGp, tutta la delusione di Rossi: “E dire che speravo nel podio…”

Il GP del Giappone per Valentino Rossi è durato appena qualche curva: “Siamo stati sfortunati. Purtroppo, alla seconda curva, Lorenzo in frenata si è spostato sulla destra, mi ha toccato e mandato contro Spies. Sono cose che succedono in gara. Ho male alle dita della mano sinistra, ma non ci sono fratture. Visti i guai che hanno avuto Stoner, Simoncelli e Dovizioso potevamo tranquillamente lottare per il podio, che sarebbe stato molto importante“. Rossi non ha perso grinta e fiducia e rimanda la sfida al prossimo apputnamento di Phillip Island: “Uscire dopo due curve lascia l’amaro in bocca. Soprattutto dopo che il weekend che era andato bene. Siamo riusciti ad andare in progressione e ad essere sempre un pochino più veloci, lavorando bene sulla moto. Nel warm-up ero quarto, significa che potevamo fare bene. In particolare ci siamo concentrati sul bilanciamento dei pesi sulla moto, ed eravamo più competitivi. Per il 2012 stiamo lavorando e queste modifiche le porteremo anche sulla moto nuova. Sappiamo che è un periodo difficile per noi, ma siamo sulla buona strada“.