Dopo la conquista sul circuito ceco di Brno del primo podio stagionale a lungo inseguito, il pilota del Team San Carlo Honda Gresini, Marco Simoncelli, arriva all’appuntamento sul mitico circuito americano dell’Indiana alquanto motivato. Il risultato positivo di Brno conferma quanto di buono fatto vedere sin dal primo Gran Premio della stagione ma che, per grossolani errori o semplice sfortuna, non avevano mai consegnato al Super Sic i gradini del podio. D’ora in avanti si spera che per Simoncelli diventi tutto più semplice, visto e considerato che l’ossessione di dover fare risultato per forza, é venuta a mancare. Sullo storico circuito americano che proprio quest’anno festeggia il centenario della leggendaria “Indy 500“, Marco Simoncelli vuole essere tra i piloti protagonisti. Lo scorso anno, a Indianapolis, il debutto nella classe regina fu positivo, mentre in 250 conquistò addirittura la pole position nel 2008 prima dell’annullamento della gara a causa dell’uragano IKE, infine nel 2009 vinse davanti al suo attuale compagno di squadra Hiroshi Aoyama. “A Brno mi sono liberato di un peso: sono salito sul podio per la prima volta nella MotoGP e per la trentesima volta nel motomondiale – ha spiegato Simoncelli -. E’ stata una grande soddisfazione dopo averlo inseguito fin dalla prima gara dell’anno e non averlo mai realizzato per vari motivi. Ci voleva e sono contento per me, per il Team, per la Honda e per tutte le persone che hanno creduto in me“. Anche il Sic, sentendosi più leggero, spera in una seconda parte di stagione decisamente migliore sotto il profilo dei risultati. “Questa sorta di incubo non c’è più e forse sarà tutto più facile in questa seconda parte della stagione – ha proseguito Simoncelli – Sono carico, determinato e vado in America con lo spirito giusto e tanta voglia di continuare su questa strada. Indianapolis è una pista che fondamentalmente mi piace anche se faccio leggermente più fatica rispetto ai piloti più “leggeri” perché c’è una curva da prima all’ingresso del lunghissimo rettilineo che tecnicamente mi mette in difficoltà. Vedremo se riusciremo a risolvere questo problema ed a non soffrire troppo. Ad Indianapolis ho anche vinto in 250 nel 2009 ed ho fatto la pole nel 2008 quando hanno annullato la gara per l’uragano. Io e il mio Team siamo motivati e quindi spero di continuare su questa strada“. Intanto però, anche in casa Honda si guarda al mercato e soprattutto al futuro. E’ infatti molto vicino il tempo in cui ci si siederà attorno ad un tavolo per parlare dei rinnovi contrattuali, momento in cui ognuno dovrà fare le sua valutazioni. Il Team Gresini, registra al momento qualche difficoltà, perché Simoncelli è oramai diventato un pilota di categoria superiore e ha bisogno di un congruo trattamento sia per quanto riguarda l’equipaggiamento, sia per quanto riguarda lo stipendio. La Honda a breve farà un’offerta “ufficiale” , ma con qualche cambiamento soprattutto per quanto concerne la parte tecnica. Proprio ad Indianapolis riprenderanno le trattative.
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MotoGp, la Ducati e Rossi pronte per il week end di Indianapolis
“Correre in America per me è sempre bello, mi piacciono molto sia l’atmosfera sia i tifosi che sono sempre molto calorosi“. Valentino Rossi é pronto per disputare il secondo appuntamento della MotoGp negli Stati Uniti, con la prova sullo storico circuito di Indianapolis. “Indy non è esattamente una delle mie piste preferite – sottolinea il Dottore – ma aspettiamo di vedere come ci troveremo con la Ducati. Hanno riasfaltato parte del tracciato quindi le condizioni dovrebbero essere sicuramente migliorate da quel punto di vista. Durante il GP di Brno abbiamo fatto dei piccoli progressi con il set up della Gp11.1 e vedremo se li confermeremo nella prossima gara“. Il “Dottore” esprime anche un pensiero per Claudio Castiglioni, patron della MV Agusta recentemente scomparso. “Mi spiace moltissimo che mancherà qualcuno che sicuramente ci seguiva sempre, anche se non in pista: Claudio Castiglioni, un vero appassionato, una persona che ha fatto tanto per il mondo delle moto e che a me in particolare aveva dato la possibilita’ di iniziare a correre in Sport Production 125 quando avevo 14 anni“: questo il ricordo del centauro di Tavullia.
NICKY HAYDEN – “Il team ha lavorato molto per darmi l’opportunità di guidare la Gp11.1 e sta a me adesso ripagarli cercando di fare bene. Mi piacerebbe molto ottenere un buon risultato e in generale divertirmi e godermi tutto il fine settimana“. Questo invece il pensiero di Nicki Hayden, altro pilota Ducati, che insieme al compagno Valentino Rossi difenderà i colori della casa di Borgo Panigale nel Gp di Indianapolis che Hayden correrà ad appena pochi chilometri dal luogo in cui è nato, Owensboro nel Kentucky. “Andiamo a Indy e vedremo come si troverà la MotoGP sul nuovo asfalto dell’infield – continua Hayden – Io ci ho guidato e posso confermare che non ci sono più buche anche se penso che ci vorrà un po’, venerdì mattina, per pulire e gommare l’asfalto“.
VITTORIANO GUARESCHI – “Arriviamo a Indy dopo una giornata di test a Brno dove la squadra ed entrambi i piloti hanno fatto un gran lavoro. Valentino ha dedicato tutto il tempo a disposizione a provare un’infinità di regolazioni e di set-up per la Gp11.1, un compito faticoso, affrontato con un impegno incredibile. Anche Nicky ha fatto molti giri, trovando un buon affiatamento con la Gp11.1 tanto che da Indy la useranno entrambi, una cosa importante per accelerare il lavoro di sviluppo“. Questo, infine, quanto ha dichiarato a qualche giorno dal Gran Premio di Indinapolis Vittoriano Guareschi, team manager Ducati, che parla anche degli ultimi test effettuati sulla nuova moto. “È la gara di casa per Nicky e questo dà sempre una motivazione extra. Infatti nel 2009 ha ottenuto il suo primo podio con la Ducati e l’anno scorso è stato solo molto sfortunato in gara, perdendo una saponetta nei primi giri, perché andava davvero forte” aggiunge Guareschi.
MotoGp, Nakamoto avvisa i piloti Honda in vista di Motegi: “Chi ha un contratto lo deve rispettare”
Continuano a tenere banco nel mondo della MotoGp, le vicende legate alla disputa del Gran Premio del Giappone. Come ampiamente previsto e preannunciato, la casa giapponese della Honda (proprietaria del circuito di Motegi, n.d.r.), ha ribadito una volta di più che si aspetta che tutti i suoi piloti, tra cui ovviaamente il leader attuale del campionato, l’australiano Casey Stoner, partecipino al Gp del Giappone della MotoGP previsto per il 2 ottobre prossimo. Anche se Casey Stoner ora sembra più possibilista sull’andare a correre sul circuito del Twin Ring Motegi, l’australiano nutre ancora delle forti perplessità in merito, a causa del timore di radiazioni proveniente dall’impianto nucleare di Fukushima, gravemente danneggiato durante il terremoto devastante e il conseguente tsunami che ha colpito il Giappone nel mese di marzo. Motegi dista infatti appena 130 km da Fukushima e dall’area inquinata in modo irreparabile dalle radiazioni. Ma il responsabile della HRC, Shuhei Nakamoto, da questo orecchio pare proprio non sentirci e si aspetta che tutti i piloti che sono legati da un contratto con la Honda, mantengano fede ai propri impegni. Oltre al leader del mondiale Stoner quindi, anche i suoi compagni di scuderia lo spagnolo Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso, così come il pilota della Honda del team Gresini Marco Simoncelli, che è sotto contratto diretto della scuderia giapponese.
Queste le parole di Nakamoto che ha rilasciato una breve intervista al sito Motorciclenews: “Credo che tutti i piloti Honda, che hanno un contratto con noi, verranno a Motegi“. Il nipponico ha però escluso che la HRC abbia deciso quale azione intraprendere qualora un pilota dovesse rifiutarsi di onorare il suo contratto: “Ho spiegato i nostri piloti qual è la sanzione prevista sulla base del contratto. Vi sono sanzioni diverse, ma non so quale sarebbe la penalità giusta. Uno scenario possibile sarebbe quello di annullare il contratto ma la Honda non ha deciso ancora alcuna azione“, ha infine concluso il team boss della casa giapponese.
MotoGp, Spies e il nuovo motore della Yamaha: “Ad Indy saremo più potenti”
Nel prossimo week end si correrà il Gran Premio di Indianapolis e il pilota americano della Yamaha Ben Spies, ha dichiarato che correrà con un motore Yamaha più potente nell’appuntamento americano, in quella che é la seconda delle due gare americane in calendario nella stagione della MotoGP. Spies, come la gran parte dei piloti, ha infatti iniziato a collaudare il motore evoluto per la prima volta durante i test di Brno, in vista della prossima stagione. Tutto questo, nonostante il pilota americano abbia un braccio sinistro dolorante ed indebolito a causa di un nervo schiacciato. Il nuovo propulsore giunge a metà della stagione, e potrebbe rivelarsi un asso nella manica importante per la casa giapponese, in quanto la Yamaha M1 ha sempre pagato dazio in termini di potenza nei confronti della rivale Honda nelle gare fin qui disputate. Il nuovo pacchetto, fornirà più coppia a tutti i regimi, e potrebbe regalare a Jorge Lorenzo i mezzi per competere con il rivale Stoner per la vittoria del titolo finale. E i primi risultati sono stati alquanto positivi, visto che lo stesso Spies a Brno è andato mezzo secondo più veloce del suo miglior giro di gara, utilizzando le nuove specifiche del motore. “Certo ogni pilota vorrebbe sempre più potenza e si tratta di un grande passo avanti, c’è un incremento delle prestazioni“, ha dichiarato Spies. “Grazie a questo miglioramento abbiamo fiducia per Indy e il resto della stagione. I motori da 800 esistono da un sacco di anni e stanno per uscire di scena il prossimo anno sostituito da quelli da 1000cc. Forse possiamo tirare fuori ancora un po’ di potenziale da essi prima della fine della stagione“.
Come detto, il 27enne texano deve risolvere i problemi ad un braccio: per questo sarà oggetto di ulteriori trattamenti di fisioterapia nei prossimi giorni, nel tentativo di presentarsi nella forma migliore per la gara di domenica prossima. “Da un punto di vista fisico ho solo bisogno di un sacco di fisio, non c’è nulla di danneggiato, è solo un nervo intrappolato tra due ossa e ora so quanto mi può influenzare“, ha continuato Spies. “Col riposo la situazione è un po’ migliorata ma farò prima della gara alcune scansioni per vedere se tutto è ok e spero di essere in piena forma a Indy“, ha concluso l’americano.
MotoGp, Dovizioso si gode una stagione da protagonista: “Vorrei vincere una gara”
Difficilmente all’inizio della stagione 2011 della MotoGp, qualcuno avrebbe scommesso che Andrea Dovizioso a metà campionato sarebbe stato il pilota italiano più di successo, al terzo posto nella classifica Mondiale piloti grazie ad una presenza costante sui podi con la sua Honda. Lo stesso Dovi infatti, spiega come i suoi successi siano il frutto di un grande lavoro e di moltissimi sacrifici. “A Brno il passo era buono, ho cercato di prendere Stoner, ho controllato Lorenzo, ho controllato, Simoncelli: non posso lamentarmi della gara, è stata bella“, ha dichiarato il forlivese. “Ho ancora uno step da fare per raggiungere Casey, ottenere una vittoria, ma è difficile, vista la concorrenza“. Mentre il campionato é in attesa di riprendere il proprio cammino, tiene sempre banco il mercato piloti. Il pilota italiano è molto vicino a trovare un accordo con la scuderia giapponese per poter correre con i colori della Honda anche il prossimo anno, probabilmente spostandosi nel team satellite LCR. “Ogni volta che entro in pista e hai a che fare solo guardandoti in casa ti trovi davanti a piloti come Casey e Dani Pedrosa è difficile anche solo a livello di motivazione“, ha spiegato Dovizioso. “La motivazione è sempre quella di batterli ma se poi costantemente prendi tot decimi, si viene punti nell’autostima. Però bisogna reagire e cercare di fare bene la gara successiva“, ha infine concluso il romagnolo. Sino ad ora, nel Mondiale 2011 ancora in corso, ha ottenuto quattro secondi posti (Francia, Gran Bretagna, Italia e Repubblica Ceca) e un terzo posto in Olanda, che gli hanno fruttato 163 punti, grazie ai quali occupa un’ottima terza posizione nella classifica del mondiale piloti. Il prossimo appuntamento in calendario é sullo storico circuito americano di Indianapolis, dove il Dovi ha sempre ottenuto risultati più che discreti: quinto nel 2008 e nel 2010, quarto nel 2009 sempre nella MotoGp, visto che 125cc e Moto2 non corrono in America.
MotoGp, la Ducati continua lo sviluppo della Gp 11.1: nel 2012 si torna al telaio di alluminio?
Prosegue senza sosta il lavoro di sviluppo della Ducati sulla Desmosedici GP11.1, in vista della stagione 2012. Un momento importante é stato vissuto nei test in Repubblica Ceca a Brno, con i test dei piloti di Valentino Rossi e Nicky Hayden. Ma non c’è soltanto il lavoro ai box o sulle varie piste: la scuderia bolognese sta infatti lavorando anche in fabbrica, dove i tecnici stanno compiendo ulteriori sforzi per migliorare la versione della sua moto. Filippo Preziosi, direttore generale della Ducati e la vera mente creativa dietro la macchina, ha spiegato alla stampa l’evoluzione della nuova moto. “I cambiamenti che abbiamo fatto durante il fine settimana a Brno sono stati finalizzati a rendere più veloce una moto per la gara, e ora stiamo lavorando per il medio e lungo termine al fine di definire l’obiettivo per i progettisti per la moto di nuova generazione“, ha dichiarato Preziosi. “Per questo abbiamo bisogno di grandi modifiche nel set-up per valutare il comportamento in ogni condizione, avremo necessità di modifiche importanti a livello di messa a punto“. Preziosi ha spiegato ancora: “Sono contento che anche Nicky stia confermando le idee di Valentino. Sappiamo che l’introduzione di una nuova moto durante il Campionato di solito produce una performance peggiore a breve termine per un paio di gare, e si deve accettare che perché è normale. Ma se si ha un piccolo vantaggio devi usarlo, ed è fondamentale per lo sviluppo della moto 2012“.
DUCATI GIRERA’ CON TELAIO IN ALLUMINIO? – Tra le varie ipotesi che si rincorrono sul futuro, c’è anche chi ipotizza che la Ducati possa tornare ad un telaio in alluminio nel 2012. “Per me non si tratta di un punto fondamentale avere un telaio in alluminio, è invece critico cercare più maneggevolezza“, ha chiosato Preziosi. “Ci stiamo lavorando e presto proveremo nuove soluzioni e decideremo quelle che i piloti preferiscono. Abbiamo fatto un piccolo passo nella giusta direzione che darà più feeling a Valentino”, ha concluso. “Sappiamo che è un vincente quindi dobbiamo metterlo nelle condizioni di utilizzare tutto il suo potenziale“.
MotoGp, Dani Pedrosa la prende con filosofia: “Errori e infortuni, cose che succedono”
In casa Honda, lo spagnolo Dani Pedrosa reduce dal weekend in Repubblica Ceca, dove é stato velocissimo sia nelle libere che in qualifica, ma a causa di un banalissimo errore in gara dopo i primi due giri mentre era anche al comando della corsa, ha gettato alle ortiche un podio ed una vittoria che difficilmente qualcuno dei piloti in gara avrebbe potuto togliergli, preferisce guardare al futuro guardando il bicchiere mezzo pieno di Brno. “Quello di Brno è stato un weekend quasi perfetto, anche se ho perso la vittoria finale“, spiega lo spagnolo della Honda sul suo blog personale. “La caduta di domenica ci ha impedito di lottare per la vittoria dopo aver goduto di qualche giorno alla grande. Dal venerdì ho avuto un buon feeling con la moto ed ero fisicamente a posto dopo la pausa estiva. La verità è che la caduta è stata un po’ strana, ma sono cose che succedono. Come si dice, queste sono le corse e se ho imparato qualcosa di quest’anno è che dobbiamo prendere questi momenti con filosofia“. In effetti é alquando difficile dare torto al pilota spagnolo, che per l’ennesima stagione, vede sfumare la possibilità di lottare per il titolo, a causa di incidenti, infortuni e errori del tutto evitabili. “Inoltre – prosegue lo spagnolo – se guardiamo il Gran Premio di Brno, dovremmo essere soddisfatti: per tutto il weekend siamo stati molto competitivi e stavamo registrando tempi velocissimi. Sia la moto che la squadra sono stati perfetti. Un altro aspetto positivo del weekend è che dopo la pausa mi sono sentito molto bene sulla moto. Le settimane di riposo sono stati molto utili per recuperare dal mio infortunio alla spalla e durante il venerdì e il sabato stavo molto meglio“.
Anche Dani Pedrosa, nei test di lunedì scorso, ha avuto il battesimo con la nuova Honda da 1000cc di cilindrata con la quale correrà il possimo anno. “Ho avuto la possibilità di testare la moto per il prossimo anno. Ero già impaziente di girare su di essa, perché ho perso il test di Jerez a causa del mio infortunio. Le prime impressioni sono state buone, ma ovviamente c’è ancora molto lavoro da fare. E’ solo la prima fase di contatto con la moto, ma questi allenamenti sono molto importanti per i piloti a dare il nostro parere e le idee per, insieme, definire la direzione si deve andare per sviluppare la nuova moto“. Infine, un pensiero per la prossima gara, ancora negli Usa, sul circuito di Indianapolis: “E ora è un’altra settimana di riposo prima del viaggio, mercoledì prossimo, negli Stati Uniti, questa volta per andare a Indianapolis: un circuito classico, molto bello. E’ sempre speciale correre lì“, ha concluso lo spagnolo.
MotoGp, dopo Iannone e Marquez si aprono le porte anche per Smith
Dopo Iannone e Marquez, anche per Bradley Smith, pilota della scuderia Tech 3 che gareggia nel campionato della Moto2 e che ha impressionato moltissimo gli addetti ai lavori per il suo talento, potrebbe esserci un prossimo futuro nella MotoGP nella prossima stagione. La scuderia con cui gareggerebbe resterebbe la stessa: la Monster Tech3, che nella massima serie utilizza la Yamaha e in Moto2 un prototipo costruito dalla stessa scuderia. “Sono al vaglio della Tech 3 per unirmi alla loro scuderia di MotoGP la prossima stagione“, ha dichiarto Smith in un’intervista rilasciato al sito Crash.net. “Nulla sarà finalizzato a almeno fino a dopo la gara di Misano fra tre settimane. Ho un sacco di decisioni da prendere: ho 20 anni ed essere considerato per la classe d’elite è un grande onore. Ma devo anche considerare che stare in Moto2 per un altro anno potrebbe consentirmi di lottare per il campionato“. Attualmente, la Monster Yamaha Tech 3 gareggia in MotoGP con il pilota americano Colin Edwards e il pilota britannico Cal Crutchlow. Il buon vecchio Edwards, 37 anni, è in scadenza di contratto alla fine di quest’anno, e anche se sta disputando una buona stagione come dimostra il podio conquistato a Silverstone, è molto probabile che non proseguirà la sua avventura con la Tech3. I candidati per sostituirlo al momento sembrano essere almeno quattro: il pilota della Yamaha Superbike Eugene Laverty, il leader della classifica della Moto2, Stefan Bradl, il vincitore dell’ultima gara di Moto2 a Brno Andrea Iannone e appunto, il britannico Bradley Smith. Ma gli eventi potrebbero essere a favore di Smith: perché Stefan Bradl potrebbe anche correre con la Gresini, mentre l’italiano Iannone potrebbe trovare posto alla Pramac al posto di un delundentissimo Toni Elias (campione in carica della Moto2): ecco dunque che per la Tech3 la scelta sarebbe quasi obbligata. E assolutamente non di ripiego.
MotoGp, esclusa ipotesi Suzuka per ottobre: il circuito di Formula 1 non é omologabile
Di certo, per adesso, si sa solo che si correrà il prossimo 2 ottobre: ma il Gran Premio del Giappone del Motomondiale è oggetto di discussione da mesi tra i piloti, le scuderie e la Dorna. Perché la paura del nucleare per i piloti è sempre più tangibile: la pista di Motegi dista un centinaio di chilometri, 130 per l’esattezza, dalla centrale atomica di Fukushima – gravemente danneggiata dal terremoto e dallo tsunami che colpì il Giappone nello scorso aprile – e le informazioni a riguardo, giunte sino ad ora, non si può certo dire essere chiare e soprattutto rassicuranti. Da un lato l’Arpa Emilia Romagna, con alcune analisi sul posto, ha stabilito che non ci sono rischi concreti di contaminazione per i piloti. Dall’altro lato però, é vero che molti piloti non alloggeranno a Motegi, ma ad 80 km dalla centrale, e soprattutto che proprio ieri sono uscite fuori delle analisi che riportavano una presenza di cesio nell’acqua, di moltissimo oltre gli standard previsti dalla legee. In più i piloti, con Stoner in testa a e Rossi a seguire, si sono quasi tutti detti contrati a recarsi in Giappone per la gara di ottobre. Ma c’è da fare anche i conti con gli interessi della Honda (proprietaria del circuito) e in generale delle case giapponesi. Che spingono fortemente per la disputa del gran premio. Durante le riunioni a Brno tra piloti e Safety Commission si è anche parlato di un possibile spostamento della gara a Suzuka: altro circuito di proprietà della Honda che dista ben 500 chilometri da Fukushima. Sia Jorge Lorenzo, che Valentino Rossi ed il “big boss” Honda Shuhei Nakamoto hanno caldeggiato questa ipotesi. Un’ipotesi, però, che non é percorribile perchè dal 2003 – anno in cui il 26 enne Daijiro Kato perse la vita dopo un incidente alla variante Casio – il circuito non dispone più delle omologazioni della Federazione Internazionale necessarie per ospitare una gara della MotoGP. Ma anche una deroga speciale (per la serie “sempre meglio di Motegi“) non basterebbe. Durante gli ultimi lavori effettuati sul circuito – in vista del ritorno della Formula 1 nel 2009 dopo la gara sulla pista Toyota di Fuji – a Suzuka sono state asfaltate anche alcune vie di fuga: bene per le auto, ma improponibile per le moto. Altra idea: modificare la pista? Impossibile perché le moto devono correre il 2 ottobre, appena cinque giorni prima delle prove libere della Formula 1. Dunque, quale sarà la fine del Gp di Motegi?
MotoGp, la Suzuki regala a Elena Myers un test sulla Suzuki ad Indianapolis
I tempi cambiano, anche in un mondo da semrpe tutto al maschile come é sempre stato quello della MotoGp. Infatti, dopo la spagnola Elena Rosell, che ha debuttato in questa stagione senza però ottenere troppa fortuna in Moto2, adesso é il turno di un’altra Elena, l’americana Myers, che salirà in sella ad una delle moto regine da sempre del Motomondiale. Il giovedì che precederà il GP di Indianapolis, infatti, la 17enne californiana proverà la Suzuki GSV-R sul mitico circuito dove poche ore dopo si sfideranno i protagonisti della Motogp, Casey Stoner, Jorge Lorenzo, Valentino Rossi, Dani Pedrosa e compagnia cantante. L’impegno della Rosell, per il momento, sarà solo per un piccolo test. “Le parole non possono descrivere quanto sia entusiasta di guidare la Suzuki GSV-R a Indy nel weekend della MotoGP di quest’anno. Avevamo parlato di questa possibilità lo scorso anno, ma i tempi non erano maturi. Quando mi sono seduta sulla moto dello scorso anno, si sentiva come se fosse fatta su misura per me. Così effettivamente essere in grado di fare qualche giro su una MotoGP sarà piuttosto interessante. Non vedo l’ora che arrivi quel fine settimana“, ha commentato un’entusiasta Myers. Elena al momento corre nella categoria Ama Pro Supersport della Costa Ovest ed è stata la prima donna nella storia a vincere una gara del campionato americano, nello scorso anno. Ovviamente, al momento, appare alqunato difficile pensare che per lei possa esserci un futuro nella MotoGP e, non é un caso, che il test sulla Suzuki sia solo il frutto di un regalo. “Siamo molto contenti di dare questa opportunità a Elena, anche per scoprire le sue sensazioni sulla nostra moto. Lei è un talento assoluto. Sarà la prima donna a guidare una MotoGP 800, spero veramente che si diverta“, ha infatti confermato il team manager della Suzuki, Paul Denning.
Moto2, Iannone e Marquez giovani fenomeni pronti al salto in MotoGp
Nell’ultima tappa del motomondiale della Moto2 sul circuito di Brno nel Gran Premio della Repubblica Ceca, hanno duellato dal primo all’ultimo giro. Ed insieme ai piloti Stefan Bradl e Alex De Angelis, hanno regalato al pubblico presente una delle più belle gare della giovane categoria di mezzo del motomondiale, nata lo scorso anno. Andrea Iannone e Marc Marquez hanno dimostrato una volta di più, di essere due talenti dal grande futuro. L’italiano è finalmente tornato a vincere una gara, dopo un lungo digiuno dovuto anche e soprattutto a problemi di messa a punto della sua moto. Trovato il bandolo della matassa con le tarature standard, il nostro Andrea ha ricominciato ad essere altamente competitivo: alla fine della stagione, resterà però il rimpianto di avere perso tante occasioni. Il giovane spagnolo Marc Marquez, campione in carica della classe 125cc, sconfitto da Iannone a Brno per un solo decimo, ha cominciato anch’egli la stagione “conquistando” tre zeri nelle prime tre tappe del motomondiale: ma nelle sei gare successive, ha portato a casa ben quattro vittorie e due secondi posti. E per questi due giovani fenomeni pare che le porte della MotoGP si stiano già schiudendo. Per Iannone è infatti pronta la Ducati del Team Pramac (dove ha però fallito proprio quell’Elias campione in carica della Moto29 già sondata con buoni risultati nel test del Mugello il lunedi successivo al Gran Premio. Le trattative per il grande salto sono a buon punto, ma per il momento non c’è fretta di mettero nero su bianco. Per Marquez invece, al suo primo anno in Moto2, si tratterebbe di un doppio salto in appena due anni, con la Repsol Honda, che pur avendo già in squadra piloti del calibro di Casey Stoner, Dani Pedrosa e Andrea Dovizioso, spinge per vederlo subito all’opera e al confronto con i grandi della MotoGp.
Domani addio a Castiglioni, storico patron della Cagiva
Si è spento all’età di 64 anni in una clinica nel centro lombardo di Varese, il suo nome era Claudio Castiglioni. Forse sconosciuto per i più giovani, non certo per i veri appassionati del mondo delle due ruote. Castiglioni era infatti il patron storico della Cagiva, l’azienda che venne fondata nel lontano 1950 da Giovanni Castiglioni. Questo la frase che Claudio aveva postato sul sito della casa motoristica: “Le moto sono oggetti che fanno sognare. Hanno colori e suoni diversi, hanno forme che rivelano l’ispirazione di chi le ha concepite. A volte queste creazioni sono autentici oggetti d’arte motoristica che trasformano il progettista in artista“. Con l’entrata in campo di Claudio, la Cagiva (che poi dirà addio al palcoscenico del Motomondiale nel 1994) acquista sempre più spazio nel panorama motociclistico, togliendosi non poche soddisfazioni nella classe regina, grazie ad autentici fuoriclasse come i piloti americani Eddie Lawson, che regalerà alla “rossa di Varese” la prima storica vittoria in Ungheria, e John Kocinski. Senza ovviamente tralasciare i successi ottenuti nella Dakar con Edi Orioli. A Castiglioni, inoltre, si deve il rilancio, sia su pista che sul mercato, di un’altra grande casa come la Ducati, ma anche quello del marchio MV Agusta di cui fino a oggi è stato il simbolo. I funerali si scolgeranno domani, alle ore 14 nella chiesa della Brunella a Varese.
PILLOLE DI STORIA – La Cagiva era nata originariamente come produttrice di lavori di carpenteria metallica. Già a partire dalla scelta del nome della propria azienda, il fondatore volle riunire in un termine molto semplice, sia le inziali del proprio nome che quella della localizzazione geografica degli impianti (il nome significa infatti CAstiglioni GIovanni VArese). Entrò nel business delle due ruote nel 1978, prima con una scuderia di due moto da corsa affidate a Gianfranco Bonera e Marco Lucchinelli, poco dopo rilevando lo stabilimento di Schiranna dove venivano prodotte le AMF-Harley Davidson (e prima ancora le gloriose Aermacchi).
Motomondiale, continua a far discutere il Gp di Motegi. E dal Giappone non arrivano buone notizie
Appare ancora lontana dal dipanarsi la questione Gran Premio del Giappone. Come sappiamo, moltissimi piloti della MotoGp, con alla loro testa il leader del mondiale Casey Stoner, sono totalmente contrari a recarsi a Motegi nel prossimo mese di ottobre. Questo nonostante le analisi effettuate da Arpa Emilia Romagna, abbiano stabilito che non ci sono seri rischi per i piloti per quanto concerne il livello delle radiazioni. Ma le notizie provenienti dal Giappone negli ultimi giorni, sulla reale situazione della centrale nucleare di Fukushima, non sono delle migliori, e senza dubbio andranno ad alimentare le polemiche sull’acceso dibattito scoppiato sulla disputa del Gp di Motegi. Il governo nipponico, proprio in questi giorni ha infatti ammesso che ci sono ancora diversi problemi per la depurazione delle acque a Fukushima e che è stata rilevata presenzia di cesio a ben 100 km di distanza dalla centrale. Alti livelli di cesio radioattivo, per la precisione 186.000 becquerel per chilogrammo, sono stati inoltre rilevati nei fanghi raccolti in un fosso di Aizuwakamatsu, sempre a 100 km ad ovest dalla centrale nucleare di Fukushima. Gli standard normali per la presenza di cesio non dovrebbero mai superare gli 8.000 becquerel per chilo. Dunque, siamo di fronte a livelli completamente sballati, come del resto era facile prevedere. Va inoltre ricordato che Motegi si trova a circa 130 km a sud in linea d’aria dalla centrale, e che quindi la distanza dai luoghi dove sono stati condotti gli ultimi esami è leggermente superiore. Intanto anche la “pulizia” di migliaia di litri di acqua radioattiva della centrale di Fukushima, non procede secondo le attese del governo giapponese, al punto da far prevedere la dilatazione dei tempi di messa in sicurezza dell’intera struttura previsti in un primo momento per gennaio 2012.
Nel frattempo, però, mentre si é acceso il dibattito nella MotoGp e mentre il governo nipponico lotta contro il tempo per arrivare a normalizzare la situazione quanto prima, in quel di Motegi l’attività prosegue regolarmente: nel weekend in arrivo infatti, si disputerà la tappa giapponese del mondiale di Trial, a cui ha aderito la maggioranza dei piloti partecipanti al campionato. Le scuderia motoristiche hanno imposto ai loro centauri di partecipare, mentre solo la spagnola Sherco ha lasciato libertà di scelta al suo rappresentante Albert Cabestany, il quale, guadacaso, ha scelto di non andare. Il campione mondiale in carica e leader dell’attuale campionato Toni Bou avrebbe preferito restare a casa, ma la Montesa-Honda, per cui corre, ha premuto affinché fosse presente.
MotoGp, primi test a Brno per i prototipi 1000. Subito forte Stoner, sorprende Lorenzo, delude la Ducati
Siamo solamente ai primi test e quindi, sia i tempi che le performance delle moto, vanno presi per quello che sono: certo é, però, che i tempi fatti registrare sul tracciato ceco di Brno dai team della MotoGp ai primi giri sui motori 1000, hanno fatto registrare una situazione molto simile all’attuale andamento del mondiale 2011. Con Casey Stoner in testa e Jorge Lorenzo in scia all’autraliano. A sorprendere più di tutti infatti, è stata proprio la Yamaha dell’attuale campione del mondo in carica, tenuta ben nascosta nel box in tutti questi mesi ma apparsa subito molto competitiva nei primi test. In sella al prototipo in sviluppo per il 2012, Lorenzo ha ottenuto il secondo miglior tempo della giornata di test di ieri, 1.56:253, preceduto come detto dall’attuale leader della classifica piloti Stoner, che ha piazzato la sua Honda davanti a tutti con l’ottimo tempo di 1:56.168. Chi ha deluso ancora una volta le attese, anche se stiamo sempre parlando di primi test, è stata la Ducati di Valentino Rossi che non é andato meglio del decimo posto, chiudendo a 2” da Casey Stoner. “È stata una giornata molto impegnativa perché ad ogni uscita abbiamo provato tante modifiche, geometrie diverse, distribuzione dei pesi, setting particolari, il tutto per toglierci alcuni dubbi e per capire alcune cose della GP11.1”. Questo il breve commento di Valentino Rossi al termine dei test. Non é rimasto del tutto soddisfatto invece, il più veloce della sessione, Casey Stoner: “Si poteva fare molto di più, andare decisamente più forte ma si tratta ancora di fasi iniziali quindi bisogna concentrarci sui dati e continuare lo sviluppo”. Sorpreso, come detto, lo spagnolo Jorge Lorenzo, che ha potuto apprezzare come lo sviluppo della nuova Yamaha sia più che discreto: “Giornata faticosissima ma devo dire che alla fine siamo rimasti tutti un po’ stupiti dalla buona condizione della Yamaha 1000. Mi aspettavo molti problemi, cose da mettere a posto e invece tutto è filato liscio, tutto è andato nel migliore dei modi”.