Che guaio, mr. Doctor

I volti degli uomini Ducati parcheggiati ai box nel corso delle qualifiche del GP di Australia. Partiamo da lì e dallo sconforto visibile sul viso di Valentino quando, in quel box, ci ha riportato una motov incapace di lottare anche solo per la sufficienza minima. Altro che sei politico, il nove volte campione del mondo e Ducati proprio non vanno.

E, neanche fosse un’agonia, è sempre peggio. Gran premio dopo gran premio. Il quindicesimo posto e i due secondi rifilati da Casey Stoner a valentino – dalla Honda alla Ducati – sono motivo di forte rassegnazione. Peggio del previsto.

MotoGP Australia: Stoner pole, Simoncelli terzo

Che Valentino Rossi su Ducati non potesse fare bene sul circuito di Phillip Island lo si era capito già ieri, quando nel corso delle prove libere la moto aveva evidenziato più di un problema. Che Marco Simoncelli sia a conti fattio l’italiano più in forma lo sis era capito immediatamente, visto che l’Honda Gresini dell’emiliano era stata in grado di dare battaglia a Jorge Lorenzo e piazzare il secondo miglor tempo in assoluto. dopo quello di Casey Stoner.

Già, Stoner. Capace anche stavolta di aggiudicarsi la pole position della gara australiana con il tempo 1.29.975. Alle sue spalle, nel corso del turno di qualifiche, Jorge Lorenzo su Yamaha che ha registrato un ritardo di 0.473 secondi.

MotoGP Phillip Island: libere a Stoner, Rossi +1,5 secondi

L’aria di casa farebbe bene a chiunque, figuriamoci a chi – CASEY STONER – sta mostrando una tale continuità di risultati e prestazioni da sentirsi a casa un po’ in ogni circuito su cui si corre la MotoGP. Prove libere all’australiano che ha messo in fila gli avversari tirando la sua Honda al limite.

E quel limite, ha dimostrato l’ex Ducati, riesce a spingersi sempre un po’ più in là. Le due sessioni libere sul circuito di Phillip Island consacrano ulteriormente il talento locale che corre il rischio di ipotecare il secondo mondiale della carriera proprio davanti alla sua gente.

MotoGP Motegi, Rossi a Ducati: “Meglio ma nessuna festa”

Mancherebbe che Valentino Rossi debba anche mettersi a far festa per un settimo posto racimolato nel corso delle qualifiche del Giappone: il circuito di Motegi ha confermato che padroni assoluti della MotoGP 2011 restano Casey Stoner e la Honda seppure abbia evidenziato passi in avanti evidenti da parte della scuderia di Borgo Panigale.

“Diciamo che possiamo considerarci abbastanza soddisfatti – mette in chiaro Valentino proma di qualunque fraintendimento – anche se si tratta sempre di un settimo posto”.

Nessuno provi a esaltarsi, insomma: il potenziale è lo stesso di sempre, la moto garantisce forse qualche centesimo in più rispetto a qualche settimana fa ma anche solo pensare di ambire al podio significa mettersi a sognare. E Rossi, per quanto incline al sentimentalismo, non è uno che sogna. Semmai, un pizzico di fortuna sarebbe gradita: ma la buonasorte di questo periodo potrebbe essere solo una. la stessa che equivale alla malasorte degli altri. ma vincere così, ovvio, non è da Rossi. Che intanto cerca di osservare il bicchiere mezzo pieno:

MotoGP, divorzio Rossi – Ducati: vedi alla voce share?

Rossi-Ducati, separatevi. No, Rossi-Ducati non separatevi più. Anzi, vabbè: fatelo. MotoGP, ancora focus: stavolta, la tv non trasmette. Semmai posta su web. E, recita la televisione – che su web diventa informazione on line – è il periodo in cui le cose tutte le cose sono facili. Ci si cerchi e ci si perda, ci si pigli e ci si lasci. Sarà mica l’influsso del buon constume diffuso di questi tempi? Fosse così, bhè. Proviamo a fare i Bagnasco della situazione.

Qualcuno invoca il divorzio allo stesso modo in cui il genere femminile lo faceva – con ragione da sottoscrivere – quando ancora non era consentito divorziare. Battaglie e lotte convinte, motivazioni da vendere, sottomissioni pressochè scontate. Perchè in più di un contesto dell’Italia a cavallo tra i Sessanta e i Settanta, il ruoo della donna era non solo marginale ma addirittura passava in ultimo piano. La conquista del 1974 ha rappresentato, di fatto, un passo ulteriore verso la civiltà dell’etica e della libertà. Ma come ogni strumento, ha efficacia solo se utilizzato in maniera opportuna.

Ora, suvvia, invocare a gran voce (campane e campanari lo stanno facendo in maniera certosina) la separazione tra Valentino Rossi e Ducati pare troppo: se non – diciamo così – per scarsa propensione alla fiducia (ci sono: i pessimisti sempre; ci sono, i voglio tutto e subito; ci sono, i farei qualsiasi cosa per non fare mai fatica), almeno per il fatto che il binomio made in Italy ci piace. Lo volevamo, lo abbiamo atteso: non può finire così. E’ anche questione di immagine, intesa nel senso e nell’accezione più elevata: dignità, storia professionale, carriera, tradizione. E dovere, perchè no, dovere morale nei confronti di milioni di persone messe lì apposta per attendere questo.

Che la Ducati e Valentino Rossi vincano insieme, che sfianchino l’asfalto di Jerez. Allora, se il gotha del giornalismo specialistico (o chi ne fa e ne ha fatto le veci) tenta di dire che forse è meglio vederli ciascuno per la sua strada; se in maniera neppure troppo velata si invitano i protagonisti a leccarsi le ferite, lasciar perdere e ricominciare altrove; se con motivazioni – perchè no – che hanno motivo di essere si ribadisce che l’una – la Ducati – è diventata il limite dell’altro – Valentino – e viceversa; ecco allora lasciate perdere.

Agostini scettico su Ducati e Rossi: “Il prossimo anno? Non so”

Se Valentino Rossi e la Ducati, putacaso in simultanea, non sanno più vincere, è forse azzardato anche solo pensare che sia per un declino irreversibile. Pare verosimile ritenere che il Dottore sia a bocca asciutta non per demeriti suoi ma per via del fatto che la rossa italiana vive una stagione piena di problemi che andranno presto risolti. Uno a uno.

Impossibile pensare che, d’improvviso e dopo aver dato pesanti lezioni a ciascuno dei suoi avversari, il tavulliano abbia smesso di essere incisivo. Era, Valentino, e resta valore aggiunto: potrebbe essere la riflessione di ogni tifoso del centauro, invece a legittimare il pensiero è quel gran campione di Giacomo Agostini, professionista competente e oggettivo nelle sue riflessioni. L’ex iridato tricolore è giunto in sostegno di Rossi:

“E’ un momento molto duro per Valentino Rossi e per la Ducati. Lui per il momento con questa moto non si trova. Valentino è un grande pilota; non credo che abbia disimparato a correre nei tre mesi invernali, quindi credo che ormai sia un pò giù di morale, la moto non è quella che lui vorrebbe guidare, la Ducati non sa più cosa fare perchè continuano a cambiare”.

MotoGP Aragon, Rossi parte dai box

Warm up favorevole a Casey Stoner che, sul circuito di Aragon, conferma la maggiore velocità della sua moto metetndo nuovamente tutti a ruota.

Il quattordicesimo gran premio del motomondiale è i nastri di partenza e sembra prepararci all’ennesima sfida tra Stoner e uno Jorge Lorenzo voglioso di difendere con le unhie e con i denti il titolo iridato di cui è detentore.

Tra i due, Dani Pedrosa, staccato di oltre tre decimi durante il warm up. Al terzo posto l’americano Ben Spies su Yamaha a precedere la Honda Gresini di Marco Simoncelli e Lorenzo stesso.

Leggermente meglio di ieri Valentino Rossi, che ha chiuso in undicesima posizione che, al momento della gara, partirà dai box per avere cambiato il settimo motore.

Aragon, Rossi: “Se non paghi le bollette…”

L’inconveniente accaduto nel corso delle libere di ieri sul circuito spagnolo di Aragon, dove 125cc, 250cc e MotoGP sono in procinto di duellare in vista della gara di domenica, ha vincolato ciascun pilota a rimandare ogni tentativo di miglioria allam mattinata di oggi. Black out elettrico, per dirla brevemente, e ogni cosa illuminata non ha fatto luce. Senza corrente, era impossibile procedere. Immediata la reazione scherzosa di Valentino Rossi che non ha perso l’occasione per farsi due risate:

“Ciò che è capitato? Succede quando non si pagano le bollette”.

Intanto, per quel poco che si è potruto vedere, il più veloce è sembrato Dani Pedrosa che, su Honda, ha strappatpo il miglior tempo; a ruota gli si sono piazzati Jorge Lorenzo con la Yamaha e Casey Stoner con l’altra Honda ufficiale. Il Dottore e la Ducati hanno da apportare qualche miglioria:

Test Mugello, Ducati e Rossi vicini ai tempi da pole di Stoner

Serviva una botta di fiducia per lasciarsi alle spalle il periodo nero e scrollarsi di dosso una remissività cui Valentino Rossi non ci aveva mai abituati pwr il semplice fatto che egli stesso non era abituato.

I test dellla Ducati al Mugello nel corso della giornata odierna hanno riservato una sorpresa assai piacevole: il Dottore, infatti, con il tempo di 1’48’’100 centesimi ha fermati il cronometro su un tempo molto vicino a quello con cui Casey Stoner su Hondaha ottenuto la pole position neldurante l’ultima gara di MotoGP sul circuito italiano.

Main sponsor Ducati: “Rossi ce lo teniamo stretto”

A fronte dei mugugni e delle polemiche di questo periodo – dovute in parte all’assenza di risultati e in parte al vocio secondo cui Valentino Rossi e la Ducati potrebbero decidere di separarsi anzitempo – c’è chi il Dottore sulla Rossa si augura davvero di non perderlo.

Non solo solo i tifosi ad auspicare uno scenario di questo tipo ma anche l’autorevole main sponsor Ducati che ha espresso alla vigilia della gara di MotoGP a Misano un accorato giudizio lusinghiero inerente al tavulliano. A parlare per conto del campione in sella alla moto di Borgo Panigale è Maurizio Arrivabene, responsabile del main sponsor Ducati.

Laguna Seca, Rossi: “Ducati settima, è il suo valore”

Il massimo che si poteva fare è stato fatto. Valentino Rossi in sella alla Ducati non poteva sperare di meglio perchè sul circuito di Laguna Seca quel settimo tempo messo a referto nel corso delle qualifiche rispecchia l’attuale potenziale della due ruote.

Il Dottore sceglie di guardare il bicchiere mezzo pieno e parla del proprio piazzamento ben sapendo che si tratta del miglior risultato della stagione (eguagliando quello ottenuto nelle qualifiche del GP della Catalogna).

Le parole del centauro di Tavullia evidenziano i passi avanti rispetto alle ultime prestazioni:

Rossi: “In Ducati anche nel 2012, basta casi dal nulla”

Polemica sul nulla oppure, per dirla alla Valentino Rossi, alla ricerca di qualcosa che non esiste. Tutto è nato in seguito a una frase pronunciata ieri appena dopo le qualifiche ai microfoni della tv: la Ducati non aveva certo brillato per prestazione e il Dottore, davanti alle telecamere, aveva replicato con un

“penso di sì”

a domanda secca

“Resterai in Ducati nel 2012?”.

Quel penso di sì ha scatenato le fantasie dei più maliziosi che hanno letto, dietro la risposta del tavulliano, uun tentative di polemica o la maniera per cominciare a mettere in discussione il proprio futuro. A tal punto chiacchierata, quella frase, che oggi Rossi – dopo il GP di Germania – ha voluto precisare il concetto:

“Io con la Ducati nel 2012? Mi sembra logico. Ieri ad una domanda, ho risposto penso di si, ma si vuole cercare qualcosa che non esiste, non si tratta nemmeno del pelo nell’uovo”.

Rossi al Sachsenring: “La Ducati non va”

Dopo il disastro delle qualifiche di ieri, quando Valentino Rossi e la Ducati non hanno saputo (e potuto) fare meglio della sedicesima posizione sulla griglia di partenza, il Dottore ha ammesso la resa ai microfoni di stampa e tv. Lapidario è stato il commento del 46 in rosso:

“Ci abbiamo provato, ma non va”.

Dopo la caduta del venerdì che ha posrtato qualche dolore alla spalla, Rossi ha cercato di fare del proprio meglio ma ha dovuto prendere atto del fatto che la moto continua a non garantire soddisfazioni:

“Abbiamo avuto dei grossi problemi, non siamo riusciti a trovare un compromesso tra la migliore trazione e accelerazione che abbiamo ottenuto con questa moto e la necessaria fiducia con l’anteriore, che ancora mi manca. Non riesco a caricarè e a far lavorare bene l’anteriore come invece, con questa ciclistica, riesco a fare con il motore della GP12“.

MotoGP, Rossi verso il Sachsenring: “Ducati, servono gli straordinari”

Nessuna tregua per Valentino Rossi e la Ducati che, in virtù del ritardo ancora evidente rispetto a Honda e Yamaha, non possono permettersi di stare Fermi neppure un giorno. Straordinari in vista dell’appuntamento di MotoGP del fine settimana, in scena al Sachsenring.

Sebbene le speranze di tutti gli appassionati fossero univocamente proiettate a vedere una due ruote, la Rossa made in Italy, già vincente con in sella il centauro più grande di tutti i tempi, la prima pare di stagione ha svelato l’amara verità: manca ancora tanto per poter celebrare nella maniera migliore l’accoppiata di casa nostra. Le parole del Dottore lasciano intuire quanto sia, il 46, impegnato nel tentative di ridurre il gap:

“Abbiamo bisogno di lavorare il più possibile sulla messa a punto prima della gara. Al Mugello abbiamo iniziato a lavorare in una direzione per il set up che non avevamo mai provato prima ma lo abbiamo fatto domenica nel warm-up e quindi non ci abbiamo potuto dedicare molto tempo”.

Non fatica, Rossi, a tornare con I pensieri sui problemi che ne hanno condizionato la gara nel corso del gran premio d’Italia – in cui ha trionfato l’acerrimo rivale Jorge Lorenzo – e si sofferma su particolari tecnici evidenziati dalla moto: