Il circuito Pole Mecanique d’Ales sarà il grande protagonista del palcoscenico del 13 Settembre, che vedrà i piloti della Moto 2 addentrarsi in una gara di solidarietà in ricordo dello sfortunato collega giapponese Shoya Tomizawa, deceduto in seguito ad un incidente di moto proprio un anno. Una ricorrenza che verrà celebrata con prove su gare in pista della classe 125, ma anche fotografie, video e lotterie proprio in memoria del giovane pilota nipponico morto sul campo di battaglia a Misano Adriatico. I biglietti costano 4 euro, e tutto il ricavato sarà devoluto ai genitori di Shoya.
Shoya Tomizawa
Motomondiale, il 13 settembre arriva lo ‘Shoya’s Day’ per ricordare Tomizawa
Lo “Shoya’s Day“, ideato per commemorare la scomparsa del giovanissimo pilota giapponese Shoya Tomizawa, si svolgerà presso la pista Pole Mécanique d’Alès. All’evento parteciperanno sia i piloti della classe 125cc che quelli della Moto2 e comprenderà tantissime iniziative nella giornata in cui l’evento si svilupperà: pista, aste, mostre fotografiche e video, lotterie e tanto altro ancora. Il pilota giapponese verrà infatti ricordato con una giornata speciale il 13 settembre al Pole Mécanique d’Alès, la pista casalinga del team Technomag-CIP. L’evento sarà ovviamente aperto al pubblico ed offrirà a tutti coloro che lo vorranno la possibilità di rendere omaggio al giovane pilota nell’anniversario della sua scomparsa. Diverse come detto le tante attività in programma, e fra queste ci saranno anche diverse aste con gli oggetti appartenuti al pilota offerti dal team Technomag CIP, che saranno inserite su ebay.com a partire dal 28 agosto fino al 6 settembre. Si svolgerà inoltre una lotteria con premi speciali, fra cui anche materiale autografato dai piloti delle classi 125cc e Moto2, giornate in pista, o la possibilità di vivere per un giorno le emozioni di un weekend di Gran Premio nel box Technomag-CIP. Sarà dunque possibile acquistare i biglietti della lotteria, inviando una mail con il proprio nome, indirizzo e numero di biglietti desiderati (4€ a biglietto o 3 biglietti per 10€) all’indirizzo [email protected]. La partecipazione oer tutti coloro che potranno è fortemente raccomandata e verrà ricordata con la creazione di uno speciale “Shoya’s Tribute Wall” che verrà mostrato durante l’evento. Si prega di inviare immagini, disegni, pensieri, lettere, poesie e messaggi su Tomizawa a:
CIP / Shoya’s wall
Pole Mécanique d’Alès, Vallon de Fontanes
30520 St Martin de Valgalgues, Francia
Moto Gp, Lorenzo a 360° su “Oggi”. “Ho messo pressione a Rossi”. “Mourinho ha i ‘cojones’, da Biaggi ho imparato a guidare”
“Io ho giocato sempre pulito, senza trucchetti. Però è vero: andando sempre più veloce, ho costretto Valentino Rossi a prendere rischi sempre più grandi. Le moto e lo sport sono così: nessuno dura per sempre. Ma sono sicuro che Vale, in Ducati, sarà ancora competitivo“. Lo ha dichiarato Jorge Lorenzo in un’intervista rilasciata al giornalista Valerio Staffelli per il settimanale ‘Oggi’, in edicola da domani. Il pilota spagnolo ha inoltre rivelato che da alcuni mesi frequenta uno psicologo sportivo: “Quando mi vede schiacciato dalla pressione, lui mette su un video di Tomba alle Olimpiadi invernali di Lillehammer del 1994. La prima manche scese malissimo e fece il dodicesimo tempo – aggiunge -. Nella seconda venne giù come un treno: non aveva nulla da perdere, rischiò tutto, sfiorò la vittoria. Ecco, nei momenti difficili mi ispiro a quella seconda manche“.
Poi il pilota spagnolo si è lasciato andare alla valutazione di due personaggi sportivi da lui molto amati. Primo tra tutti, l’allenatore del Real Madrid José Mourinho: Lorenzo rientra tra quelli che lo Special One lo ammirano. “Amo le persone che hanno carattere, ambizione, cojones. E lui ne ha da vendere, di cojones“.
Domenica scorsa invece, Lorenzo ha telefonato a Max Biaggi, fresco iridato della Superbike per fargli i complimenti. “Ho sempre ammirato Biaggi per il suo stile di guida pulito e preciso, fin da quando ero piccolo e ne ero tifoso – ha detto -. Sembrava sempre che non forzasse, ma alla fine era davanti nella lista dei tempi. Se oggi io guido in questo modo è forse anche per questo, con una condotta che chiamo ‘mantequilla’, burro“. Complimenti ovviamente apprezzati da Max Biaggi e ricambiati: “La sua chiamata e i suoi complimenti mi hanno fatto molto piacere – ha detto il campione dell’Aprilia -. Lui ha 18 anni meno di me, sarà il prossimo iridato in MotoGP e so che è sempre stato un mio tifoso“.
Lorenzo ha infine colto l’occasione per rispondere anche a quanti lo hanno criticato per aver indossato, durante il weekend del Gp d’Aragona, il casco di Tomizawa, il pilota della Moto2 deceduto durante il Gran Premio di San Marino. “Prima di omaggiarlo, ho chiamato la sua famiglia: volevo capire se avrebbe apprezzato il mio gesto. Si sono commossi, mi hanno dato il via libera e allora l’ho fatto“, ha concluso.
Motomondiale, warm-up Gp d’Aragona: Hayden 1° in MotoGp, Iannone e Marquez ancora i più veloci. 1′ di silenzio per Tomizawa
E’ stato lo statunitense Nicky Hayden su Ducati il migliore nel warm-up prima della gara del GP d’Aragona. Lo statunitense, ha fatto dunque registrare il tempo migliore girando in 1:50.339, mettendosi alle spalle Dani Pedrosa (Honda) e il leader del mondiale Jorge Lorenzo su Yamaha. Bene Valentino Rossi che dopo le difficoltà di venerdì e sabato, ha terminato il warm-up con il quarto tempo. Sorride anche l’altro italiano Marco Simoncelli, quinto subito dietro al Dottore. Sesto è Stoner, che questo pomeriggio partirà in pole position.
E’ stato ancora una volta lo spagnolo Marc Marquez (Derbi) il grande protagonista ad Aragon. Il pilota catalano è stato infatti nuovamente il più veloce anche del turno pre-gara della ottavo di litro con il tempo 1.59.987. Alle spalle di Marquez gli iberici Pol Espargarò (Derbi) e Nico Terol (Aprilia). Infine, nella Moto2 brilla la stella del nostro Andrea Iannone, che si mette alle spalle Toni Elias e Alex De Angelis.
1′ di silenzio per ricordare Tomizawa – Un minuto di silenzio al Gp d’Aragona di motociclismo per ricordare Shoya Tomizawa. Il re Juan Carlos ha assistito all’omaggio al giapponese morto il 5 settembre a Misano con organizzatori, piloti e meccanici che si sono schierati lungo il rettilineo finale del circuito di Alcaniz. Una bandiera giapponese a mezz’asta è stata esposta per tutta la durata delle prove e delle gare sulla postazione del comitato organizzatore.
Motomondiale, Gp d’Aragona: prima sessione di prove libere con Pedrosa, Iannone e Terol protagonisti. La Moto2 ricorda Tomizawa
Dani Pedrosa conferma l’ottimo momento di forma anche nella prima sessione delle prove libere del venerdì del Gp d’Aragona per la MotoGp. Lo spagnolo (Honda) ha infatti chiuso con il miglior tempo, 1’50″506, mentre Valentino Rossi, su Yamaha, è al momento sesto. Alle spalle dello spagnolo, si è piazzato lo statunitense della Ducati Nicky Hayden, poi il leader della classifica iridata Jorge Lorenzo (Yamaha) con il terzo tempo, staccato di 0,422″. Quarto tempo per l’australiano Casey Stoner (Ducati), quinto Marco Simoncelli (Honda), che per la prima volta in questa stagione è il migliore degli italiani. Ottavo tempo per Andrea Dovizioso (Honda), mentre Marco Melandri (Honda) ha chiuso all’11/o posto.
Il “nostro” Andrea Iannone è stato invece il più veloce nelle prime libere del Gp d’Aragon in Moto2, primo Gran Premio dopo l’incidente mortale di Shoya Tomizawa avvenuto in occasione del Gp di San Marino. Il pilota italiano della Speed Up ha infatti girato in 1’56″223 precedendo lo spagnolo Julian Simon (Suter) e l’altro italiano Simone Corsi (Motobi), staccati rispettivamente di 61 e 200 millesimi. Il leader del mondiale Toni Elias (Moriwaki) ha invece ottenuto solamente il quinto tempo a 481 millesimi da Iannone. Da segnalare che tutti i piloti della Moto2 sono scesi in pista con il numero di Tomizawa sulla moto. Il leader della classifica Toni Elias ha un grande 48 sul casco, mentre uno dei due piloti coinvolti nell’incidente di Misano, l’inglese Scott Redding, ha scelto di mettere il suo numero di gara su un fondo nero.
E’ stato lo spagnolo Nicolas Terol il più veloce nelle prime prove libere della classe 125 in vista del Gp d’Aragon, 12/a prova stagionale. Il pilota del Bancaja Aspar Aprilia ha girato in 2’04″580 precedendo il connazionale della Derbi Pol Espargaro a 247 millesimi e il britannico Bradley Smith (bancaja Aspar Aprilia) a 632 millesimi. La pioggia caduta ha complicato la sessione, già limitata a 45 minuti, chiudendosi in anticipo di 14 minuti sull’orario previsto. Il leader del mondiale Marc Marquez chiude addirittura in 23/a posizione con più di 10 secondi di ritardo dalla vetta: ovviamente complice la pioggia.
Moto Gp, l’annuncio di Rossi: “La spalla mi fa male, a fine stagione mi opero”. Lorenzo, Pedrosa e Stoner con la mente al Gp di Aragon
“La spalla mi fa male, troppo male e quindi a fine stagione mi opero“. Questo l’annuncio dato davanti alle telecamere di Sky Sport24, che hanno intercettato ieri, al Mugello, Valentino Rossi mentre parlava con Giacomo Agostini della spalla infortunata che continua a dargli fastidio, ancor di più della gamba fratturata 100 giorni prima sullo stesso circuito nel corso del GP d’Italia. I due si trovavano sul circuito fiorentino per una giornata organizzata dalla Dainese Group con i migliori campioni degli ultimi decessi, Rossi, Agostini, appunto, e Kevin Schwanz.
“Il mio obiettivo e salire sul podio e andare il più forte possibile“. Jorge Lorenzo ha recitato il solito ritornello prima di ogni gara, anche in occasione delle presentazione del Gran Premio d’Aragon, tredicesimo round del mondiale MotoGp. Lo spagnolo ha già avuto modo di scoprire i segreti della pista spagnola così come altri suo i compagni, nelle ultime due settimane: “E’ un tracciato fantastico – ha evidenziato -. La prima curva mi ricorda la pista di Istanbul e inoltre ci sono anche molti alti e bassi. E’ molto divertente. Sono eccitato dall’idea di correre per la terza volta in Spagna“. Lorenzo ha infine espresso anche un pensiero per Shoya Tomizawa, il pilota giapponese scomparso tragicamente durante il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini lo scorso 5 settembre a Misano Adriatico: “Dedicheremo la nostra gara a Shoya“, ha concluso il pilota della Yamaha.
Con ancora ben 63 punti di svantaggio da Lorenzo, è alquanto difficile per Dani Pedrosa pensare alla vittoria del campionato. Difficile, ma non impossibile, almeno stando alle parole del suo ultimo intervento nel suo blog. “In molti mi hanno chiesto se posso ancora credere e puntare al titolo. Non si può nasconderlo, Lorenzo è lontano, ma ci sono ancora molte gare. E’ impossibile vincere il campionato? No. Però è difficile, questo di sicuro, anche perchè Lorenzo è molto regolare ed il suo peggior risultato è un terzo posto. Noi dobbiamo continuare a dare il massimo nelle ultime gare di questa stagione per provare a vincere e lavorare gara dopo gara“. La rimonta proseguirà anche durante questo fine settimana al Motorland Aragon, un circuito che ha avuto modo di scoprire girando con una Honda CBR 1000RR di serie nelle scorse settimane. “Motorland Aragon sarà un circuito nuovo per tutti, almeno in sella ad una MotoGP. Abbiamo imparato molto da Silverstone: De Puniet aveva provato prima con una moto di serie e si è subito rivelato molto veloce. Questa volta tutti i piloti hanno preso questa decisione di provare ad Alcaniz, io stesso ho percorso qualche giro con una CBR. E’ un bel circuito, impegnativo, sarà molto importante il venerdì per trovare un buon set-up“. Parlando del momento di forma che lo ha visto vincitore e dominatore assoluto nelle ultime due gare, Dani Pedrosa inevitabilmente punta al tris questo fine settimana ad Alcaniz. “Arriviamo ad Aragon dopo due vittorie consecutive, quattro stagionali. Siamo in un buon momento e sebbene sarà difficile battere gli avversari adesso siamo al loro stesso livello. Dobbiamo confermarci, spero di portare a casa la terza vittoria consecutiva“.
A partire da venerdì mattina, così come per tutti gli altri piloti, anche Casey Stoner e Nicky Hayden cominceranno a preparare il Gran Premio di Aragon, new entry del calendario del Motomondiale, che ritrova il vecchio “format” di quattro turni di prove. I due piloti del team Ducati, infatti, avranno a disposizione tre sessioni di libere e una di qualifiche, di 45’ ciascuna, per adattare la Ducati GP10 al nuovo tracciato situato nei pressi della piccola cittadina di Alcaniz. “Sono contento di andare ad Aragon. Le ultime due gare per noi sono state difficili e correre su una pista nuova è sicuramente stimolante“.
Motomondiale, la Dorna ha mentito sull’orario della morte di Tomizawa. La vergogna del “markenting” della morte
Come oramai è noto, é stata aperta un fascicolo d’indagine per omicidio colposo a danni di ignoti, a seguito della morte del pilota giapponese Shoya Tomizawa, avvenuta secondo le fonti ufficiali alle 14:19 di domenica 5 settembre. Il primo dato che trapela dall’autopsia però, è che proprio l’orario della morte non corrisponda a quello riferito dai medici: il pilota giapponese sembra infatti arrivato cadavere al “Ceccarini” di Riccione.
Il decesso è dev’essere quindi avvenuto in ambulanza, prima della fine dello “show” di Moto2, prima dei festeggiamenti sul podio, prima dell’avvio della gara di MotoGp. Dunque, secondo questa ricostruzione, tutti sapevano fuorchè il pubblico che è rimasto a seguire una gara e poi la successiva, aspettando di sapere un’unica notizia: una notizia che, purtroppo, in molti sapevano ma che sembra, per un macabro gioco di “marketing”, sia stata trascinata volutamente sul finale della giornata per il piacere della suspance, ma soprattutto dell’audience, per lasciare tutti incollati davanti alla televisione…fino alla fine.
Alla Procura di Rimini, che ha aperto l’inchiesta sulla morte di Shoya, sembra dunque chiaro che la Dorna, organizzatrice del motomondiale, abbia mentito volutamente sull’orario del decesso, posticipandolo all’arrivo del corpo del pilota all’ospedale (orario più o meno corrispondente al termine delle gare sul circuito di Santamonica a Misano Adriatico).
La polemica dunque è lungi dal volgere al termine: è giusto fermarsi, tutti, e chiedersi se mandare avanti lo show della moto Gp come nulla fosse, anche di fronte alla morte di un giovane pilota, sia la scelta migliore da fare. È giusto permettere i festeggiamenti al termine della gara di Moto2 come della successiva? Tra le domande e le discussioni le indagini continueranno a fare il loro corso. Dall’autopsia si è inoltre avuta la certezza che Tomizawa è morto a causa di uno schiacciamento della cassa toracica e degli organi interni in seguito al passaggio sul suo corpo delle moto di Alex De Angelis e Scott Redding. E il dito a questo punto, viene puntato contro questi ultimi indagati per omicidio colposo, ma solo come ‘atto dovuto’. Certamente però, non potranno essere loro il capro espiatorio di tutto questo, anche perché a quella velocità non avrebbero potuto far nulla per evitare il giovane pilota. Perchè se Lorenzo e Valentino Rossi hanno affrontato la loro gara con la consapevolezza di aver perso un amico, il pubblico si è visto costretto a vederli correre per riuscire, anch’esso, a conoscere la verità. E tolta la dignità alla morte di un pilota, gli organizzatori del Motomondiale sono riusciti, invece, a trovare l’audience, quello che sembrava l’unico risultato sperato…
Moto Gp, Valentino Rossi ha provato il nuovo circuito spagnolo di Motorland Aragon
Valentino Rossi ha provato, per la prima volta ieri, il nuovo circuito spagnolo di Motorland Aragon, prossima tappa del Motomondiale. Il nove volte campione del mondo, è sceso in pista alla guida di una Yamaha R1, poichè il regolamento della MotoGp prevede che sia proibito per i piloti, allenarsi sui tracciati utilizzati per le gare con le moto da corsa normalmente utilizzate nei Gp. Non solo Valentino Rossi, ma anche altri piloti della classe regina hanno approfittato della giornata di ieri, per provare il nuovo tracciato. Uno di questi è stato Andrea Dovizioso (Honda), che aveva provato al mattino, mentre il collega di team Hiroshi Aoyama, ha guidato martedì. Come si ricorderà, il circuito spagnolo rappresenta una novità assoluta nel Campionato Mondiale di quest’anno. Come il compagno di squadra Jorge Lorenzo, Nicky Hayden e Dani Pedrosa, Rossi ha dedicato un giorno a prendere confidenza con il disegno della pista. Valentino ha descritto il circuito come “veloce, con curve complesse ma divertenti“.
Intanto c’è da registrare l’ennesimo capitolo sulla morte del pilota della Suter Racing Shoya Tomizawa, avvenuta domenica scorsa durante il Gran Premio di San Marino della categoria Moto2 sul tracciato di Misano. La Federazione Motociclistica Italiana (Fmi), attraverso un comunicato stampa diramato in giornata, ha sottolineato il rischio insito nella corse motociclistiche, parlando dell’incidente che a causato la morte di Tomizawa: “Subito dopo l’incidente il pilota infortunato è stato velocemente trasportato in una zona sicura della pista e il personale medico è potuto intervenire in brevissimo tempo, iniziando a prestare le cure più opportune. Un’ambulanza era comunque pronta a trasportare l’infortunato al Centro Medico della pista, tra i più moderni, tecnicamente attrezzati ed aggiornati in Italia. Interrompere la gara, con la pista subito sgombrata anche dai detriti rimasti sull’asfalto dopo l’incidente, non avrebbe modificato la sicurezza dei piloti in pista, anzi avrebbe soltanto rallentato i soccorsi, dovendosi attendere l’arrivo dell’ambulanza attrezzata sul luogo“.
Morte Tomizawa, dopo il danno anche la beffa, De Angelis e Redding indagati per omicidio colposo, ma è un atto dovuto
Oltre il danno pure la beffa, Alex De Angelis e Scott Redding, i due piloti della Moto2 che domenica hanno involontariamente causato la morte di Shoya Tomizawa sul circuito di Misano, sono indagati per omicidio colposo. Un atto dovuto in caso di incidente che provochi un decesso, infatti i due piloti viaggiavano troppo forte per poter evitare il giapponese che era caduto. Intanto l’indagine prosegue con una perizia sulla moto del giapponese. Quanto a quelle del pilota sanmarinese e di quello inglese sono state ritirate dai rispettivi team e portate all’estero per esser riparate in vista delle gare successive. Il magistrato dovrà poi valutare se la pista fosse dotata di tutte le necessarie misure di sicurezza. Già è in corso una polemica sull’erba sintetica usata a fianco del cordolo, su cui è scivolato il 19enne Tomizawa.
Motomondiale: dopo il silenzio per lo straziante dolore, ecco le parole della famiglia Tomizawa
Dopo il silenzio dovuto al dolore straziante dei primi giorni, arrivano direttamente dal sito della MotoGp, le parole che la famiglia di Shoya Tomizawa e la sua squadra vogliono rivolgere ai fan e ai sostenitori di tutto il mondo.
Shoya Tomizawa è stato uno dei raggi di sole nel paddock e nel suo team. Non ha mai perso l’occasione di dedicare un sorriso o un ‘ciao’ a nessuno di quelli che incontrava. Gli piaceva divertirsi con i suoi colleghi, ma era anche un pilota molto professionale che è stato vivace e completamente concentrato sullo sviluppo della sua moto dopo ogni uscita. Tutti sono rimasti impressionati dal suo talento e dal suo raffinato stile di guida. Ha lavorato duramente per dare il massimo non solo per sé ma per tutti nella sua squadra, che era diventata una seconda famiglia con cui ha trascorso la maggior parte del suo tempo libero tra le corse. Non abbiamo solo perso un pilota di talento, abbiamo perso un amico e un figlio che irradiava la gioia di vivere e di trasmettere una buona sensazione a tutti quelli intorno a lui. Questo rimarrà sempre nei nostri ricordi. Scriviamo queste righe come un ringraziamento a tutti coloro che ci hanno inviato messaggi di cordoglio in queste ultime ore. Attraverso questi messaggi abbiamo ottenuto una grande sensazione di calore. Tale grande sostegno dimostra che Shoya non era solo apprezzato dalla sua famiglia e dagli amici, ma da molti di più. Senza Shoya nulla sarà come prima, ma grazie alla sua passione per lo sport e all’incoraggiamento della sua famiglia, il team Technomag-CIP continuerà la sua avventura e le sfide in Moto2. I suoi genitori ci chiedono di mantenere il suo sorriso ed il suo sguardo malizioso nella nostra memoria, e ricordare che egli è morto facendo quello che amava.
Cordialmente,
Genitori, team, CIP and Technomag
Moto Gp, Loris Capirossi operato con successo
Il pilota italiano del team Rizla Suzuki Loris Capirossi, è stato operato lunedì pomeriggio a San Marino al mignolo della mano destra, dopo il suo incidente nel Gran Premio di San Marino di domenica. Ora, dopo l’operazione, Loris Capirossi dovrà prendere una decisione, entro lunedì prossimo, se prendere parte o meno al Gran Premio di Aragon. Ricordiamo che il rider italiano della Suzuki, è caduto nel corso del primo giro del GP di Misano, disputato domenica scorsa (e funestato dalla morte del pilota giapponese del team di Moto2 Suter Racing Shoya Tomizawa), ed ha sofferto di una lesione al mignolo, che ha richiesto un intervento di chirurgia ricostruttiva e, nel giorno seguente, gli è stato anche riattaccato un tendine. L’intervento, che è stato eseguito con successo dal dottor Oliviero Soragni, nell’ospedale di San Marino, il lunedì pomeriggio, è durato 90 minuti e il nostro Loris Capirossi ha già potuto fare ritorno a casa per iniziare il recupero. “L’operazione è andata molto bene e sono molto soddisfatto di quello che il dottor Soragni mi ha detto dopo che sono uscito da chirurgia – ha detto Capirossi – il dottor Costa era presente anche lui e sa come la ferita si evolverà mi aiuterà a prendere la giusta decisione sul momento in cui potrò guidare di nuovo. L’osso è stato ricostruito e mi è stato detto che avrò pieno movimento – il che è una grande notizia – ma al momento il dito è stato immobilizzato in modo da non causare alcun danno al lavoro eccellente svolto dal chirurgo“. Infine, il pilota italiano ha voluto dedicare un nuovo pensiero alla morte del pilota Tomizawa. “Benché senta un po’ di il dolore, questo è ancora nulla in confronto a quello che è successo a Misano domenica e ancora una volta voglio pregare per Tomizawa e la sua famiglia in un momento di grande tristezza”.
Motomondiale, il 3 ottobre la cerimonia per Tomizawa a Motegi
Shoya Tomizawa, il centauro morto domenica durante la gara del Motomondiale della Moto2 in seguito ad un terribile incidente sulla pista di Misano, sarà ricordato ufficialmente in una cerimonia che si svolgerà al circuito di Motegi, in Giappone, in occasione del MotoGp del 3 ottobre prossimo. Lo ha annunciato il quotidiano Sports Nippon, secondo cui gli organizzatori della gara e il gestore del circuito, Mobility Land, starebbero valutando il modo migliore per rendere omaggio allo sfortunato motociclista, scomparso ad appena 19 anni e mezzo. Tra le opzioni allo studio, quelle di osservare anche un minuto di silenzio e di una cerimonia ufficiale.
Intanto, il presidente della Fondazione Giovanni Paolo II per lo Sport, Edio Costantini, è voluto anch’egli intervenire sulla morte del motociclista Tomizawa a Misano, ha affermato: “Cos’è il valore della vita di un atleta di fronte allo spettacolo sportivo? Nulla. Lo abbiamo constatato, ancora una volta, domenica scorsa davanti alla morte in diretta del giovanissimo Shoya Tomizawa sulla pista del circuito di Misano Adriatico. Una pagina amara di sport calpestata e immolata alla causa dello spettacolo. La settimana scorsa ci interrogavamo sul senso della morte di un ragazzino di appena 13 anni, Peter Lenz, alla guida di una moto da professionista in una gara di contorno al Gran Premio di Indianapolis. Oggi ci chiediamo se ha un senso continuare una gara come se niente fosse, quando c’è un ragazzo a terra che ha perso la vita“.
Intanto, come riportato già ieri, Paolo Giovagnoli, procuratore della Repubblica di Rimini, ha aperto un’inchiesta per piena luce sull’accaduto. Una vicenda certamente drammatica, ma che potrebbe nascondere degli elementi che sarebbe giusto far emergere, perché nulla resti intentato. In ogni caso un dramma che si è consumato in pista e che vede coinvolti, oltre allo sfortunato Tomizawa, anche De Angelis e Redding, incolpevoli protagonisti di una giornata che difficilmente dimenticheranno.
Motomondiale, la Suter Racing “totalmente scossa” per la morte del loro “Tomi”. Cordoglio anche dalla Honda Motor e Honda Racing Corporation
Il mondo del Motomondiale è ovviamente ancora sotto shock per la tragica scomparsa del 19enne giapponese Tomizawa nel corso della gara delle Moto2 di ieri a Misano. Nemmeno di fronte alla morte sono mancate le polemiche: in molti pensano che la gara andava sospesa (come hanno detto gli stessi Valentino Rossi e Casey Stoner). Ma nei commenti generali, è comunque prevalso un pensiero che poi è anche una presa di coscienza della realtà del mondo delle due ruote: la dinamica dell’incidente, del tutto fortuita, e l’accettazione del rischio da parte di chi fa questo mestiere.
Il team Suter Racing ‘è totalmente scosso’ per la morte di Shoya Tomizawa. Eskil Suter, il numero uno della scuderia, ha voluto commentare l’accaduto in una nota: “Shoya era più di un amico. Era come un componente della famiglia, generoso, disponibile e amichevole. Era amato da tutti nel paddock e sono terribilmente dispiaciuto per la sua famiglia e la squadra che ha subito questa tragica perdita. Sono dispiaciuto anche per De Angelis e il nostro pilota Redding, che mentalmente è completamente distrutto. E’ triste ricordare che le corse restano ancora pericolose nonostante tutti i miglioramenti fatti in pista per la sicurezza“.
Intanto, anche Honda Motor e Honda Racing Corporation hanno voluto esprimere il proprio personale cordoglio per il tragico incidente di Misano. “Siamo molto tristi riguardo questa notizia e siamo vicini alla famiglia e agli amici di Shoya. Era all’inizio di una promettente carriera e oggi abbiamo perso un grande talento per il futuro. Shoya aveva uno spirito da lottatore e ci mancherà molto” ha dichiarato Shuhei Nakamoto, Vice Presidente di Honda Racing Corporation al sito www.motogp.com.
Infine, una notizia a margine che ci riporta alla realtà di tutti i giorni: Loris Capirossi è stato operato quest’oggi al tendine del mignolo della mano destra; è stato assistito dal Dottor Claudio Costa della Clinica Mobile ed ha subito la ricostruzione e il riposizionamento del tendine. Ora il pilota dovrà stare fermo almeno per 15 giorni e per questo non sarà presente alla prossima gara che si svolgerà sul circuito di Aragon (Spagna) il prossimo 19 settembre.
Motomondiale, la Procura indaga sulla morte di Tomizawa. Ipotizzato reato di omicidio colposo a carico di ignoti. Il dott. Costa: “E’ stato fatto tutto il possibile”
La tragica morte del pilota Tomizawa nel Gran Premio di Misano della Moto2 avvenuta ieri, è finita sul tavolo di Paolo Giovagnoli, procuratore della Repubblica di Rimini, il quale dopo aver aperto un fascicolo d’inchiesta sulla morte del pilota giapponese, sta ora valutando quale ipotesi di reato formulare a carico di ignoti, anche se appare molto plausibile che si tratterà di omicidio colposo. Il magistrato, dopo l’ispezione esterna del corpo del giovanissimo centauro, eseguita oggi, disporrà a breve l’autopsia: a quanto si è appreso, si vuole accertare per prima cosa se possa aver avuto conseguenze sul decesso del pilota la caduta dalla lettiga dei soccorritori, avvenuta proprio perché uno di loro era inciampato nella ghiaia presente a bordo pista. Inoltre, attraverso la visione dei filmati della gara e le testimonianze raccolte dei soccorritori e dei responsabili del circuito e della Dorna che organizza il motomondiale, si cercherà di appurare se i soccorsi sono stati tempestivi e adeguati nei mezzi in dotazione e negli equipaggiamenti utilizzati. Sul circuito c’è stata anche un’ispezione della Polizia stradale di Rimini, come del resto avviene in ogni caso in cui ci sia un morto in un incidente stradale.
“La bandiera rossa è un gesto di protezione. Tutto si ferma per vedere di salvare un ragazzo di 20 anni, ma quando in pista sfrecciano altri piloti a velocità vertiginosa si può decidere di spostare il soccorso in una zona protetta. Sono delle scelte che i medici che sono a bordo pista possono fare“. Il dottor Claudio Costa della clinica mobile, intervistato questa mattina ai microfoni di radio Anch’io Lo Sport su Radiouno, è tornato a parlare dell’incidente mortale di ieri che ha visto protagonista Shoya Tomizawa e sulle polemiche seguite alla mancata interruzione della gara. “In questo caso non entro più nel merito di questa situazione perchè la cosa che mi ha affranto è che un ragazzo che espandeva profumo ha perso la vita a 20 anni. Tutti hanno lavorato con grande impegno a Misano e a Riccione, con tanto amore. Quando alle 14.19 Shoya ci ha lasciati sul lettino, gli sono stati tolti i macchinari, i tappi alle orecchie e qualcuno lo ha baciato in fronte sembrava che quel corpo sorridesse ancora. Nel paddock anche se non sarà più presente fisicamente, resterà il suo sorriso. Come reagiscono i piloti? C’è il dolore, ma loro sanno che giocano a scacchi col rischio e pericolo della morte e proprio per questo per me sono speciali. Loro inconsciamente con questa signora vestita di nero parlano“.