Casey Stoner torna parlare ad appena una settimana dall’inizio ufficiale della stagione di MotoGP. «Non vedo l’ora di scendere in pista con il nuovo numero», ha dichiarato il campione del mondo, visto in gran forma dopo la sosta invernale, al sito del Motomondiale. «La vedo come una nuova sfida, e la cosa mi piace. La stagione sarà sicuramente complicata: stiamo per debuttare in una nuova categoria, quindi ci spetta un duro lavoro nella fase di testing per portare la moto ad un livello che ci soddisfi in pieno. Abbiamo chiuso gli ultimi test con buoni risultati, anche se non proprio quelli desiderati, quindi sarà nostro dovere andare avanti con lo sviluppo. Le prossime sessioni saranno di fondamentale importanza e speriamo di poter raccogliere più informazioni possibili. Ci saranno piccole modifiche al telaio, dobbiamo fare in modo che la moto lavori meglio, soprattutto in uscita dalla fase di frenata. L’accelerazione del motore è buona, c’è parecchio feeling con la 1000cc, e il renderla più manovrabile in curva dovrebbe darci un ulteriore piccolo vantaggio».
titolo iridato
Superbike, Carlos Checa ripercorre il suo indimenticabile 2011
Dopo aver celebrato a lungo il primo Titolo Mondiale della sua lunga carriera, il pilota spagnolo Carlos Checa (Althea Racing Ducati), si è dedicato ai giornalisti, per ripercorrere l’emozionante stagione 2011. Quando gli è stato chiesto i segreti per arrivare al titolo, Checa ha così risposto: “La mia carriera è stata lunga e non si può mai dire con certezza cosa può accadere. Ho sempre cercato di migliorare, di vivere nel miglior modo possibile questo mondo e di affrontarlo come se mi trovassi a scuola, ovvero ritenendolo un’occasione di crescita sotto tutti i punti di vista. In Superbike ho corso per la prima volta in sella alla Honda del Team Ten Kate, e mi è piaciuta, il passaggio con Genesio (Bevilacqua, patron del team Althea Racing) ed il competere per la prima volta in sella ad una bicilindrica hanno rappresentato invece un’avventura completamente nuova. Sapevo dentro di me che sarei stato in grado di guidare questa moto e che mi sarei trovato a mio agio. Ci sono stati dei momenti magici, specialmente quest’anno“.
Come ha spiegato lo stesso Checa, anche se il titolo è arrivato soltanto nel 2011, una parte importante del successo risiede nel duro lavoro svolto nella stagione precedente, vissuto su una moto molto simile a quella attuale. “Questi momenti non arrivano per caso. Abbiamo fatto progressi quest’anno, ma un grande passo in avanti lo abbiamo fatto nel 2010. Ora mi sento più forte rispetto all’inizio di stagione. Continuerò nel mio lavoro il prossimo anno, ma allo stesso tempo voglio godermi questi istanti.” Alla richiesta di spiegazioni sul perché il titolo sia arrivato nel 2011, ad un’età molto più vicina ai 40 anni che ai 30, Checa risponde: “C’è bisogno della squadra, della moto, e di tante altre cose messe assieme per diventare un Campione del Mondo. Durante la mia carriera ho avuto dei bei momenti, ma se non ho mai vinto un titolo fino ad ora è perché, allora, non ero forte quanto lo sono adesso, ma soprattutto perché non avevo dalla mia il Team ed il mezzo ideale. Questo momento è arrivato, al momento giusto“.
Attraverso il suo stile pulito di guida e la tendenza limitare al massimo gli errori hanno fatto apparire più semplice del previsto la conquista del titolo, ma Carlos dichiara che non è andata affatto così: “Non è solamente una questione di essere veloci, ma di capire anche il motivo per cui in certe situazioni non lo sei“, ammette Checa. “Devi essere onesto con te stesso e con la squadra. Bisogna essere in grado di sopportare la pressione e di lasciarsela scivolare addosso. Alla fine siamo tutti umani, abbiamo i nostri punti forti e quelli deboli. In passato ho avuto dei buoni momenti, ma mi è mancato qualcosa a livello mentale. E’ facile incappare in un errore! Inoltre sono migliorato in frenata e specialmente nell’affrontare le curve verso destra. Abbiamo preso le decisioni giuste a livello di moto ed in pista. Questa per quanto mi riguarda è la soddisfazione maggiore“.
MotoGp, Dovizioso punta al titolo iridato con la Honda
Andrea Dovizioso é pronto per vivere una nuova stagione in sella alla Honda: un Mondiale MotoGp che si preannuncia davvero pirotecnico e che molto probabilmente ci regalerà delle grandissime emozioni. Il centauro della Honda, dopo aver vissuto un buon 2010 condizionato però da troppi alti e bassi, punta ora con convinzione al titolo iridato e ha presentato la nuova stagione, rilasciando una lunga intervista al sito ufficiale di Motogp quando mancano pochi giorni dagli ultimi test in Qatar (13 e 14 marzo). “Credo che possiamo pensare al campionato perché abbiamo molte possibilità per centrarlo – ha spiegato il forlivese – La situazione ora mi vede meno veloce di Dani o Casey, specialmente nei giri veloci, ma anche un po’ sul ritmo di gara. Abbiamo fatto entrambe le prove nello stesso circuito, quindi abbiamo bisogno di sapere quale sarà il livello in un’altra pista e quale sarà la differenza con gli altri rivali. Credo davvero che abbiamo molte possibilità di batterci. Dobbiamo ancora migliorare in alcuni settori e risolvere i problemi con l’anteriore, ma sono sicuro che sarò in grado di fare una stagione molto buona. Se sarò in lotta per il campionato, non posso ancora dirlo”.
Dovizioso, in questa stagione dovrà guardarsi le spalle non solo da Dani Pedrosa ma anche dal nuovo compagno di squadra, un certo Casey Stoner. Il Team Honda, infatti, ha voluto fare le cose in grande per questo 2011 puntando su tre prime scelte per tornare a conquistare un titolo iridato che manca da troppi anni. “Non avevo mai visto test così veloci in pre-season. Il mondiale quest’anno sarà più combattuto perché ci sono sei piloti di due case, Honda e Yamaha, molto vicini fra di loro. Dobbiamo anche considerare Valentino, perché la sua forza è nota. Per quanto riguarda il fatto che ci siano tre piloti in HRC, indubbiamente la cosa da una bella motivazione” – ha spiegato il Dovi che poi si è soffermato sull’evoluzione della sua Honda RC212V, “La potenza è sicuramente la forza della moto. Adesso però va benissimo anche in frenata e in realtà tutto il pacchetto è molto competitivo. Dobbiamo lavorare sul problema che abbiamo incontrato durante la simulazione di gara e sull’instabilità della parte posteriore. Fatto questo, la moto sarà perfetta. La RC212V è molto potente e frena anche molto bene. Sfortunatamente ci sono ancora alcuni problemi di stabilità al posteriore, che credo derivino dalla frizione. Anche la trazione è buona. Il freno motore è molto migliorato dopo il secondo test e le sospensioni 2011 sono ottime. C’è una leggera vibrazione, ma è minima e addirittura non rilevata dalla telemetria” – ha concluso il pilota azzurro che nel 2010 aveva chiuso al quinto posto in classifica generale.
Motomondiale 125cc, Marquez é Campione del Mondo. A Valencia vince Smith
Giornata storica a Valencia nell’ultimo appuntamento della stagione: Bradley Smith conquista la sua prima vittoria nella classe ottavo di litro interrompendo così un dominio dei piloti spagnoli che durava da 26 ben gare consecutive: il pilota britannico del team Bancaja Aspar Aprilia ha preceduto sul podio il compagno di squadra Nicolas Terol e lo spagnolo della Derby di Pol Espargaro. Grazie al quarto posto conquistato oggi, il giovanissimo spagnolo Marc Marquez – nato a Cervera il 17 febbraio 1993 – si laurea del Campione del Mondo.
Così come farà Smith, anche il neo iridato della Derby Red Bull saluterà la 125 per approdare in Moto2. Si tratta del più promettente talento spagnolo degli ultima anni. A Marc qust’oggi è bastato piazzarsi alle spalle di Smith, Espargaro e Terol, per portare a casa il suo primo titolo con l’obiettivo di ripetersi già il prossimo anno. Epilogo da dimenticare invece per i piloti italiani: l’unico a punti è Simone Grotskyj Giorgi, quattordicesimo.
Marquez, alla guida della sua Derbi numero 93, ha dominato l’intera stagione conquistando ben 10 vittorie e 12 pole position e ha chiuso con 310 punti precedendo Nico Terol. La straordinaria costanza di risultati aveva già condotto Derbi alla conquista del titolo costruttori nello scorso GP di Australia: “E stata una bellissima gara, abbiamo fatto un campionato molto buono – ha detto Marc Marquez – E’ successo di tutto in questa stagione ma alla fine abbiamo vinto e mi ricordo di tutta la gente che mi ha aiutato. Dedico questo successo a tutti loro”.
Marc Marquez è l’ultimo erede di una “famiglia” di grandi campioni che hanno corso e vinto con Derbi: Jorge Martínez ‘Aspar’ (32 vittorie su Derbi), Angel Nieto (30 vittorie), il giapponese Youichi Ui (11), Jorge Lorenzo (4) e il francese Mike di Meglio (4). Quest’anno Derbi aveva giàcelebrato un traguardo storico: quello delle cento vittorie nel Motomondiale, ancora grazie a Marquez che aveva trionfato ad agosto nel GP di Germania. Per la casa catalana, fondata a Martorelles nel 1922, e oggi parte del Gruppo Piaggio, quello conquistato oggi sulla pista di Valencia è il ventunesimo titolo mondiale sommando ai nove titoli marche i dodici allori conquistati dai piloti Derbi.
Moto Gp, Fiat e Yamaha festeggiano il titolo iridato. Lorenzo nuovo Re di Spagna
Automobiles e Fiat Yamaha Team hanno celebrato a Sepang, in Malesia, il primo titolo MotoGP del pilota spagnolo Jorge Lorenzo. La squadra, sponsorizzata Fiat dal 2007, ha disputato una stagione di vertice, confermandosi ancora una volta come la migliore nella classe regina, grazie al terzo mondiale conquistato consecutivamente (dopo i due di Valentino Rossi nel 2008 e nel 2009). Dopo il campionato piloti, la scuderia festeggerà anche la vittoria nei mondiale costruttori e team. Lorenzo è alla sua terza stagione in Yamaha e la vittoria arriva dopo il secondo posto ottenuto l’anno scorso. “Il grande risultato conquistato dal giovane talento spagnolo – afferma Fiat in una nota – conferma l’ottimo lavoro di squadra del Fiat Yamaha Team che nel corso del campionato 2010 è stato anche in grado di riportare velocemente agli apici della competitività il nove volte campione del mondo Valentino Rossi, purtroppo frenato ad inizio stagione da una lunga serie di infortuni». L’azienda torinese ha sponsorizzato il team motociclistico attraverso una campagna promozionale che ha permesso a Fiat di utilizzare l’immagine dei due popolari piloti anche in iniziative promozionali per la diffusione del proprio marchio. «Una vincente strategia – prosegue il comunicato – che ha portato concreti benefici in termini di ritorno d’immagine e visibilità per entrambe le aziende».
El Pais ha incoronato Jorge Lorenzo come “nuovo re del mondo“. Per El Mundo Lorenzo è “Un campione spartano“, che ha “realizzato il sogno della sua vita“. Marca invece sottolinea in un editoriale che quella di ieri è stata “un’altra domenica di quelle che ci invidia il resto del mondo” un altro “di quei giorni nei quali lo sport spagnolo tocca il vertice e conferma più che mai la sua Stagione d’Oro“.
Intanto Dani Pedrosa tornerà in sella alla Honda Repsol già nel Gp d’Australia in programma domenica a Phillip Island. Il pilota spagnolo è infatti reduce dall’operazione alla clavicola subita all’inizio della scorsa settimana, a causa dell’incidente che lo ha messo fuori dai giochi per il titolo iridato. “E’ stato difficile decidere di non andare in Malesia – dice lo spagnolo, assente ieri nel Gp che a Sepang ha assegnato a Jorge Lorenzo il titolo iridato della MotoGp -. Dopo un’altra settimana la mia condizione è molto migliorata e non vedo l’ora di vedere come mi sento in moto. Arriverò a Phillip Island mercoledì. L’obiettivo è mantenere la seconda posizione in classifica e continuare a lavorare sulla moto, per arrivare in buone condizioni ai test invernali. Lì cominceremo a lavorare in vista della prossima stagione“.
Moto Gp, Lorenzo diventa Campione del Mondo a Sepang. Rossi torna alla vittoria, grande Dovizioso 2°
Ha provato a rubargli la scena sino all’ultimo, provando a rovinare la festa del compagno di squadra in Yamaha e grande rivale in pista. Valentino Rossi ha vinto, per uno strano scherzo del destino, il GP di Malesia al termine di una rimonta incredibile (alla partenza era scivolato addirittura all’11° posto) e di una gara divertente ed emozionante, proprio nel giorno che incorona Jorge Lorenzo Campione del Mondo grazie al terzo posto finale alle spalle di Andrea Dovizioso. Giornata davvero indimenticabile per il fenomeno spagnolo, che arriva a Sepang con la tranquillità di chi sa di poter chiudere il discorso mondiale per laurearsi campione anche con un anonimo nono posto e che, dopo la pole strappata sabato, ha cercato sino a pochi giri dal termine la vittoria, per porre la classica ciliegina sulla torta che lo attende ai box.
L’avvio di gara è vibrante, con Lorenzo che si porta sin da subito in vetta alla corsa, incalzato però da un Dovizioso scatenato e con un passo nettamente più veloce, mentre Rossi si “dimentica” di scattare al via e finisce col scivolare addirittura in undicesima posizione. Il primo giro però, perde definitivamente anche un altro protagonista: l’australiano Stoner, infatti, si sdraia con la Ducati proprio nella curva che precede il rettilineo dei box. Va in scena così un duello serrato tra Lorenzo e Dovizioso, col forlivese che riesce presto ad infilare lo spagnolo con una staccata imperiosa. Dalle retrovie, però, comincia ad intravedersi l’ombra della sagoma della M1 del Dottore, che grazie ad una serie impressionante di giri veloci, si riporta ben presto alle spalle dei due battistrada. Lorenzo prima e Dovizioso non possono nulla contro il ritmo impressionante imposto dal Dottore alla gara, venendo così risucchiati da un Rossi che conquista la prima posizione al termine di alcune staccate davvero al limite. Dovizioso però non molla e nel finale riesce anche a riportarsi in testa: ma è solo una breve illusione, spazzata via da un nuovo capolavoro di Rossi (staccata da brividi) che vola al traguardo e riesce così a tornare sul gradino più alto del podio dopo quasi sei mesi di assenza: l’ultimo successo del Dottore è infatti datato 11 aprile 2010, a Doha, per il primo appuntamento dell’anno.
Bandiera a scacchi che sventola alta per Rossi sul cielo di Sepang, ma che ben presto deve ovviamente lasciare spazio a quella spagnola per i festeggiamenti in pista di un Lorenzo scatenato. Il nuovo campione del mondo, prima indica alle telecamere un cartello con la scritta “game over”, poi ‘litiga’ con la bandiera iberica che gli si infila nella ruota posteriore della sua M1. Imprevisto che si trasforma però ben presto in un simpatico siparietto di una giornata comunque storica per il 23enne maiorchino, dominatore assoluto di questa stagione in cui ha sempre concluso le 15 gare fin qui disputate vincendone ben sette. Annata, ovviamente, anche condizionata dalle cadute di Rossi prima e Pedrosa poi (entrambi fuori dai giochi per infortuni che ne hanno minato il cammino nel Mondiale), che comunque non possono e non devono certo sminuire il trionfo di questo incredibile campione, che ora potrà godersi con assoluta calma la vera festa in suo onore organizzata da amici e parenti.
Motomondiale, nel Gp della 125cc in Malesia trionfa ancora Marquez. Terol 2° ed Espargarò 3° completano il podio
E’ andata a Marc Marquez la vittoria del Gp della Malesia, 14a appuntamento del motomondiale per la classe 125cc. Il pilota spagnolo della Derbi (Red Bull Ajo Motosport) ha infatti preceduto sul podio i connazionali Pol Espargaro (Derbi Tuenti Racing) e Nicolas Terol (Bancaja Aspar Aprilia). Insomma, ancora una volta il copione è stato rispettato, con i tre piloti spagnoli che sin dall’inizio si contendono la vittoria del titolo iridato. Partenza complicata per Pol Espargaró nel GP di Malesia, che però nel giro di poche curve riesce a recuperare fino alla seconda piazza. Davanti invece, prova subito a scappare Terol, mentre l’uomo più in forma del fine settimana, Marquez, viaggia solo terzo, tallonato dagli scudieri dei suoi due rivali per il titolo, Bradley Smith ed Efren Vazquez. Si ritira invece quasi subito Lorenzo Savadori (Matteoni CP Racing). Ma dopo una fase di studio, parte subito la rimonta di Marquez, che si conclude dopo appena quattro giri: il pilota Red Bull Ajo Motorsport si prende la vetta della corsa quando mancano 13 giri alla fine, con Terol ed Espargaró che lo seguono a ruota. La gara vive di continui colpi di scena: un piccolo errore di Marquez, permette ad Espargaró di portarsi al comando della gara. La Derbi Tuenti Racing davanti rallenta il ritmo e da dietro recuperano tutti e tre i compagni di squadra dei piloti di fuga, con le strategie di squadra che diventano così decisive. Intanto cadono Simone Grotzskyj (Fontana Racing), e poco dopo da Danny Webb (trasportato in barella al centro medico). A cinque giri dal termine, Marquez preme sull’acceleratore e si lascia alle spalle tutti i rivali, un segnale chiaro della superiorità dimostrata per tutto il fine settimana. L’ottava vittoria stagionale arriva dunque senza troppi sforzi, caldo a parte, con Pol Espargaró e Nico Terol che compongono per l’ennesima volta il podio tutto spagnolo. Il podio sorride allo spagnolo anche grazie alla seconda piazza del numero 44 del Tuenti Racing, che regala a Marquez la vetta della classifica generale, con Terol 2º a tre punti ed Espararó sempre 3º a 12, quando mancano ancora tre gare alla fine della stagione. Giornata amara invece per gli italiani, con Marco Ravaioli 18° a precedere Tommaso Gabrielli.
Moto Gp, la Honda non iscrive Pedrosa in Malesia. Lorenzo ad un passo dal titolo iridato
Jorge Lorenzo, dopo l’ufficializzazione da parte della Honda HRC dell’assenza di Dani Pedrosa dal prossimo Gran Premio della Malesia, è ad un passo dalla conquista del titolo iridato, traguardo distante appena 6 punti per la matematica. “Potrebbe essere un fine settimana molto speciale per me, per il mio team e per la mia famiglia. Sono molto emozionato, ma so che c’è da lavorare duramente. Voglio solo pensare a correre e divertirmi nella gara che potrebbe essere la più importante della mia vita“, ha dichiarato il maiorchino del team Fiat Yamaha che, poi, ha preferito dribblare sull’argomento Giappone, parlando solo dell’avvenuto prolungamento del contratto con la casa di Iwata, salvo poi aggiungere: “Entro in un fine settimana importantissimo e il passato non conta a meno che si ripeta nel presente o in futuro“.
Della sfida del Twin Ring, però, è tornato a parlare anche Valentino Rossi: “È stata bella e divertente. Adoro le sfide e dalla TV è stata ancora più emozionante. È stata una battaglia molto aggressiva, ma nulla di più“. Il pesarese, poi, è tornato sulla possibile operazione alla spalla: “Al 99% sarò in Australia e, se non avrò più dolore alla spalla, concluderò la stagione“.
Dopo aver sciolto gli ultimi dubbi, la Repsol Honda ha infine deciso di non iscrivere Dani Pedrosa al Gran Premio di Malesia che si correrà in questo fine settimana a Sepang, dopo l’operazione alla clavicola sinistra a causa della tripla frattura rimediata lo scorso fine settimana a Motegi. Il team ha reso noto che dopo l’operazione “c’era una piccolissima possibilità che lo spagnolo fosse pronto in tempo per viaggiare da Barcellona alla Malesia e provare a prendere parte alla gara. Ma dopo un’attenta riflessione, Pedrosa ha preso la comprensibile decisione di rimanere a casa per proseguire il suo recupero. Il suo obiettivo è tornare per il Gran premio d’Australia le cui libere cominciano il 15 ottobre“. Con 69 punti di vantaggio sul connazionale e solo tre gare da disputare, 7 punti sono sufficienti a Lorenzo domenica per assicurarsi il titolo iridato.
Moto Gp, a Sepang Lorenzo vede il titolo: senza Pedrosa gli basteranno 6 punti per brindare!
E’ ad una manciata di punti dal sogno di conquista il primo titolo iridato nella MotoGp. Dopo essere rimasto fuori dal podio a Motegi, la seconda volta in questa stagione, Jorge Lorenzo continua a vedere il titolo sempre più vicino. Domenica infatti si corre a Sepang e vista la quasi certa assenza di Pedrosa operato alla clavicola, al centauro spagnolo della Yamaha bastano appena sei punti per conquistare matematicamente il titolo iridato. “Penso solo a domenica e a diventare campione del mondo – conferma Lorenzo – E’ sempre stato uno dei sogni della mia vita e sarebbe grandioso realizzarlo a Sepang. La Malesia mi piace molto, ho fatto tantissimi chilometri lì per testare la mia M1 e ho anche splendidi ricordi visto che su quel circuito ho vinto il titolo della 250 nel 2007. E’ una pista lunga e moderna ma le condizioni atmosferiche possono essere un problema perché può fare troppo caldo senza dimenticare la pioggia“. Come nella passata stagione quando “ha piovuto e sono poi dovuto partire dall’ultima fila. Preferirei che il tracciato rimanesse asciutto, il team ed io ci concentreremo come abbiamo fatto per tutta stagione, lavorando duro sin dal venerdì e con l’obiettivo di vincere o salire sul podio. Speriamo di ottenere il miglior risultato possibile“.
A Sepang cercherà conferme Valentino Rossi, tornato sul podio proprio a Motegi dopo un entusiasmante duello proprio con il compagno di scudeira Lorenzo. “E’ stata una bella sensazione essere in lotta con i migliori sia nelle prove che durante la gara – ammette il Dottore – Era da tanto tempo che non eravamo così forti“. Ora Sepang e l’incognita della spalla. “Non so come andrà finché non scenderò in pista – continua Rossi – ma è uno dei miei due-tre tracciati preferiti e sono sempre entusiasta di correre in Malesia. Siamo andati forte lì nei test invernali, ovviamente è cambiato molto rispetto ad allora ma abbiamo effettuato alcuni miglioramenti alla moto in Giappone per cui speriamo di andare altrettanto bene anche in questo weekend“.
Motomondiale Moto2, Gran Premio del Giappone: Elias vince e ipoteca il titolo iridato
E’ una “partenza atipica” quella che caratterizza il Grand Prix of Japan della classe Moto2, con tutto il gruppone formato dai 40 piloti che passa indenne le prime insidiose curve di Motegi. Nessuna caduta di gruppo dunque con il leader della classifica Toni Elias che trova subito la vetta della corsa, seguito dal poleman Simon e da Yuki Takahashi. Ma ben presto ecco i primi ritiri: escono in rapida successione Yusuke Teshima (FCC TSR), Alex Baldolini (Caretta Tech) e Fonsi Nieto (Holiday Gym), mentre in testa continua la gara solitaria di Toni Elias, che dimostra ancora una volta di avere una marcia in più rispetto agli inseguitori. Lo spagnolo tra l’altro, oggi aveva un motivo in più per corre per la vittoria: ovvero la matematica conquista del titolo iridato. Esci di pista anche Andrea Iannone (Fimmco Speed Up), attualmente terzo nel campionato e fuori dalla zona punti insieme a Tom Luthi (Interwetten) oggi solo 13º. Mentre i due spagnoli Elias e Terol lottano per i 25 punti in palio a Motegi, restano in tre a sfidarsi per il gradino più basso del podio: Yuki Takahashi (Tech3 Racing), Alex de Angelis (Jir Moto2) e Karel Abraham (Cardion Ab). A tre giri dal termine finisce fuori anche Yonny Hernandez (Blusens STX). Simon rimane a ruota di Elias, ma non ha il ritmo per provare l’attacco decisivo: e così il connazionale Elias si aggiudica la settima vittoria stagionale e vola verso la conquista del suo primo titolo mondiale, però ancora non matematico, proprio a causa della seconda piazza del pilota Mapfre Aspar. Il terzo posto alla fine va a Karel Abraham (Cardion Ab) che festeggia il primo podio in carriera. Il pilota ceco infatti, beffa proprio nell’ultimo giro il sammarinese Alex De Angelis che non riesce ancora a sbloccarsi dopo l’incidente in cui rimase coinvolto e perse la vita Shoya Tomizawa. Scott Redding (Marc VDS Racing) completa la top5. Tra una settimana, in Malesia, per Toni Elias sarà sufficiente perdere meno di sei punti da Simon per laurearsi Campione del Mondo Moto2.
Moto Gp, a Motegi solo lacrime e rabbia per Pedrosa: “Non mi merito questo”. Rossi raggiante per il 1° posto, Lorenzo ora é più tranquillo che mai
“E’ stata una giornata molto brutta. Si è trattato di uno strano incidente quando ero solo al secondo giro pieno. Ho provato a fermare la moto come al solito, ma ho sentito che c’era qualcosa di strano e non ho potuto fare altro che cadere. Mi sono accorto subito di essermi fatto male perchè avevo molto dolore“. Dani Pedrosa ha raccontato con queste parole il suo sfortunato incidente nel corso delle prove libere del GP del Giappone della MotoGP. “Cadendo ho preso un colpo forte alla caviglia sinistra e alla spalla. Gli esami hanno accertato la frattura alla clavicola sinistra. Una sfortuna perchè ultimamente stavamo ottenendo dei risultati molto buoni” prosegue il pilota della Repsol Honda Hrc. “La stagione era iniziata nel migliore dei modi. Ero in forma nei test invernali e abbiamo lavorato molto per raggiungere e mantenerci ai massimi livelli. Non sento di meritarmi questo. Dopo i controlli medici abbiamo deciso che la soluzione migliore era andare in Spagna dove verrò operato. Spero che vada tutto bene“.
“Sono davvero felice, onestamente sono il primo a essere sorpreso – ha ammesso Valentino -. Mi aspettavo di soffrire tantissimo con la spalla e sono contento che invece tutto sia andato bene. Mi sono sentito a mio agio sulla moto sin dall’inizio e abbiamo fatto un gran lavoro col setting, ho usato il nuovo motore e la Yamaha è stata brava“. In particolare Rossi ha notato dei miglioramenti “in quarta e in quinta e tutto sta funzionando al meglio. Lo so che oggi è solo venerdì ma era da tanto tempo che non ero davanti a tutti per cui cerco di godermi questa dolce sensazione. So che c’è il rischio di pioggia, sarebbe un peccato, ma se la pista sarà bagnata faremo del nostro meglio“. Un pensiero va anche allo sfortunato Pedrosa: “Mi dispiace per lui, è stato davvero sfortunato“.
L’infortunio di Dani Pedrosa spalanca ovviamente le porte verso il titolo iridato MotoGp a Jorge Lorenzo. “Ma non voglio pensare quali conseguenze possa avere la situazione di Dani – replica il pilota della Yamaha, leader in classifica -, mi dispiace per lui, è un brutto colpo di sfortuna farsi male a questo punto della stagione“. Lorenzo preferisce allora parlare dei progressi della sua moto. “Siamo andati molto meglio rispetto ad Aragon, il che è un sollievo, non ho avuto ancora il nuovo motore come Rossi ma spero di utilizzarlo presto. In ogni caso abbiamo perso molto meno in rettilineo rispetto alle ultime gare e abbiamo un’accelerazione migliore. Possiamo migliorare ancora un po’ la trazione in alcune parti del tracciato ma in generale è stata una giornata positiva e non sono troppo lontano da Valentino“.
Superbike, Biaggi indeciso sul futuro. “Aprilia mi ha chiesto di continuare, devo ancora decidere”
“E’ una vittoria dal sapore particolare, perchè è arrivata in età un po’ matura, sono padre da un anno e ho stemperato i vecchi atteggiamenti da ragazzino“. Max Biaggi, intervenuto questa mattina alla trasmissione Radio Anch’io Lo Sport su Radiouno, ha commentato così il titolo vinto nel mondiale Sbk, monogommato Pirelli, ottenuto ieri sulla pista di Imola, quinto della sua importante carriera nelle due ruote. “La maglietta celebrativa? Voleva essere spiritosa, senza polemiche o sassolini. Ho scritto i 10 motivi che mi hanno consentito di arrivare a questo: ho smentito Enzo Ferrari che diceva che quando un pilota diventa padre perde un secondo a giro. Non ho festeggiato più di tanto, ma non ho voluto mancare alla cena celebrativa. Con l’Aprilia è stata una vittoria tutta italiana, ottenuta in poco tempo dopo che da 6-7 anni non partecipava al mondiale Sbk. Noi siamo sponsorizzati da marchi italiani. Il mio futuro? Ci sto pensando, l’Aprilia vorrebbe che continuassi con loro ed è la mia seconda famiglia visto che ho vinto con loro 4 dei miei 5 titoli“.
Ma il pilota romano, ha anche un’altra passione: per il calcio e la sua Roma. “E’ un periodo un po’ complicato per la Roma, c’è qualcosa che nel gruppo non è più idilliaco come prima“. E’ questo il pensiero di Max Biaggi, molto amico di Francesco Totti e da sempre tifoso della squadra giallorossa. “Nell’ambiente della Roma è cambiato l’allenatore – ha spiegato il pilota dell’Aprilia sempre durante la trasmissione su Radiouno, Radio Anch’io Lo Sport -, si è passati da Spalletti a Ranieri e i risultati sono stati sempre eccellenti, quando le cose andavano bene. Credo molto nel gruppo e nella squadra, i giocatori fanno la differenza, e sicuramente questi ragazzi hanno le qualità per portare la Roma fra le prime tre in campionato“.
Moto Gp, l’annuncio di Rossi: “La spalla mi fa male, a fine stagione mi opero”. Lorenzo, Pedrosa e Stoner con la mente al Gp di Aragon
“La spalla mi fa male, troppo male e quindi a fine stagione mi opero“. Questo l’annuncio dato davanti alle telecamere di Sky Sport24, che hanno intercettato ieri, al Mugello, Valentino Rossi mentre parlava con Giacomo Agostini della spalla infortunata che continua a dargli fastidio, ancor di più della gamba fratturata 100 giorni prima sullo stesso circuito nel corso del GP d’Italia. I due si trovavano sul circuito fiorentino per una giornata organizzata dalla Dainese Group con i migliori campioni degli ultimi decessi, Rossi, Agostini, appunto, e Kevin Schwanz.
“Il mio obiettivo e salire sul podio e andare il più forte possibile“. Jorge Lorenzo ha recitato il solito ritornello prima di ogni gara, anche in occasione delle presentazione del Gran Premio d’Aragon, tredicesimo round del mondiale MotoGp. Lo spagnolo ha già avuto modo di scoprire i segreti della pista spagnola così come altri suo i compagni, nelle ultime due settimane: “E’ un tracciato fantastico – ha evidenziato -. La prima curva mi ricorda la pista di Istanbul e inoltre ci sono anche molti alti e bassi. E’ molto divertente. Sono eccitato dall’idea di correre per la terza volta in Spagna“. Lorenzo ha infine espresso anche un pensiero per Shoya Tomizawa, il pilota giapponese scomparso tragicamente durante il Gran Premio di San Marino e della Riviera di Rimini lo scorso 5 settembre a Misano Adriatico: “Dedicheremo la nostra gara a Shoya“, ha concluso il pilota della Yamaha.
Con ancora ben 63 punti di svantaggio da Lorenzo, è alquanto difficile per Dani Pedrosa pensare alla vittoria del campionato. Difficile, ma non impossibile, almeno stando alle parole del suo ultimo intervento nel suo blog. “In molti mi hanno chiesto se posso ancora credere e puntare al titolo. Non si può nasconderlo, Lorenzo è lontano, ma ci sono ancora molte gare. E’ impossibile vincere il campionato? No. Però è difficile, questo di sicuro, anche perchè Lorenzo è molto regolare ed il suo peggior risultato è un terzo posto. Noi dobbiamo continuare a dare il massimo nelle ultime gare di questa stagione per provare a vincere e lavorare gara dopo gara“. La rimonta proseguirà anche durante questo fine settimana al Motorland Aragon, un circuito che ha avuto modo di scoprire girando con una Honda CBR 1000RR di serie nelle scorse settimane. “Motorland Aragon sarà un circuito nuovo per tutti, almeno in sella ad una MotoGP. Abbiamo imparato molto da Silverstone: De Puniet aveva provato prima con una moto di serie e si è subito rivelato molto veloce. Questa volta tutti i piloti hanno preso questa decisione di provare ad Alcaniz, io stesso ho percorso qualche giro con una CBR. E’ un bel circuito, impegnativo, sarà molto importante il venerdì per trovare un buon set-up“. Parlando del momento di forma che lo ha visto vincitore e dominatore assoluto nelle ultime due gare, Dani Pedrosa inevitabilmente punta al tris questo fine settimana ad Alcaniz. “Arriviamo ad Aragon dopo due vittorie consecutive, quattro stagionali. Siamo in un buon momento e sebbene sarà difficile battere gli avversari adesso siamo al loro stesso livello. Dobbiamo confermarci, spero di portare a casa la terza vittoria consecutiva“.
A partire da venerdì mattina, così come per tutti gli altri piloti, anche Casey Stoner e Nicky Hayden cominceranno a preparare il Gran Premio di Aragon, new entry del calendario del Motomondiale, che ritrova il vecchio “format” di quattro turni di prove. I due piloti del team Ducati, infatti, avranno a disposizione tre sessioni di libere e una di qualifiche, di 45’ ciascuna, per adattare la Ducati GP10 al nuovo tracciato situato nei pressi della piccola cittadina di Alcaniz. “Sono contento di andare ad Aragon. Le ultime due gare per noi sono state difficili e correre su una pista nuova è sicuramente stimolante“.