Ieri abbiamo trattato della nuova normativa approvata dal parlamento europeo in materia di sicurezza ed eco sostenibilità dei veicoli a due ruote. Oggi invece trattiamo di novità introdotte dal plenum di Strasburgo in materia di ‘tampering’, ovvero la manomissione a livello tecnico di motoveicoli.
La particolarità riguarda il fatto che tale normativa anti tampering, ovvero il divieto ai proprietari di apportare modifiche ai mezzi a due ruote, è indirizzata esclusivamente ai mezzi sotto i 35 kw, ovvero piccole moto comprese quelle depotenziabili per portare le quali occorre la patente A2.
I parlamentari europei hanno pensato proprio a tutto, tanto che sarà molto difficile per non impossibile raggirare la norma, in quanto tutti i mezzi avranno a bordo un sistema di diagnostica che ‘si accorgerà’ delle eventuali modifiche apportate, che saranno registrate.
Il perché sia stata emanata questa norma appare abbastanza logico: vietare ai ragazzi, più o meno grandi che siano, di modificare i motorini, potenziarli e truccarli per renderli magari più veloci, più potenti e, quindi, più pericolosi e meno sicuri. Ma quindi la domanda che ci poniamo è: perché escludere le moto al di sopra dei 35 kw e, quindi, estendere la norma a tutti i motoveicoli?
Se una moto ha un motore potente e lo si manomette per renderlo più potente o per aumentare le prestazioni di un mezzo, in teoria (che molte volte però e purtroppo trova spesso la prova pratica in incidenti mortali i cui a perdere la vita sono soprattutto giovani vite) aumenta anche il rischio.
Quindi, detto ciò, cosa si vuol dimostrare? Si ha meno fiducia nei ragazzi più giovani e si spera altresì nel buon senso dei cicloamatori più grandi? E soprattutto bisognerebbe fare delle distinzioni: tampering, inteso come ‘attività illegale’, significa modificare uno specchietto? E assume lo stesso significato se invece si modifica una marmitta? O se si mette mano alla ciclistica in modo tale da migliorarne la sicurezza? Beh, gli interrogativi sono tanti. Staremo a vedere come ci si regolerà quando la normativa sarà effettivamente applicata.