La storia la Lambretta l’ha già fatta. E, in realtà, c’è poco da aggiungere. Usata da milioni di italiani, mito della ripresa economica dopo la seconda guerra mondiale, celebrata nei film di De Sica. Uno dei marchi più noti del motociclismo mondiale. Non solo per i motorini. Ma anche per i successi nelle competizioni e nei record di durata. Come non ricordare quello conquistato a Roma sulla strada (chiusa al traffico per l’occasione) per Ostia? In quell’occasione fra i piloti che si alternarono alla guida di una Lambretta Serie A modificata c’era anche un giovane Umberto Masetti, detto «Topolino». Altri tempi, si direbbe. Quando molto era dovuto al pilota e un po’ meno (per essere generosi) al mezzo. I tempi, però, sono cambiati. Ora molto è tecnologia, tecnologia e tecnologia. E la Lambretta, con la sua storia e la sua tradizione, si potrebbe inserire nel piccolo grande circus? Secondo alcune indiscrezioni pare proprio di sì: Lambretta torna su una moto da corsa. Forse si tratta solo di marketing. Forse no. Ma lasciarsi cullare dalla suggestione non costa nulla. Grazie ad un accordo con la Engines Engineering, la storica marca milanese sostituirà il marchio cinese Loncin sulla moto che correrà nel Motomondiale classe 125 con Marco Ravaioli. Il pilota cesenate ha debuttato nel 2003 con le minimoto, con le quali ha vinto nel 2005 il titolo di campione europeo della classe Senior Mini. L’anno successivo, poi, Ravaioli ha corso nel Trofeo Honda con buoni risultati, per poi passare a correre nel CIV nel 2006. Un podio ottenuto nella gara del CIV di Monza nel 2008 gli vale la chiamata per correre nel mondiale da parte del Team Matteoni. Insomma, pare che le premesse per vedere sfrecciare di nuovo quelle linee e quei colori sulla pista ci siano: pilota, moto, gare. C’è davvero tutto. Mancherà qualcuno? Ne siamo sicuri, la risposta è no. Perché saranno moltissimi anche i tifosi e gli appassionati che saluterebbero con entusiasmo il vecchio rombo della Lambretta. Marketing o meno.