Il mercato delle moto relativo a marzo 2012 – e il mese di marzo vale in media l’11% del totale venduto nell’anno – ha fatto registrare un calo generale del 4,4% – che nulla a ha che vedere con le perdite gravissime evidenziate per esempio dal comparto delle automobili – ma vi sono al contempo anche segnali di ripresa laddove il dato generico venga scorporato in dettagli più specifici relaytivi alle singole categorie.
A diffondere i dati relativi alla mensilità di marzo è stata Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori) e la lettura degli stessi consente di analizzare il fenomeno con meticolosità. Prima valutazione: mentre i veicoli maggiori di 50 cc chiudono il mese ancora in calo (-4,5% a 26.532 unità) rispetto ad un anno fa, le vendite di scooter crescono del 5,6% a 17.297 unità. Chi attesta invece un calo costante sono le moto, le cui vendite certificano un -18,8% con 9.325 unità acquistate.
Le parole di Corrado Capelli, presidente Ancma, non sono ancora idilliache ma certificano una miglioria che non può essere trascurata:
“Non si può ancora parlare di una inversione di tendenza – riferisce Capelli – ma la crescita degli scooter ci fa sperare su una tenuta del mercato, dopo diversi mesi di pesanti perdite di volumi”.
Sviscerando i numeri, ecco un secondo dato importante: in totale, nel primo trimestre dell’anno sono state vendute 60.645 due ruote a motore (immatricolazioni + 50cc), pari al -15% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. A tentare di leggere le cifre, ancora Ancma che divulga l’oggettiva valutazione attraverso un comunicato:
“Il risultato attestato a marzo conferma che lo scooter rappresenta il veicolo ideale per rispondere alle esigenze di una mobilità sostenibile nelle aree metropolitane, garantendo tempi certi di percorrenza con costi relativamente accessibili. Complici anche le iniziative promozionali delle Case che hanno suscitato la reazione positiva degli utenti. Le moto, pur con una situazione meno negativa del bimestre precedente, non riescono ancora ad annullare gli effetti negativi della crisi economica. D’altra parte spesso rappresentano un acquisto più impegnativo e la sola passione non è sufficiente in molti casi a consentire di superare le barriere all’acquisto che, lo ricordiamo, sono soprattutto la mancanza di credito al consumo a condizioni ragionevoli e le tariffe assicurative proibitive”.
Per chi avesse voglia di effettuare una attenta disamina di quanto certificato a marzo, ecco i valori che tengono conto dei differenti segmenti: nel trimestre da gennaio a marzo l’immatricolato flette del 15% con 50.161 veicoli; di cui 32.339 scooter (-8,9%) e 17.822 moto -24,2%. L’analisi per cilindrata evidenzia un andamento in linea con il mercato per gli scooter di 125cc, con vendite in calo dell’11% a 10.043 veicoli. In crescita dell’1,6%, invece, la domanda di 150-200cc con 7.072 pezzi.
Forte calo per i 250cc (-35,7% a 1.989 veicoli), così come per i 300-500cc (-33,6% a 9.070 unità), ma a favore dei maxi-scooter che si affermano con 4.165 immatricolazioni, grazie all’arrivo sul mercato di nuovi prodotti particolarmente attesi. Le moto mostrano un calo generalizzato ma più consistente per i modelli superiori ai 1000cc (-26% a 5.645 pezzi). A ruota i volumi delle moto tra 800 e 1000cc con 4.469 unità (-23,6%), seguite dalle medie cilindrate tra 650 e 750cc (-17,5% a 3.320) e le 600cc, in caduta verticale con solo 936 vendite (-52,5%).
Infine le 300-500cc con 1.472 pezzi (-16,2%), e le 125cc con 1.266 (-10,6%), in ogni caso sopra la media del totale mercato. La situazione dei segmenti mette in luce solo la categoria turismo con 1.986 vendite e un +2%. In flessione tutti gli altri: le enduro stradali con 5.528 pezzi -21,1%, le naked con 4.699 unità (-34,6%), le custom con 1.899 immatricolazioni (-28%), le sportive con 1.732 moto (-29,9%) e le supermotard, con 1.433 moto (-13,4%).
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